Braham il guaritore eretico dottrina eresie - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

Vai ai contenuti

Braham il guaritore eretico dottrina eresie

Gruppi eretici e dottrine
Branham il guaritore eretico

(Stupisce vedere una immagine di Gesù, sulla scrivania di Branham).

(Qui sopra vedete dei video con alcuni insegnamenti di un pastore seguace di Branham, e anche quest'ultimo)


Un  altra corrente pentecostale abbastanza famosa e con molto seguito, è  quella dei pentecostali antitrinitari o modalisti, anch’essa incentrata  sulle guarigioni e sui prodigi.
Questa corrente che fa capo a William Marrion Branham è quella stessa che è più conosciuta col nome di "Gesù solo"; ma è chiamata anche "Unità" o "Nuova Stirpe".

Il  maggiore specialista del mondo dei guaritori indipendenti - David Edwin  Harrell - ritiene che l'epoca d'oro di questo fenomeno si situi fra il  1947 e il 1958 e che questi anni siano dominati da "due giganti",  William Marrion Branham (1909-1965) e Oral Roberts (1918-). Branham  proviene dal mondo dei pentecostali oneness, ma è sostenuto da  influenti pastori delle Assemblee di Dio e cerca di presentare un  messaggio pentecostale il più possibile libero da caratteristiche  denominazionali o teologiche specifiche. Roberts è un ministro della  Pentecostal Holiness Church (nella corrente "wesleyana" della prima  ondata pentecostale), ma anch'egli attira folle composte da pentecostali  di tutte le tendenze e anche da non pentecostali. Branham e Roberts -  che contano fra i loro fedeli milioni di americani, e che iniziano  "crociate" anche all'estero, in gran parte del mondo - rappresentano  però soltanto la punta di un iceberg, composto da migliaia di  guaritori pentecostali itineranti, alcuni dei quali a loro volta con un  notevole numero di seguaci regolari.
L'uso  del mezzo televisivo finisce per assicurare ad alcuni  predicatori-guaritori di matrice pentecostale uno straordinario successo  anche economico, con le inevitabili accuse di corruzione rivolte nei  confronti di alcuni di loro.

Negli anni 1987-1988 due predicatori-guaritori che devono il loro successo alla televisione, Jimmy Swaggart (1935-) e Jim Bakker  (1941-) - entrambi formatisi, come accennato, nelle Assemblee di Dio,  ma divenuti di fatto incontrollabili da parte delle autorità della loro  denominazione - sono coinvolti in una serie di accuse reciproche di  immoralità e di truffa che distrugge i loro imperi televisivi e li  conduce fino a seri problemi giudiziari e - nel caso di Bakker -  alla prigione. Mentre gli scandali Swaggart e Bakker ripropongono il  problema dell'abuso che i predicatori-guaritori possono fare della loro  popolarità, negli anni 1990 l'audience dei programmi televisivi  di guarigione cala solo in misura relativamente modesta, e nuove figure  si affermano sulla scena internazionale.

Quando l'ampiezza delle  "crociate" richiede una struttura di supporto, i predicatori  preferiscono organizzarla come "parachiesa", e prendere misure perché  non si trasformi in una denominazione e non faccia concorrenza alle  denominazioni esistenti. L'elemento della guarigione non è assente  neppure nelle "crociate" dei grandi predicatori evangelici non  pentecostali, ma diventa cruciale tra quelli che si sono formati nella  prima ondata pentecostale. Il maggiore specialista del mondo dei  guaritori indipendenti - David Edwin Harrell - ritiene che l'epoca d'oro  di questo fenomeno si situi fra il 1947 e il 1958 e che questi anni  siano dominati da "due giganti", William Marrion Branham (1909-1965) e  Oral Roberts (1918-).

Branham proviene dal mondo dei pentecostali oneness
,  ma è sostenuto da influenti pastori delle Assemblee di Dio e cerca di  presentare un messaggio pentecostale il più possibile libero da  caratteristiche denominazionali o teologiche specifiche. Roberts è un  ministro della Pentecostal Holiness Church (nella corrente "wesleyana"  della prima ondata pentecostale), ma anch'egli attira folle composte da  pentecostali di tutte le tendenze e anche da non pentecostali. Branham e  Roberts - che contano fra i loro fedeli milioni di americani, e che  iniziano "crociate" anche all'estero, in gran parte del mondo -  rappresentano però soltanto la punta di un iceberg, composto da  migliaia di guaritori pentecostali itineranti, alcuni dei quali a loro  volta con un notevole numero di seguaci regolari. Un certo numero di  guaritori è accusato di provocare fenomeni carismatici (glossolalia  compresa) "a comando", e anche di inscenare false guarigioni. Non a caso negli anni d'oro dei guaritori indipendenti conosce un nuovo successo il romanzo di Sinclair Lewis (1885-1951) Elmer Gantry,  pubblicato originariamente nel 1927, dove lo scrittore anticlericale  del Minnesota mette in scena un predicatore spettacolarmente disonesto e  donnaiolo, che percorre varie denominazioni e che per un certo periodo  di tempo è il compagno nella predicazione e nella vita di una guaritrice  le cui somiglianze con Aimee Semple McPherson sono troppo evidenti per  essere (come Sinclair Lewis pretendeva) casuali.

Alla fine degli anni 1950 il revival  dei guaritori itineranti declina, ma riprende con nuovo vigore negli  anni 1960, traendo profitto dal successo del movimento carismatico (che  allarga il potenziale uditorio anche a fedeli di Chiese e comunità non  pentecostali), e soprattutto dal massiccio utilizzo della radio prima e  della televisione poi.del mezzo televisivo finisce per assicurare ad  alcuni predicatori-guaritori di matrice pentecostale uno straordinario  successo anche economico, con le inevitabili accuse di corruzione  rivolte nei confronti di alcuni di loro. Negli anni 1987-1988 due  predicatori-guaritori che devono il loro successo alla televisione,  Jimmy Swaggart (1935-) e Jim Bakker (1941-) - entrambi formatisi, come  accennato, nelle Assemblee di Dio, ma divenuti di fatto incontrollabili  da parte delle autorità della loro denominazione - sono coinvolti in una serie di accuse reciproche di immoralità e di truffa che distrugge i loro imperi televisivi  e li conduce fino a seri problemi giudiziari e - nel caso di Bakker -  alla prigione. Mentre gli scandali Swaggart e Bakker ripropongono il  problema dell'abuso che i predicatori-guaritori possono fare della loro  popolarità, negli anni 1990 l'audience dei programmi televisivi  di guarigione cala solo in misura relativamente modesta, e nuove figure  si affermano sulla scena internazionale.

Dalla Seconda guerra mondiale a oggi, molti predicatori-guaritori hanno costruito network  di seguaci che hanno finito per considerare il loro predicatore  preferito come il punto di riferimento principale, talora senza neppure  curarsi di aderire a una specifica denominazione. Proprio a causa di  questa lealtà i predicatori-guaritori si sono trovati di fronte alla  necessità di organizzare in qualche modo i loro fedeli. Alcuni hanno  mantenuto il più a lungo possibile un contatto con le denominazioni  pentecostali della prima ondata. Altri hanno avuto evoluzioni diverse,  come mostrano i differenti itinerari dei tre principali protagonisti  degli anni d'oro dei guaritori. Branham a partire dal 1960 inizia a isolarsi dal mondo pentecostale proponendo dottrine considerate da molti eterodosse, da un rinnovato rifiuto della Trinità al preannuncio dell'imminente fine del mondo  in cui chi avesse fatto parte delle "denominazioni" sarebbe stato  considerato segnato con il "marchio della Bestia". Un itinerario per  molti versi opposto a quello di Branham è stato seguito da Oral Roberts  che ha sempre più istituzionalizzato il suo movimento, aprendo nel 1967  perfino un'università, la . Roberts è andato nel contempo attenuando i  temi caratteristici del movimento dei guaritori indipendenti, e dello  stesso pentecostalismo: ha collaborato spesso con predicatori non  pentecostali e nel 1968 ha formalmente lasciato la Pentecostal Holiness  Church aderendo a una denominazione metodista. Lindsey ha seguito ancora  una terza strada trasformando la sua organizzazione nata come struttura  di servizio o "parachiesa" - Christ for the Nations  con sede a Dallas, nel Texas - in quello che molti specialisti  considerano, a tutti gli effetti, il nucleo di una nuova denominazione  pentecostale.

Dalla Seconda guerra mondiale a oggi, molti predicatori-guaritori hanno costruito network  di seguaci che hanno finito per considerare il loro predicatore  preferito come il punto di riferimento principale, talora senza neppure  curarsi di aderire a una specifica denominazione. Proprio a causa di  questa lealtà i predicatori-guaritori si sono trovati di fronte alla  necessità di organizzare in qualche modo i loro fedeli. Alcuni hanno  mantenuto il più a lungo possibile un contatto con le denominazioni  pentecostali della prima ondata. Altri hanno avuto evoluzioni diverse,  come mostrano i differenti itinerari dei tre principali protagonisti  degli anni d'oro dei guaritori. Branham a partire dal 1960 inizia a  isolarsi dal mondo pentecostale proponendo dottrine considerate da molti  eterodosse, da un rinnovato rifiuto della Trinità al preannuncio  dell'imminente fine del mondo in cui chi avesse fatto parte delle  "denominazioni" sarebbe stato considerato segnato con il "marchio della  Bestia". Un itinerario per molti versi opposto a quello di Branham è stato seguito da Oral Roberts che ha sempre più istituzionalizzato il suo movimento, aprendo nel 1967 perfino un'università, la Oral Roberts University.  Roberts è andato nel contempo attenuando i temi caratteristici del  movimento dei guaritori indipendenti, e dello stesso pentecostalismo: ha  collaborato spesso con predicatori non pentecostali e nel 1968 ha  formalmente lasciato la Pentecostal Holiness Church aderendo a una  denominazione metodista. Lindsey ha seguito ancora una terza strada  trasformando la sua organizzazione nata come struttura di servizio o  "parachiesa" - Christ for the Nations  con sede a Dallas, nel Texas - in quello che molti specialisti  considerano, a tutti gli effetti, il nucleo di una nuova denominazione  pentecostale.

William Branham nacque il 6 aprile 1909 a Birksville, nel Kentucky, Stati Uniti, da una famiglia non credente e poverissima. Si dice che quando nacque una luce soprannaturale venne e si posò su di lui, facendo sbigottire i parenti.  Suo padre era boscaiolo; sua madre, mezza indiana, aveva 15 anni. Tutta  la sua vita fu immersa nel soprannaturale: sua madre era una visionaria  e lui stesso ebbe visioni, secondo le sue stesse parole, fin dall'età di due anni. Ne ebbe più di centomila, cioè qualcosa come cinque o sei visioni al giorno per 50 anni.  A sette anni quella luce gli apparve in un turbine di vento in mezzo ad  un albero, e da quella luce venne una voce che gli disse: “Non bere,  non fumare, e non contaminare il tuo corpo in alcun modo, poiché quando  diverrai adulto ci sarà un’opera per te da fare”. Ebbe quindi una  visione in cui un angelo gli parlò. "Da allora", dice, "avevo sempre la  sensazione che qualcuno stesse accanto a me, cercando di parlarmi,  soprattutto quando ero solo".

Si convertì verso i 20 anni, entrò  nel ministerio e per qualche tempo si prese cura di una comunità  battista. Nel  1933, mentre egli stava battezzando delle anime che si  erano convertite al Signore,, venne dal cielo quella stessa luce che  apparve alla sua nascita. Migliaia videro quella luce. E da quella luce  venne una voce che disse: “Come Giovanni il Battista fu mandato quale  Precursore della prima venuta di Cristo, così tu sei mandato con un  Messaggio che precederà la Seconda Venuta di Cristo”. Poi, nella  cornice di un evento che lo lasciò scosso ed abbattuto, ebbe una visione  che mutò il corso del suo ministerio. Ma lasciamo parlare lui stesso:  "Era il 7 maggio 1946. Mentre camminavo intorno alla casa e passavo  sotto un acero, mi parve che la cima dell'albero venisse violentemente  scossa e ne scese un gran vento. I miei accorsero. Spaventata, mia  moglie domandò che cosa era successo. Provando a riprendere possesso di  me stesso, mi sedetti in terra e dissi loro che era venuto il momento  della crisi... trascorsi il pomeriggio in un luogo nascosto, lessi la  mia Bibbia e pregai intensamente, mi pareva che l'anima mia si separasse  dal corpo. Verso le 11 cessai di pregare e, ad un tratto, scorsi una  luce tremolante nella stanza... poi venendo verso di me vidi nella luce  due piedi d'uomo... poi vidi l'uomo stesso... accorgendosi del mio  spavento cominciò a parlare".

Quell'uomo, annunciandosi come proveniente da parte di Dio
,  gli promise il "dono di guarigione" e gli annunciò che nessuna  malattia, "neppure il cancro" avrebbe resistito alle sue preghiere. E  continua: "M'insegnò quindi come scoprire le malattie dalle vibrazioni delle mani".  Da allora la popolarità di W. Branham si estese a tutto il mondo, le  sue campagne furono seguite da migliaia e migliaia di persone, centinaia  di guarigioni avvenivano nel corso delle riunioni. Durante il giorno, Branham vedeva i miracoli che si sarebbero verificati la sera  e discerneva, anche, la vita e il passato dei malati. Gli capitava di  descrivere certe persone sedute nella sala, rivelando la loro malattia e  la loro vita e annunziando che sarebbero stati guariti. Diverse volte  in presenza di malati desiderosi di essere guariti, chiedeva: Avete  sempre la stessa fiducia in me?  

W. M. Branham è idolatrato dai suoi seguaci, i quali dicono che è l'Elia che doveva venire, il Giovanni Battista
che deve annunciare la seconda venuta di Gesù, il profeta mandato da Dio a questa generazione. Si dice che circa sette morti sono stati risuscitati tramite la preghiera di quest’uomo.
Ma è opportuno chiedersi, innanzitutto: da dove provenivano i suoi doni?  Da un talento naturale? È possibile, ma ciò non spiega i suoi autentici  miracoli. Da Dio? Per rispondere di sì bisognerebbe ammettere che Dio  abbia completamente cambiato la Sua rivelazione, che la Bibbia non sia  più la nostra norma di guida e che tutte le fantasie siano possibili nel  nome della fede. Da una certa debolezza? È possibile, lo stile  inconsueto delle sue predicazioni e certi suoi comportamenti potrebbero  farcelo pensare. O provengono da capacità medianiche? È proprio questa  la sola spiegazione: egli era un potente medium.

Branham possedeva capacità medianiche eccezionali già prima della sua conversione.  La sua conversione probabilmente fu autentica, ma non lo liberò mai da  questa capacità e, disgraziatamente, quelli che lo attorniavano  considerarono tali sue capacità come carismi di Dio. Questo non solo non  aiutò lui a liberarsi, ma irretì molti altri nella stessa seduzione.  Leggendo la storia di quest'uomo, sembra di udire le parole di Gesù:  "Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e  prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti (Marco 13:22)".  Branham era un falso profeta, poiché accanto ai suoi prodigiosi  miracoli proponeva un altro Evangelo: è questo il dramma.

LE DOTTRINE
Tra le dottrine più controverse di Branham si situa quella del "seme del Serpente", secondo cui Satana avrebbe avuto un rapporto sessuale con Eva da cui sarebbe nato Caino  e tutta una genealogia di "figli del Diavolo" tra cui molti  intellettuali e scienziati di oggi. Duramente anti-femminista, Branham  vede "il seme del Serpente" nella immoralità delle donne moderne, e  spiega che ogni donna porta potenzialmente dentro di sé in modo  letterale il seme del Diavolo. Altri temi controversi della predicazione  di Branham si riferiscono all'imminente fine del mondo, al carattere non eterno dell'Inferno,  e alla polemica contro il "denominazionalismo" e le "denominazioni"  cristiane, considerate "sinagoghe di Satana" da cui i cristiani sono  invitati a uscire per non trovarsi loro malgrado segnati con il "marchio  della Bestia".

Gli scritti di Branham sono un miscuglio  continuo, ininterrotto, di errori e mezze verità. La consuetudine di  mettere in evidenza prima certe verità è una caratteristica costante dei  movimenti settari; così facendo, addormentano la vigilanza del lettore,  sì da fargli ammettere in un secondo momento il falso. L'eresia di  Branham è sottilissima: dice di credere a tutta la Bibbia, al Padre, al  Figlio, allo Spirito Santo e a tante altre dottrine bibliche, ma poi  queste dichiarazioni sottintendono delle realtà diverse da quelle  insegnate dalla Parola.

La Bibbia. A prima vista si direbbe che  Branham e i suoi seguaci si rifanno costantemente alla Bibbia. Ogni  affermazione, anche la più inverosimile, è corredata da versetti biblici  e in un suo scritto W. Branham afferma: "Chiunque contraddice o  falsifica una verità della Bibbia, ne trae un rapporto o una  interpretazione particolare, si separa da Dio, perde il senso  dell'equilibrio e dell'armonia delle Scritture" (W. M. Branham Libretto  senza titolo edito da E. Frank, p. 5). Ma, come è nello stile di  Branham, la contraddizione è di prammatica, infatti in un altro scritto  afferma: "... si tratta invece di una grande fame della Parola di Dio. L'alimento di cui dovete far provvigione sono i nostri magnetofoni sui quali è riportata e trasmessa di nuovo la Parola..." (W. M. Branham citato da E. Frank in La Parola di Dio dimora in eterno, p. 18). I messaggi del profeta sarebbero dunque, un valido sostituto della Bibbia, come molte altre volte egli afferma su libri o messaggi registrati.

Noi  sappiamo dalla Parola di Dio che l'unico Interprete infallibile è lo  Spirito Santo (Giovanni 16:13). Nessun uomo può sostituirsi a Lui;  nessun uomo, per quanto spirituale, può arrogarsi il diritto di essere  il surrogato della Bibbia. Non dimentichiamo gli avvertimenti di  Apocalisse a quanti ardiscono aggiungere o togliere alla Scrittura  (Apocalisse 22:18,19).
Lo Spirito Santo. Branham e i suoi  seguaci di oggi, i "Gesù solo," commettono lo stesso errore di alcuni  ambienti pentecostali: credono che il battesimo nello Spirito Santo sia  necessario alla salvezza. Secondo l'insegnamento di Branham, il  credente realizza la nuova nascita solo nel momento in cui riceve il  battesimo nello Spirito Santo.

È ovvio che tale affermazione contraddice tutto l'insegnamento neotestamentario, poiché il Nuovo Testamento fa una netta distinzione fra la nuova nascita ed il battesimo nello Spirito Santo.  La prima è l'esperienza nella quale si riceve lo Spirito Santo e si  nasce a nuova vita (Giovanni 20:22), lo Spirito Santo viene a dimorare  nel credente e compie l'opera di rigenerazione (Giovanni 3:5); il  battesimo nello Spirito Santo è, invece, il “riempimento” del credente  da parte della Spirito Santo (Atti 2:4). La dimora dello Spirito Santo  nel credente è garanzia di salvezza eterna (Romani 8:9), il battesimo  nello Spirito Santo è garanzia di un servizio cristiano potente ed  efficace (Atti 1:8).

Noi crediamo che il battesimo nello Spirito Santo sia una parte della realtà cristiana, così come la guarigione divina; ma mentre è una grande benedizione, non si può etichettare come un requisito per la salvezza stessa.  Infatti c'è differenza tra ciò che ci è richiesto per essere salvati  (cioè credere in Gesù), e le benedizioni che riceviamo quando siamo  stati salvati. Il battesimo nello Spirito Santo non è dato come mezzo di  salvezza, ma come conseguenza della rinascita in Cristo, e la Parola di  Dio specifica chiaramente che il battesimo nello Spirito Santo è un  dono ricevuto dopo l’innesto a Cristo; mentre non c'è nemmeno un  passo che dica che uno deve essere battezzato nello Spirito Santo e  parlare in lingue per essere salvato.

La Trinità. La dottrina della Trinità viene attaccata violentemente da Branham e dai suoi seguaci, basti per tutte la citazione seguente: "Ed essi chiamano questa la Trinità? Colui che troverà questa parola nella Bibbia venga a mostrarmelo!  Provate a trovare il termine "trinità" nella Bibbia! Non si trova, non  esiste" (W. Branham La Rivelazione di Gesù Cristo, p. 24). Secondo  questa setta le tre Persone della Trinità non sono che tre diverse  manifestazioni, tre modi di essere di un'unica Persona, che è  Gesù Cristo, in questa sequenza Signore, Gesù, Cristo: Cristo è il  Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Da qui il nome dato ai seguaci di  Branham, "Gesù solo". Affermano che ci si salva nel solo nome di Gesù, perché solo questo è un nome di persona, Padre e Spirito Santo non sono nomi ma titoli,  questo affermano. Dimenticano però che l’unico ad incarnarsi è stato il  Figlio, il Verbo-uomo, il Padre e lo Spirito Santo non possono ricevere  nomi umani perché non si sono incarnati. Il fatto che la Bibbia non usi  mai la parola Trinità non è una ragione valida per negare una realtà  che appare, con chiara evidenza, da tutta la Bibbia. Infatti la parola  Trinità è stata adottata, dalla chiesa dei primi secoli, proprio per  esprimere questa verità attestata dalla Parola di Dio. La teoria che  nega la Trinità di Dio non è nuova sotto il sole, è antica di molti  secoli già nel 215 Sabellio affermava che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo erano tre diverse manifestazioni dell'unico Dio,  non tre Persone distinte della stessa sostanza divina. Sabellio fu  scomunicato e la sua eresia prese il nome di sabellianesimo o modalismo.

La  Bibbia stabilisce una netta distinzione fra le tre Persone divine;  basta leggere Matteo 3:16,17; 28:19; Giovanni 14:06,17,26; 15:26; 2  Corinzi 13:13; Galati 4:6, Efesini 2:18; 2 Tessalonicesi 3:5; 1 Pietro  1:2; Efesini 1:3,13; Ebrei 9:14. In Giovanni 1:1 ed in Ebrei 1:8 è  inequivocabile che Cristo e il Padre non sono la stessa Persona. In  versetti come Giovanni 15:26 o Matteo 3:16,17, un'interpretazione in  senso modalista renderebbe assurdo e privo di senso il brano; la stessa  cosa avverrebbe per la preghiera di Gesù nel Getsemani e la pronta  risposta del Padre (Giovanni 12:28). E che cosa sarebbe la preghiera  sacerdotale di Gesù (Giovanni 17), se il Padre e il Figlio fossero la  stessa Persona?
Il battesimo nel solo nome di Gesù. Secondo Branham l'unico battesimo valido è quello nel nome di Gesù; infatti molti  credenti evangelici che hanno aderito alla setta dei "Gesù solo", hanno  dovuto rifare il battesimo in acqua secondo la formula di Branham.  Questo uso, a prima vista stravagante, deriva direttamente dalla  perniciosa eresia che abbiamo visto sulla natura di Gesù e sulla  Trinità; si appoggia su alcuni versetti del libro degli Atti, nei quali  si parla di battesimo nel nome del Signor Gesù (Atti 2:38; 10:48; 19:5).  
È evidente, dalla lettura del contesto neotestamentario, che i  primi credenti credevano in un Dio Unico nella sostanza e Trino nelle  Persone. L'espressione "battezzare nel nome di Gesù" non significa che quei credenti usavano questa formula: quelle parole vanno viste soltanto come una definizione di un rito, servono solo a identificare il battesimo cristiano. Ed ecco uno studio del problema in prospettiva esegetica, che servirà a chiarire l'argomento.

Per  capire in quale senso Atti 2:38, 10:48 e 19:5 usano la frase in  questione, occorre scoprire la giusta interpretazione della parola  “nome”. Il termine greco “onoma” nella Scrittura sottintende:  autorità, rango, carattere, maestà, potenza e tutto quello che un nome  può esprimere. L'espressione greca tradotta "nel nome" può essere  tradotta nei modi seguenti:
a."con l'autorità di...":  Chiunque riceve un cotal fanciullo nel nome Mio, riceve me significa che  chiunque accoglie un fanciullo sulla base dell'autorità di Gesù, riceve Lui.b."Nella potenza di...": Signore anche i demoni ci son sottoposti nel Tuo nome (Luca 10:17), cioè nella potenza del Tuo nome.c."Sulla confessione di...": Da allora... Saulo... predicava con franchezza nel nome del Signore
(Atti 9:28), cioè riconoscendo o confessando il Signore.d."In riconoscimento della maestà di...": Ovunque due o tre son radunati nel nome Mio...
(Matteo 18:20), cioè riconoscendo la maestà di Gesù.e."Nell'identificarsi con...": Se siete perseguitati per il nome di Cristo beati voi... perché vi identificate con Cristo.

Per  meglio comprendere i testi che parlano del battesimo nel nome di Gesù,  si noti ancora il significato delle preposizioni greche epì ed eis, usate rispettivamente in Atti 2:38 e Atti 19:5. La preposizione epì significa su, sopra, in vista di, in direzione di, quanto a, e la preposizione eis  può tradursi in, verso, con l'idea di direzione. Dunque Atti 2:38  potrebbe essere tradotto anche: ciascuno di voi sia battezzato "a causa  della fede in Gesù" oppure in relazione alla vostra fede in Gesù" o  ancora più semplicemente "sulla confessione della vostra fede in Gesù".
Nel  capitolo 3 degli Atti leggiamo della guarigione dello zoppo: da questo  episodio si comprende il valore e il significato delle parole "nel nome  di Gesù". L'apostolo Pietro pronuncia quest'espressione per la  guarigione dello zoppo: "Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!",  ma immediatamente spiega che non è una formula magica, infatti precisa:  L'Iddio dei nostri padri ha glorificato il Suo Servitore Gesù (...). E  per la fede nel Suo nome, il Suo nome ha affermato quest'uomo che vedete  e conoscete (Atti 3:6, 12-16). "E per la fede nel Suo nome": non basta  pronunciare semplicemente il nome di Gesù, occorre avere fede in Lui; ed essere battezzati nel suo nome significa appunto confessare tale fede in Lui.
Un'ulteriore prova che l'espressione "nel nome di Gesù" non costituiva una formula battesimale  è data dal fatto che, nel libro degli Atti, questa espressione appare  con delle varianti: in Atti 2:38 e 10:48 troviamo "nel nome di Gesù  Cristo”, mentre in Atti 8:16 e 19:5 l'espressione diventa “nel nome del  Signore Gesù”. Sarebbe assurdo che nella chiesa dell'era apostolica fossero in uso due diverse formule battesimali, o perfino tre se si pensa, com'è logico pensare, che forse alcuni usavano la formula trinitaria.
Da quanto abbiamo visto, è chiaro che nel libro degli Atti non si vuole dare la formula battesimale,  si vuole soltanto identificare il battesimo cristiano e distinguerlo da  altri battesimi praticati presso i Giudei. Al contrario, le parole di  Gesù in Matteo 28:19 sono chiaramente una formula prescritta dal  Maestro. Esse contengono e riassumono il pensiero e il linguaggio sparso  in tutto il Nuovo Testamento, riguardante la natura Trina di Dio; Gesù  voleva il loro uso come formula per il battesimo, perché erano intese a  stabilire la dottrina della Trinità. Chi pratica il battesimo con la  formula trinitaria obbedisce ad un esplicito comando del Signore.

L’INFERNO

Al pari di altre sette finora esaminate, Branham nega l'esistenza della perdizione eterna. Il suo insegnamento si snoda lungo tre principi. Primo,  vi è differenza di significato tra "eterno" e "sempiterno" - sulla base  di quali criteri non ci è dato di capire - per la qual cosa le pene non  sono sempiterne. Secondo, l'eternità è solo per i credenti, mentre il diavolo e i suoi angeli periranno dopo lunghi tormenti. Terzo,  con loro periranno le anime dei perduti. Quindi Branham crede  nell'annientamento dei perduti, come i Testimoni di Geova o i seguaci di  Armstrong. Ecco come si esprime al riguardo: "Queste anime vi saranno  tormentate a cagione delle loro opere per dieci milioni di anni! Non so  cosa "in sempiterno" possa significare agli occhi di Dio. Può essere un  breve tempo, un milione di anni o dieci milioni di anni, ma il momento  verrà in cui queste anime non saranno più" (W. Branham La Rivelazione di  Gesù Cristo, n. 4 p. 39).
Gesù, in un'affermazione famosa riportata  dal Vangelo di Marco, rivela che il fuoco sarà inestinguibile (Marco  9:45,46). Le pene sono eterne per il diavolo, per i suoi seguaci e per  le anime dei perduti (Apocalisse 20:10,15). Come esiste la vita eterna,  fatta di gioia dinanzi alla presenza di Dio, esiste la morte eterna, che  non è l'annichilimento, la distruzione dell'anima, ma un'esistenza  senza fine vissuta nell'infamia (Daniele 12:2) (2).


VALUTAZIONE

Non  si può non dissentire fortemente da quanti, pur definendosi  pentecostali, disconoscono le dottrine fondamentali della Bibbia. Certo i  credenti dell'era apostolica non erano modalisti, né praticavano alcuna  delle dottrine insegnate da Branham.
Quando nel 1913 questo  Movimento sorse, negli Stati Uniti, si registrò una separazione  dolorosa, ma necessaria. La lezione che come credenti dobbiamo  apprendere dall'esperienza dei "Gesù solo", si può riassumere  nelle parole dell'apostolo Paolo: "... perché bisogna che ci sian fra  voi anche delle sette, affinché quelli che sono approvati, siano  manifesti fra voi" (1 Corinzi 11:19).
Branham, con i suoi presunti  miracoli e manifestazioni potenti, ha sedotto molte persone, ma non sono  certo questi avvenimenti eccezionali che provano la verità biblica;  anzi, avviene proprio il contrario.
È dunque fondamentale che i  credenti nati di nuovo si attengano fermamente alla Parola di Dio,  pronti a riconoscere l'albero dai suoi frutti. E questi frutti non  devono essere le potenti operazioni, ma la fedeltà alla Parola di Dio:  non devono essere le potenti operazioni ad avvalorare il messaggio, ma  sempre e solo l'autorevole Parola di Dio. In un momento storico di  grande confusione, nel quale ogni eresia e dottrina sembrano ormai  consumate, è necessario vigilare. Ricordiamoci che i falsi predicatori e i falsi profeti non verranno a dirci che sono falsi;  è compito nostro, con l'aiuto del Signore, esaminare e valutare ogni  cosa alla luce della Parola di Dio, per continuare il nostro cammino  sulla via della fedeltà alla Bibbia, con sobrietà e con santificazione.

Note(1)  Le notizie riportate sulla vita di W. M. Branham provengono, in  prevalenza, dagli appunti tratti da manoscritti del fr. J. J. Meyla.(2)  Le citazioni dei testi di Branham sono tratte dall'edizione francese  "Lumière sur le Branhamisme", di Christian Pette.

Ecco cosa insegna Branham, il "profeta" e fratelli come Vincenzo Ragusa, ci credono, eppure si professano evangelici.
Chiunque  prenda in mano una Bibbia e abbia un po' di carisma della predicazione  puo' fare il pastore, e dire agli altri che sono eretici, lui, e solo  lui,"e' il vero cristiano"...

Dio ha fatto scrivere tre Bibbie.  William Branham, quantunque sosteneva che la Bibbia è la Parola di Dio,  insegnava che Dio fece scrivere ben tre Bibbie. Ecco le sue parole:  ‘Dio scrisse tre Bibbie. Una di esse fu lo Zodiaco nei cieli.  Quella è la prima Bibbia. L’uomo doveva guardare su per capire che Dio è  dall’alto. Segui lo Zodiaco; lo hai mai studiato? Esso da persino ogni  era, persino l’era del cancro. Esso da l’inizio, la nascita - la nascita  di Cristo.
Qual è la prima figura nello Zodiaco? La vergine. Qual è  l’ultima? Leo il leone. La prima e la seconda venuta di Cristo, tutto  ciò è scritto nello Zodiaco.
Poi fu scritta l’altra Bibbia, fu sulla pietra chiamata piramide. Dio scrisse nelle piramidi. Se voi le studiate, guardate le antiche storie e guerre, come esse furono costruite prima della distruzione antidiluviana.
La  terza fu scritta su carta, la Bibbia, per il grande, brillante  intellettuale mondo a venire. Ora, come Dio si è mosso (has moved down)  attraverso il secolo, noi siamo a Leo il leone. Noi siamo alla copertura  (capping) della piramide. Noi siamo nel Libro delle Rivelazioni  all’ultimo capitolo. La scienza dice che noi siamo a tre minuti dalla  mezzanotte. Oh, pensate a dove noi siamo’ (Dal sermone intitolato  Adoption [Adozione] del 22 maggio 1960. Audiocassetta 60-0522E). In  altre parole per Branham, Dio ha scritto la storia dell’umanità sia in  cielo che nelle piramidi [1] (in questo caso lo avrebbe fatto tramite  Enoch [2] che sarebbe stato il costruttore della Grande Piramide  d’Egitto [3]), oltre che nella Bibbia. Quindi un discepolo di Cristo  dovrebbe andare a studiarsi oltre che la Bibbia anche i segni dello  Zodiaco e le piramidi, in altre parole anche l’astrologia (‘studio degli  astri’) [4], e la piramidologia (‘studio delle piramidi’). Ma perché  tre Bibbie? Perché - secondo Branham - ‘Dio fa le cose sempre in tre.  Dio è perfetto in tre’ (Dal sermone Cruelty of sin).

Altro insegnamento fantasioso di Branham."Caino  fu figlio di un gigante, creato nel quinto giorno. In Eden c'erano una  specie di ogni animale, e Adamo mise nome ad ognuno di essi. A quel  gigante alto tre metri, gli mise nome serpente, ma egli era un normale uomo, e il suo sangue s'incrociò perfettamente con quello di Eva, a tal punto d'avere un figlio, Caino. Trasformato in un anaconda, con la maledizione, la stirpe dei giganti continuò tramite il figlio Caino. Col diluvio perirono tutti, ma la moglie di Cam s'era fatta inseminare da uno di loro,  e fece transitare il seme dall'altra parte del diluvio. Quando nacque  il fanciullo, Noè da patriarca, riconobbe il male che sua nuora aveva  portato nel grembo, e non maledisse suo figlio Cam, ma il nascituro col  nome di Canaan. Con questo bambino ripresero sulla terra nuovamente a  vivere i giganti, a tal punto che Israele tornò indietro per paura a  Kades Barnea, alla vita di questi enormi a alti esseri. Questa è la  Bibbia, e non mie fantasie."
I testi sono liberamente e gratuitamente condivisibili ma non manipolabili
Informativa sulla privacy leggila cliccando qui
Torna ai contenuti