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Mormoni eresie storia informazioni

Gruppi eretici e dottrine
I MORMONI
(fonte Cesnur)

La  corrente mormone – che comprende oggi numerose comunità, di cui una  sola di grandi dimensioni, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli  Ultimi Giorni – nasce dalle rivelazioni ottocentesche del profeta Joseph  Smith (1805-1844). Se per le singole dottrine da lui proclamate è  possibile rintracciare precedenti storici, la sintesi che ne scaturisce è  certamente del tutto originale. Nato a Sharon, nel Vermont, in una  famiglia di modesti agricoltori, Joseph Smith ha le sue esperienze  spirituali cruciali intorno al 1820. Nella "prima visione" (avvenuta  nella primavera del 1820) gli appaiono il Padre e il Figlio, che gli  ingiungono di non aderire a nessuna delle Chiese esistenti, in attesa di  ricevere nuovi lumi. Nel 1823 un messaggero celeste, Moroni, gli  annuncia l'esistenza sotto la terra della collina di Cumorah (a qualche  chilometro dalla sua casa di Palmyra, nello Stato di New York), di  "tavole d'oro" con la storia degli antichi abitatori del continente  americano, accompagnate dagli strumenti necessari per "tradurle"  dall'originario "egiziano riformato" in inglese. Nel 1827, dopo un  periodo di preparazione, Smith entra in possesso delle "tavole d'oro",  che dovrà riconsegnare a Moroni dopo averne completata la traduzione.

Finalmente,  nel 1830, il risultato della traduzione è pubblicato con il nome di  Libro di Mormon: narra la storia di una parte dei primi abitatori del  continente americano, ebrei miracolosamente emigrati da Israele in due  successive ondate (prima i giarediti, poi i nefiti – completamente  distrutti – e i lamaniti, decaduti a causa della loro ribellione a Dio e  progenitori di molti attuali indiani d'America). Lo stesso Gesù Cristo,  dopo l'Ascensione, avrebbe continuato il suo ministero in America  presso i nefiti. Sulla base del Libro di Mormon – che suscita notevole  interesse, e altrettanto notevoli controversie – Smith fonda nel 1830 in  una fattoria di Fayette, nello Stato di New York, la Chiesa di Gesù  Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, e inizia a prospettare ai suoi  seguaci la possibilità del gathering, cioè della riunione dei credenti  in un'unica comunità teocratica. I mormoni – che crescono da qualche  centinaio a decine di migliaia di fedeli – si radunano dapprima a  Kirtland, nell'Ohio; quindi in varie località del Missouri; infine –  dopo sanguinose persecuzioni – nell'Illinois, dove nel 1839 ribattezzano  "Nauvoo" la cittadina di Commerce.

Nel frattempo, Smith continua  a ricevere visioni e rivelazioni, in parte raccolte in Dottrina e  Alleanze e nella Perla di Gran Prezzo (quest'ultima comprende anche il  Libro di Abrahamo, "tradotto" da Smith nel 1835 sulla base di papiri  egiziani di cui era venuto occasionalmente in possesso, che secondo  egittologi contemporanei contenevano piuttosto parti di un comune "Libro  dei Morti" egiziano). Nel 1842 Smith comunica ad alcuni seguaci la più  discussa della sue rivelazioni, che ristabilisce la poligamia. Nota a  pochi, questa rivelazione non gioca – contrariamente a un'opinione  diffusa – un ruolo particolarmente importante nelle nuove persecuzioni  che colpiscono i mormoni nell'Illinois. Disturbano piuttosto i vicini la  "diversità" dei mormoni, la loro coesione economica e politica, la  costituzione di un regno "teocratico" separato, la crescente influenza  nella vita politica dello Stato (Nauvoo è ormai diventata la prima città  dell'Illinois).

La persecuzione culmina, il 27 giugno 1844,  nell'assassinio di Joseph Smith e del fratello Hyrum (1800-1844) nel  carcere di Carthage, dove si trovano in attesa di rispondere all'accusa  di avere distrutto la tipografia di un giornale dissidente a Nauvoo.  Prima della morte Smith aveva potuto elaborare alcune idee teologiche  che vanno al di là del Libro di Mormon e conferiscono al mormonismo il  suo carattere più specifico e distintivo.

Morendo, Smith lascia  indicazioni incerte e contraddittorie sull'importante questione della  sua successione. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni si divide in una decina di branche rivali. La principale sostiene che,  morto Smith, l'autorità passa ai dodici apostoli da lui designati e al  loro presidente, Brigham Young (1801-1877), il quale ritiene  insostenibile la situazione dei mormoni in Illinois e propone un esodo  verso le lontane terre dello Utah. Altri – ostili a Brigham Young –  pensano che si debba rimanere nell'Illinois, eventualmente attenuando  certe dottrine e pratiche più controverse, e attendendo la maggiore età  del figlio primogenito del profeta, Joseph Smith III (1832-1914), che  dovrà a suo tempo succedere al padre.

Altri ancora guardano a  Sidney Rigdon (1793-1876), un ex pastore dei Discepoli di Cristo che era  stato il più vicino consigliere di Smith, o a persone che sostengono di  essere state designate alla guida della Chiesa da rivelazioni celesti.  Brigham Young riuscirà a mantenere la lealtà della grande maggioranza  dei mormoni di Nauvoo, e a rivendicare con successo per la sua branca il  nome della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Coloro  che ritengono di dovere attendere la maggiore età del giovane Joseph  Smith III – sostenuti dalla moglie del fondatore del mormonismo, Emma  Hale Smith (1804-1879), danno vita alla Chiesa Riorganizzata di Gesù  Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (che il 7 aprile 2000 ha cambiato  nome in Comunità di Cristo, pur conservando il nome precedente come  ragione sociale ai fini legali). Guidata da Joseph Smith III a partire  dal 1860, la Chiesa Riorganizzata ha avuto una piccola presenza  missionaria nel secolo scorso anche in Italia, dove oggi è presente solo  con membri isolati.

Tra i seguaci di Sidney Rigdon, un buon  numero finirono per seguire William Bickerton, la cui Chiesa di Gesù  Cristo (detta dal nome del fondatore "bickertonita") è l'unica fra le  piccole denominazioni minoritarie mormoni ad avere compiuto un reale  sforzo missionario in Italia.

B.: Su Joseph Smith una biografia  di parte mormone è Donna Hill, Joseph Smith, The First Mormon,  Doubleday, Garden City (New York) 1977; una biografia critica è quella  di Fawn M. Brodie, No Man Knows my History. The Life of Joseph Smith,  the Mormon Prophet, Alfred A. Knopf, New York 19852. Entrambe sono  superate dal monumentale lavoro di un accademico mormone docente presso  un'università non mormone (la Columbia University di New York), tutto  sommato equilibrato (anche se l'autore non fa mistero delle proprie  convinzioni) e insieme fondamentale per la capacità di seguire in  parallelo gli sviluppi dottrinali e quelli biografici: Richard Lyman  Bushman, con l'assistenza di Jed Woodworth, Joseph Smith. Rough Stone  Rolling, Alfred A. Knopf, New York 2005. Per una mappa delle  denominazioni che si rifanno a Joseph Smith cfr. Steven L. Shields,  Divergent Paths of the Restoration. A History of the Latter Day Saint  Movement, Restoration Research, Los Angeles 19904. Per una bibliografia  degli studi scientifici sul mormonismo cfr. James B. Aleen - Ronald W.  Walker - David J. Whittaker, Studies in Mormon History, 1830-1997. With a  Topical Guide to Published Social Science Literature on the Mormons (a  cura di Armand L. Mauss e Dynette Ivie Reynolds), University of Illinois  Press, Urbana-Chicago 2000.

La Chiesa Mormone di Salt Lake City,  che raduna oltre il novantacinque per cento dei fedeli che accettano le  rivelazioni di Joseph Smith (1805-1844), è costituita dagli eredi di  quanti seguirono Brigham Young (1801-1877) nell'epico esodo verso  l'Ovest degli anni 1846-1847 e nella costituzione di un "regno separato"  nello Utah. Ai mormoni che avevano abbandonato Nauvoo si uniscono  numerosi emigrati europei, provenienti soprattutto dall'Inghilterra e  dalla Scandinavia (dall'Italia emigrano un centinaio di ex-valdesi, dopo  una missione di breve durata nelle valli del Pinerolese). Il vero e  proprio regno teocratico di Young è caratterizzato, oltre che da un  sistema cooperativistico e da una geniale razionalizzazione  dell'agricoltura, anche (a partire dal 1852) dall'aperta pratica della  poligamia. Tale pratica diventa la bandiera di una battaglia politica  per integrare lo Utah negli Stati Uniti, ponendo fine alla peculiare  teocrazia mormone (che, come già nell'Illinois, costituisce la vera  posta in gioco).

Dopo alterne vicende, mentre la ferrovia  transcontinentale pone di fatto fine alla "separatezza" geografica dei  mormoni, nel 1890 il presidente Wilford Woodruff (1807-1898), con una  dichiarazione nota come "Manifesto" invita i fedeli della Chiesa mormone  ad abbandonare la poligamia. Contemporaneamente, il "Partito del  Popolo" che controllava la politica dello Utah è sciolto, e la Chiesa  rinuncia alle forme più evidenti di controllo sull'economia. A partire  dal 1905, la Chiesa mormone inizia a scomunicare i poligamisti. Una  minoranza non accetta il "Manifesto" e decide di perseverare nella  poligamia (nonché in uno stile di vita comunitario e tipicamente  ottocentesco): nascono così una serie di scismi "fondamentalisti", molti  dei quali praticano ancora oggi la poligamia, i cui fedeli complessivi  possono essere stimati in circa quarantamila. Si tratta di piccole  minoranze (non presenti in Italia) – aspramente combattute dalla Chiesa  mormone – che non vanno confuse con il mormonismo maggioritario.  Quest'ultimo, dopo il "Manifesto" e la trasformazione dello Utah in uno  Stato degli Stati Uniti nel 1896, ha completato con successo la sua  integrazione nella società americana, e ha iniziato – soprattutto negli  anni della presidenza di David O. McKay (1951-1970) – una spettacolare  espansione missionaria che lo ha trasformato in un movimento  autenticamente internazionale: i membri in tutto il mondo sono in  continua crescita, nel 2008 hanno superato la cifra di 13 milioni (con  27.827 congregazioni locali – rioni o rami –, 53.000 missionari, 128  templi in funzione e 348 missioni sparse in tutto il mondo).

Ulteriore  impulso al successo missionario è stato dato dalla rivelazione ricevuta  dal presidente Spencer W. Kimball (1895-1985) nel 1978, che ha aperto  alle persone di colore (che ne erano precedentemente escluse) le porte  del sacerdozio mormone. La Chiesa mormone è oggi impegnata in una  difficile opera di "inculturazione", nei vari paesi dove opera, di una  cultura e di uno stile tipicamente americani. In Italia una prima  missione guidata dal futuro presidente Lorenzo Snow (1814-1901) arriva  nel 1850 e, come altre missioni americane, cerca di svolgere opera di  proselitismo anzitutto fra i valdesi della Val Pellice. In diciassette  anni, la missione ottiene solo duecento convertiti, ottanta dei quali  emigrano nello Utah: un risultato assai modesto, se paragonato a quelli  ottenuti in altri paesi europei. Il pessimismo che porta la Chiesa a  chiudere la missione italiana, nel 1867, sembra confermato dal fatto che  quasi nessuno dei convertiti rimasti in Italia persevera.

Nel  1876-1877 un mormone italo-americano, Joseph Toronto (1818-1883), torna  alla sua città natale, Palermo, che aveva già visitato nel 1850-1852  battezzando alcuni amici e parenti, e rientra nello Utah con quattordici  convertiti siciliani. Altri tentativi isolati si hanno nelle Valli  Valdesi nel 1891-1893 e nel 1900, con scarso successo. La missione  italiana è stata riaperta solo nel 1966. Il primo palo italiano è stato  creato nel 1981 a Milano. Nel 1993 l'ente patrimoniale ha ottenuto il  riconoscimento, con decreto del Presidente della Repubblica del 22  febbraio, come ente di culto, ai termini della legge 24-6-1929 n. 1159 e  del R.D. n. 289/1930; nel 2000 sono state avviate le trattative per  un'Intesa con il governo italiano, concluse il 4 aprile 2007 con la  firma del Presidente del Consiglio Romano Prodi; l’Intesa è ora in  attesa di ratifica da parte del Parlamento. Particolarmente solenni sono  state le celebrazioni del trentesimo anniversario della riapertura  della missione italiana, nel 1996, e del centocinquantesimo anniversario  dell'arrivo dei pionieri mormoni nello Utah, nel 1998 (con concerti in  Italia del famoso Coro del Tabernacolo di Salt Lake City). Attualmente  la Chiesa mormone conta in Italia 102 congregazioni locali e tre  missioni, per un totale di oltre ventiduemila membri.

Ancora  oggi, la sfera più alta della gerarchia mormone – costituita dalla Prima  Presidenza (un presidente che ha il titolo di "profeta, veggente e  rivelatore" e due consiglieri) e da dodici apostoli, chiamati per  rivelazione – è composta esclusivamente da statunitensi, con la sola  eccezione di uno dei due consiglieri dell’attuale presidente, il tedesco  Dieter F. Uchtdorf. Quando il presidente della Chiesa muore, la Prima  Presidenza si dissolve e il governo della Chiesa passa ai dodici  apostoli, il cui presidente (il membro più anziano quanto ad  appartenenza al collegio dei dodici, non quanto ad età) diventa il nuovo  presidente-profeta. Nel 2008 al quindicesimo presidente, Gordon B.  Hinckley (1910-2008), che era in carica dal 1995, è così succeduto  Thomas S. Monson, nato nel 1927. Sotto agli apostoli si collocano i  "settanta" (alcuni dei quali non statunitensi) e un'organizzazione  periferica complessa articolata in aree, "pali" (chiamati simbolicamente  a sostenere la tenda di Sion ed equivalenti alle diocesi di altre  Chiese cristiane) e "rioni" (equivalenti alle parrocchie, e retti da un  "vescovo" che è, in effetti, piuttosto un parroco). "Rami" e "distretti"  equivalgono ai "rioni" e "pali" nelle zone di missione dove un "palo"  non è ancora stato organizzato.

Il sacerdozio è aperto a tutti i  membri maschi della Chiesa a partire dall'età di dodici anni. I mormoni  danno grande importanza alla vita familiare e alle attività nel campo  caritativo, editoriale, educativo e missionario. Oltre sessantamila  missionari – le cui spese sono sostenute da se stessi e dalle loro  famiglie – percorrono oggi il mondo in un incessante opera di  proselitismo. Fiori all'occhiello dell'organizzazione mormone sono  l'istituzione caritativa Relief Society (composta da donne) e la Brigham  Young University che ha la sua sede principale a Provo (Utah) ed è la  più grande università privata degli Stati Uniti.

L'originalità  della teologia mormone parte dalla nozione di Dio Padre che "ha un corpo  di carne ed ossa" ed era un tempo un uomo, progredito fino a diventare  Dio. Dio coesisteva "da sempre" con l'intelligenza o spirito e con gli  "elementi" materiali, così che ha creato il mondo, ma non dal nulla.  Distinte dall'"intelligenza" come sostanza generale sono le singole  "intelligenze", letteralmente generate da un Padre e da una Madre  celesti, il cui primogenito è Gesù Cristo. A queste "intelligenze" il  Padre ha proposto un piano che prevede l'incarnazione sulla Terra, la  sofferenza, la morte e la possibilità di progredire verso una perfezione  più alta. La maggioranza delle intelligenze, guidate da Gesù Cristo, ha  accettato il piano di Dio; una minoranza, guidata da Satana, vi si è  opposta. Gesù Cristo ha così organizzato il mondo dalla materia  preesistente, inviandovi a incarnarsi Adamo (che in Cielo era  l'arcangelo Michele) ed Eva.

La colpa di Adamo è una felix culpa:  egli "trasgredì perché gli uomini fossero; e gli uomini sono per  conoscere la gioia", come insegna il Libro di Mormon (2 Nefi 2, 25). La  missione di Gesù Cristo sulla Terra rimane necessaria a causa dei  peccati degli uomini, e ha come frutto l'instaurazione sulla Terra del  potere del sacerdozio: il potere stesso di Dio delegato alle persone  umane. La "grande apostasia", avvenuta in una data imprecisata subito  dopo i tempi apostolici, induce però Dio a rimuovere il sacerdozio dalla  Terra e a restaurarlo soltanto nel 1829, quando è conferito a Joseph  Smith e al suo compagno Oliver Cowdery (1806 -1850), così che oggi è  aperto a tutti i fedeli mormoni maschi.

A tutti i fedeli si  chiede il rispetto di alcuni precetti fra cui la "parola di saggezza"  (un tempo considerata un semplice consiglio, ma oggi obbligatoria), che  impone di rinunciare agli alcolici, al tabacco, al caffè e al tè, e il  pagamento della decima (il dieci per cento delle proprie entrate) alla  Chiesa. Il matrimonio celebrato nel Tempio (un edificio in cui ci si  reca solo per le occasioni più solenni, e nel quale possono entrare solo  i membri degni della Chiesa: la costruzione del primo tempio italiano, a  Roma, è stata annunciata nel 2008) dura anche dopo la morte, mentre il  matrimonio celebrato fuori del Tempio (o il secondo matrimonio di un  coniuge vedovo) non è illecito, ma non è eterno e durerà soltanto per la  vita temporale. Nel Tempio si svolge pure il "battesimo per i morti",  in cui anche ai defunti – rappresentati dai loro discendenti – è offerta  la possibilità di partecipare ai benefici della redenzione, purché  accettino nell'aldilà il gesto compiuto sulla Terra per procura.
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