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Valdesi protestanti eretici dottrina informazioni

Gruppi eretici e dottrine
I VALDESI

Le origini della chiesa Valdese  sono avvolte nella leggenda. Del fondatore Valdo o Valdesio (e non  “Pietro Valdo”: il nome Pietro fu aggiunto per ragioni apologetiche  parecchi decenni, se non secoli, dopo la sua morte) si sa con certezza  che era un mercante di Lione. Ha un’esperienza radicale di conversione  incentrata sulla povertà e sul desiderio di predicare il Vangelo verso  il 1170, e muore probabilmente nel 1206. Il contrasto con l’istituzione  ecclesiastica di Valdo e dei suoi seguaci (chiamati poveri di Lione) e  solo più tardi “valdesi”) è, con ogni verosimiglianza, più subito che  cercato. Nonostante le condanne ecclesiastiche, dopo la morte di Valdo  la separazione dei suoi seguaci da Roma non sembra ineluttabile: un  gruppo di “poveri di Lione” sotto la guida di Durando d’Osca (1160-?),  di cui pure poco si sa) si riconcilia con il papa Innocenzo III  (1160-1216) nel 1208. Altri “poveri” non “riconciliati” rimangono ai  margini della Chiesa di Roma, in una posizione ambigua, o intraprendono  decisamente il cammino della rottura, pur tra dissensi interni.
Nel  1532 con il sinodo di Chanforan le comunità valdesi della Francia  meridionale e del Piemonte – fiaccate dalle persecuzioni del tardo  Quattrocento – aderiscono alla Riforma Calvinista.

Nel Seicento  la comunità valdese deve patire nuove persecuzioni, particolarmente  sanguinose nel 1655 (“Pasque piemontesi”) e nel 1686, dopo che un editto  emanato in Piemonte su pressioni francesi aveva offerto ai valdesi  l’alternativa fra l’abiura e l’esilio. Dopo aver tentato una resistenza  armata, la comunità – ridotta a circa tremila fedeli – trova ospitalità  nei cantoni protestanti svizzeri.
L’organizzazione della Chiesa valdese è di tipo presbiteriano e sinodale:  la guida della comunità locale è affidata a consigli di “anziani”  eletti dai fedeli; le assemblee locali, inoltre, mandano i loro deputati  al sinodo annuale. Alcuni presbiteri -uomini e donne- cui è affidato il  ministero della predicazione hanno il titolo di pastori; essi non  possono superare il cinquanta percento dei membri del sinodo.  Quest’ultimo elegge, per l’attuazione delle sue deliberazioni e  l’amministrazione ordinaria della Chiesa, la Tavola Valdese composta da  sette membri e presieduta da un moderatore.

La chiesa valdese ha  adottato -nel corso della sua storia e in particolare dopo il sinodo di  Chanforan - una teologia riformata: sola Scriptura, Gesù Cristo  unico mediatore, giustificazione tramite la sola fede. La chiesa valdese  rifiuta le immagini nelle chiese e il principio episcopale; celebra la comunione con il pane e il vino e ammette il matrimonio dei pastori, (e anche i matrimoni omosessuali, ndr).
Un  gruppo di lavoro sui problemi etici posti dalla scienza, nominato dalla  Tavola Valdese, si è espresso in modo possibilista nel 1996 sull’aborto  e nel 1998 sull’eutanasia.



fonte: Enciclopedia delle religioni CESNUR
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