Aldo Achilli Testimonianza ex protestante conversione
Testimonianze conversioni cristiane
Biella 14 luglio 2011 Conversione Aldo
Alla metà del mese di dicembre dello stesso anno sentii una grande emozione dentro di me, ero commosso da questa sensazione, perché sentivo una grande voglia di andare in chiesa e solo a pensarci mi veniva da piangere. Ne parlai con mia moglie con la quale ho sempre avuto un ottimo rapporto e decidemmo di andare alla messa di Natale a mezzanotte insieme ai ragazzi nella chiesa di S: Biagio a Biella, dove i bambini giocavano al calcio nella società sportiva dell’oratorio stesso. Pensai fosse stata una ottima decisione, certamente non conoscevo la differenza tra chiesa cattolica, protestante o altro; anche se mia sorella e mio cognato già da qualche anno erano tra i responsabili della chiesa Evangelica della Riconciliazione nella sede di Biella. Ero molto contento, poiché sarei andato con tutta la mia famiglia ad una Messa così solenne. Proprio il giorno 24 nel pomeriggio una leggera influenza colpì tutto il resto della mia famiglia; mia moglie ed i bambini avevano un forte raffreddore con qualche linea di febbre e non erano in condizione di uscire per andare alla Messa. Fu mia moglie che insistette: ci tenevi tanto ed eri così contento, vai da solo e poi ci racconti domani! Decisi di andare da solo ed arrivai alla Messa con qualche minuto di ritardo per la difficoltà del parcheggio. In chiesa erano presenti più di 1000 persone e tutti erano molto attenti alla funzione; solamente la gran folla ed un po’ di brusio mi disturbavano poiché non riuscivo a capire bene le parole del sacerdote. Era impossibile andare in avanti ed avvicinarsi all’altare, poiché le persone erano talmente stipate da non lasciar passare nessuno. Decisi allora di posizionarmi in fondo alla chiesa e mi appoggiai al muro con la testa bassa per la vergogna, poiché erano tanti anni che non entravo in una chiesa e non sapevo come Dio l’avrebbe presa. Non conoscevo la parabola della pecorella smarrita, anche perché mi sentivo un pecorone borioso senza un minimo di umiltà. Chiusi gli occhi e mi venne spontanea una preghiera mai fatta prima: Fatti conoscere, da un po’ di tempo mi stai chiamando e non so cosa posso fare per Te. Fammi sapere perché mi stai cercando e se veramente vuoi farti conoscere fammi comprendere che strada devo seguire! All’improvviso nella chiesa non sentii più nessuno: Ero solo con Dio. Una luce intensa ma non accecante mi aveva avvolto e sentivo chiamare il mio nome ripetutamente. La voce parlava di purificazione e di un deserto da attraversare e mi diceva che non mi avrebbe mai lasciato solo in questo viaggio. Siccome nel mio lavoro viaggiavo molto, anche all’estero, India , Cina, Corea, Tailandia e varie parti in Italia non capivo in quale parte del mondo si trovasse questo deserto e continuavo a chiedere in quale zona del mondo volesse accompagnarmi.. Dovesse accadermi oggi un episodio di questo genere cadrei subito in ginocchio ed inizierei una serie di lodi musicali con la richiesta di perdono per tutti i miei peccati. In quel periodo Dio era per me un oggetto misterioso e assolutamente non sapevo comprendere la grandezza ed il privilegio della Sua Presenza. Sempre nello stesso momento Dio fu molto paziente con me e mi mostrò tre visioni riguardanti il mio futuro e le mostrò in maniera assolutamente chiara.
Nella prima visione mi vidi vestito con abiti sporchi ed impolverati, lavoravo con fatica e sudore in mezzo ad una serie di immensi scaffali pieni di merce (scarpe sportive soprattutto) e portavo le stesse all’interno di containers dove l’aria era irrespirabile. Gli dissi che quell’uomo non potevo essere io, poiché con l’importante lavoro che svolgevo anche fossi rimasto disoccupato avrei trovato velocemente una alternativa vista la mia ottima posizione ed esperienza lavorativa. Certo non immaginavo la potenza di Dio e mi resi conto non molto tempo dopo che aveva detto la verità. L’azienda dove lavoravo, dopo anni di florida attività in brevissimo tempo ebbe una crisi spaventosa, tanto che dovette chiudere l’attività e ci lasciò tutti quanti come si suol dire in mezzo ad una strada. Tentai di tutto e feci domande ovunque e senza successo; tentai anche un lavoro in proprio ma le cose non andarono bene. Per un anno circa feci varie consulenze e lavoretti di fortuna ma i soldi cominciavano a scarseggiare poichè con due figli piccoli da mantenere ed il mutuo della casa da pagare le spese divennero insostenibili. Mi capitò l’opportunità di iscrivermi in una cooperativa e non esitai essendo l’unico spiraglio di guadagno che avevo in quel momento. L’azienda mi mandò a lavorare in un grosso capannone e riconobbi gli scaffali di alta movimentazione merce che avevo visto nella visione. Vidi gli stessi containers e senza possibilità di errore erano quelli che avevo visto nella visione, con delle scritte in cinese e posizionati così come li avevo visti. Persino l’odore della polvere e del sudore erano gli stessi con la stessa aria irrespirabile e la stessa frenesia di lavoro che mi dava quella sensazione di vomito che avevo sentito chiaramente durante la visione.
Nella seconda visione mi vedevo vestito con una maglia nera, pantaloni larghi beige e con tasconi laterali; e con la pistola in mano rincorrevo dei ladri: Mi misi quasi a ridere vedendo la visione, poiché nel corso della mia vita non avevo mai sparato con una pistola, ne tantomeno rincorso dei ladri. Fu incredibile quando l’istituto di vigilanza mi chiamò per l’assunzione (avevo fatto domande ovunque) ma ancora più incredibile fu quando appena assunto l’azienda adottò una nuova divisa con un maglione nero e con pantaloni larghi beige; tali e quali a quelli visti nella visione; persino la pistola a canna corta e semiautomatica era la stessa.
Nella terza visione vedevo ragazzi handicappati e down che mi sorridevano e mi davano la mano con fiducia. Una visione alla quale ancora oggi non so dare una spiegazione, ma all’avverarsi delle prime due iniziai una ricerca frenetica presso tutti gli istituti della zona e delle case famiglia. Prestai per un periodo servizio di volontariato nel quale riconobbi i sorrisi di soddisfazione di alcuni ragazzi, ma ho la sensazione che quella visione debba ancora avverarsi. Certamente dopo tante ricerche mi misi in attesa della strada che Dio mi avrebbe illuminato. Probabilmente non era ancora il tempo per l’avverarsi. Parlai con mia sorella di quanto accaduto e siccome lei era molto impegnata all’interno della Chiesa Evangelica della Riconciliazione mi propose di entrare a farne parte. C’era molta confusione in me, e le preghiere di molti fratelli nello spirito non sempre riuscivano a darmi pace. La pace te la da Dio e per averla è necessaria una condizione di umiltà assoluta e mi venne in mente una affermazione di Don Benzi che avevo sentito da poco tempo: prima di imparare a stare in piedi, bisogna imparare a stare in ginocchio.
In quel periodo venivano fatte riunioni di preghiera tra più chiese ed alla fine della settimana era previsto un meeting a Torino per pregare per gli ammalati. Non avevo molta voglia di andare, anche perché la riunione doveva svolgersi di sera e durante il giorno avrei dovuto svolgere un lavoro piuttosto pesante di trasferimento magazzino. Mentre stavo lavorando, nelle ultime due ore, mi accadde una distorsione al polso destro piuttosto grave. Non ero abituato al lavoro pesante e vinto dalla fatica non mi resi conto che ero troppo carico di merce ed inavvertitamente il polso si girò. La distorsione fu piuttosto grave poichè tutte le dita si gonfiarono ed il polso divento rigido e gonfio con relativo versamento interno e relativo ematoma viola. Il collega che lavorava con me, per non farmi perdere due ore di lavoro, lavorò il doppio anche per me, tanto che lo ringraziai con un abbraccio. La paga di due ore era molto poco, ma visto che ero rimasto veramente con pochi soldi mi fece molto piacere il gesto del collega, anche e soprattutto per l’affetto che mi dimostrò. A fine lavoro corsi a casa per prepararmi a partire per Torino, ma mi resi subito conto che non ero in grado di guidare la macchina e che sarei dovuto andare in ospedale per farmi visitare. Un fratello della chiesa, quando telefonai per avvertire che non sarei andato, mi disse che ormai era tardi per andare al pronto soccorso e che eventuali radiografie me le avrebbero fatte il giorno dopo. Si offrì di prendere lui la macchina e mi fece sedere comodamente davanti nel lato passeggeri accanto alla guida. Avevo messo un foulard intorno al collo, con il quale avevo appeso il braccio, ma nonostante questo ad ogni piccola oscillazione dell’auto vedevo le stelle. Avevo preso una pastiglia antidolorifica, ma il gonfiore e l’ematoma continuavano ad aumentare. Durante la preghiera un pastore ebbe l’idea di pregare in una maniera piuttosto inconsueta. Ad esempio quando pregavamo per problemi alla vista, mettevamo le mani sugli occhi; per l’udito sulle orecchie, per il cuore con entrambe le mani sul petto. Quando iniziò la preghiera per gli arti: mettemmo le mani sopra le ginocchia. Durante la preghiera non pregavo certo per me, c’erano presenti persone zoppe, senza gambe, con problemi più o meno gravi, e le mie attenzioni erano rivolte con il cuore verso queste persone. Al termine della preghiera mi accorsi che non avevo più alcun dolore guardai il mio poso e le mie dita e tutto il gonfiore era sparito; persino l’ematoma violaceo non c’era più. Stavo cedendo a livello nervoso e stavo per interrompere il mio cammino verso Gesù perché ero demoralizzato e veramente al limite delle mie possibilità reattive. Questo incredibile miracolo, avvenuto davanti a tanti testimoni mi diede nuova forza e coraggio, tanto che in quel momento mi venne naturale una preghiera a Gesù. Dio Santo, (proprio così dissi) non provarmi ancora, ma se proprio lo devi fare perché hai deciso così ti prego, non permettere che il mio conto in banca vada in rosso e perda la casa e tutto quello che mi sono guadagnato con grande impegno. Dammi tanta forza e coraggio e quando sta per verificarsi qualche evento che deve provarmi per la purificazione di cui mi parlavi ti prego Signore dammi la forza di affrontare ogni cosa. Ero diventato più sensibile ed emotivo ed ogni cosa mi turbava profondamente. Non avevo più nessuna certezza, ed ogni passo che facevo avevo imparato a farlo con fede e fiducia in Dio (anche perché non c’erano altre alternative). Dio fu di parola, perché ogni volta che il conto scendeva, accadeva sempre qualcosa che mi rialzava. Una eredità, un rimborso della denuncia dei redditi un regalo della mamma. Sempre ed ogni volta che il conto arrivava a zero, accadeva qualcosa che lo rimetteva a posto: ma mai in rosso! Sempre in quel periodo, così intenso di avvenimenti, mi informarono dell’inaugurazione di una chiesa Evangelica a Genova, proprio vicino al porto. Non avevo intenzione di andarci, ma ancora una volta mi convinse mia sorella. Ero disoccupato in quel momento e non avevo nessuna intenzione di spendere i soldi del viaggio. Mia sorella insistette molto, mi disse che mi sarei divagato e che avrei passato una giornata serena; in più durante queste inaugurazioni ci sono pastori molto bravi che sanno portare grandi messaggi che restano sempre nel cuore. Mi disse inoltre che sarebbero stati presenti alcuni musicisti e cantanti cristiani di grandissimo valore e livello e che sarei rimasto molto contento delle loro preghiere musicali. Dovetti riconoscere che aveva ragione perché fu una giornata memorabile per me. Durante il momento top della giornata, nell’adorazione ed in un momento di grande silenzio e di raccoglimento, dove oltre 1000 persone erano in ginocchio e si tenevano per mano: un ragazzo di colore, proveniente dall’università degli stranieri di Pavia (lui nativo dell’ex Zaire) mi fa cenno di uscire fuori perché doveva parlarmi. Non mi ero accorto che questo ragazzo mi stesse chiamando, mi avvertì un fratello poco distante da me che quella persona cercava di attrarre la mia attenzione. Fui quasi contrariato da questa situazione, ma le insistenze del ragazzo mi convinsero ad uscire fuori della chiesa (Non fu facile perché dovetti far spostare, molte persone. Arrivati fuori il ragazzo si presenta (non ci eravamo mai visti prima) e mi disse che durante la preghiera di adorazione che stavamo facendo un po in silenzio ed un pò cantando, ha avuto una visione che mi riguardava. Mi disse: ti ho visto seduto davanti ad un altare molto imbandito che cantavi con la chitarra lodi a Gesù!.. Disse ancora, non so cosa significhi ma cercando tra la gente qui presente ti ho riconosciuto senza dubbio alcuno ed ho voluto informarti. Mi venne da sorridere davanti a questa affermazione e gli dissi testualmente che lo ringraziavo tanto per avermi informato, ma non sapevo suonare la chitarra| (da ragazzo strimpellavo qualche canzone in un modesto complessino fatto di amici ma da almeno trenta anni non avevo più provato) e soprattutto non ne possedevo una! Parlai con il responsabile della musica e del canto della Chiesa della Riconciliazione, ma mi disse di non preoccuparmi perché se Dio avesse voluto qualcosa da me ,me lo avrebbe fatto sicuramente sapere e soprattutto lo avrebbe ottenuto! Mi disse inoltre di pregare intensamente per quanto mi aveva detto quel ragazzo e di lasciare fare a Dio senza preoccuparmi minimamente. Come già detto in quel periodo ero disoccupato e durante la preghiera vivevo una situazione di grave aridità e mi sembrava di parlare con il muro di fronte a me. Dio mi parlava, ma c’erano troppi rumori dentro di me per la situazione angosciosa che vivevo e non riuscivo a far abbastanza silenzio nel mio cuore. Dopo pochi giorni venne a farmi visita mio cognato e portò con se la sua chitarra e volle prestarmela insieme ad alcuni spartiti di musica religiosa (lui non sapeva nulla di quanto accaduto a Genova). Provai per un giorno, ma il giorno dopo rinunciai a riprendere a suonare perché era passato troppo tempo e non ricordavo più nulla; gli restituii la chitarra ingraziandolo! Il giorno dopo mia madre (Anche lei non sapeva nulla) mi comprò una chitarra nuova e la cosa mi fece molto arrabbiare perché si trattava di una chitarra semielettrica piuttosto costosa (una ovation). Avevo pochi soldi e comprare una chitarra di quel genere mi sembravano soldi buttati che avrei potuto utilizzare per altre cose di cui avevo sicuramente più bisogno! Mia madre si giustificò dicendo che aveva sentito fortemente in preghiera il desiderio di comprarmela e che non ne aveva potuto fare a meno anche ricordandosi di quando suonavo da ragazzo. Iniziai con gli accordi più semplici e dopo qualche giorno mi accorsi che non riuscivo più a pregare senza la chitarra. Non solo, ma la musica riusciva ad aprirmi il cuore e fare quel silenzio nel mio spazio interiore e riservarlo finalmente a Dio! Incredibile il fatto che riuscivo a comporre delle lodi con grande facilità, ben sapendo e conoscendo la mia pochezza musicale! Nel frattempo nella Chiesa Evangelica avvenne una scissione, in poche parole il gruppo si divise con non poche recriminazioni! Mentre il gruppo con mia sorella rimase sotto la chiesa della Riconciliazione, in pratica ricominciando da capo una nuova avventura l’altro gruppo scelsero un cammino a se stante e molte persone se ne andarono altrove. Da qualche tempo avevo intuito (era ormai evidente) che le cose non andavano bene e che quel rapporto di fratellanza di pace ed amore che c’era tra di noi non funzionava più ( Il maligno aveva fatto un bel lavoro). Lavorando di notte ed anche nei giorni festivi non avevo la possibilità di frequentare nessun culto, poiché l’unico orario in cui ero disponibile era nel primo pomeriggio! Questo mi convinse anche a non far parte di nessun gruppo e cercai altre soluzioni! Pregai molto per questo e dopo qualche tempo conobbi una persona che mi introdusse in un gruppo carismatico cattolico. Successivamente mi chiamarono nella chiesa di un istituto per anziani; una chiesa bellissima costruita per volere di un industriale molto famoso dalle nostre parti. Conobbi due sacerdoti molto anziani, ma dotati di un grandissimo carisma e di una grande preparazione… Sembrava proprio una chiesa Evangelica con molte persone entusiaste e volenterose. Qui accadde l’avverarsi della profezia (Duemila otto) ovvero una signora mi fece sedere davanti all’altare da solo ed iniziai a cantare inni a Gesù , ben seguito da tutta l’assemblea. Proprio come aveva detto quel ragazzo di colore, qualche anno prima, durante la preghiera nella chiesa di Genova. Per due / tre anni le cose andarono molto bene, tanto che arrivarono molte persone da fuori (Poco più di cento) ma la grande soddisfazione fu che riuscii a portare un bel risveglio in una chiesa che arrancava a fatica …. Ricevevo grandi complimenti per i canti e nonostante la mia mania di cose nuove la gente cantava volentieri con me. Persino altri fratelli musicisti, spesso disponibili in altri orari mi chiedevano le copie degli spartiti. Penso di avere eseguito almeno centocinquanta canti nuovi che non conoscevano e di avere dato agli altri musicisti almeno cento spartiti nuovi. Una bella soddisfazione, anche perché tutti quanti mi riconoscevano una grande forza carismatica nella preghiera cantata. … Nonostante la mia buona volontà, e il sacrificio dell’impegno che non certo mi pesava, e soprattutto per colpa mia, per la mia mancanza di umiltà all’improvviso le cose cambiarono repentinamente. La signora che suonava con me incominciò a mostrare insoddisfazione contestandomi i canti (Lei era in quel gruppo da molti anni), mi parlava alle spalle, sbuffava durante l’esecuzione dei canti di adorazione, voleva canti più brevi e di sola tradizione cattolica!!!! Non riuscendo a convincerla di persona che tutto sommato non era la scelta del canto la cosa più importante, ma l’esecuzione con il cuore di quello che stavamo facendo anche se il tutto era sempre improvvisato al momento e secondo l’argomento trattato. Decisi di scriverle una lettera in cui le parlai della parabola della zizzania, le dissi che noi dovevamo essere come il grano e pensare solo a crescere spiritualmente ed a volerci bene; in questa maniera qualsiasi zizzania sarebbe morta da sola. … Così non avvenne ed il rapporto diventò sempre più teso. ..Inoltre avvennero fatti molto gravi, per cui il mio confessore rivelò all’altro sacerdote tutto il mio stato d’animo espresso in confessione! Questo mi fece perdere la fiducia in entrambi i sacerdoti che cercarono di aggiustare le cose trasgredendo il segreto della confessione. Così come avevo già sentito per altri, in altri luoghi sempre cattolici. Molte altre cose mi infastidirono alquanto, cose che fino a quel momento avevo fatto finta di niente, ma dopo quanto accaduto avevano cominciato a pesarmi alquanto. Parlo dell’idolatria, baciare la statua di Gesù cosa che mi sono sempre rifiutato, inginocchiarsi davanti ad una statua di qualsivoglia santo, l’intercessione dei santi con leggende e credenze popolari e così via. Io credo a Maria, anche se sulla Bibbia sta scritto in una sola occasione che Maria possa intercedere a Gesù ma non credo alle cosi dette credenze popolari. Io credo soprattutto che il nostro Dio sia Padre, figlio e Spirito Santo. A questo punto non so più che cosa sono io ed a quale religione o gruppo io appartenga. So solo che appartengo a Gesù e mi sento ancora più vicino a Lui nonostante tutto quello che è accaduto. Ogni tanto, giornalmente, io prego per questo: Gesù! Illumina la mia strada, che io non commetta errori, anche se quale essere umano ne commetterò ancora dammi sempre la forza di rialzarmi e nel combattimento spirituale dammi forza e sostienimi. Fa che la battaglia sia la Tua! Portami alla vittoria e non permettere che io cammini da solo. Fa che io sappia unire il mio cuore a quello degli altri e che nelle preghiera Tu possa sentire una sola voce del coro. Dimmi da che parte devo andare e quale strada devo imboccare, perché già da molto tempo sono confuso e privo di guida!!!!!! ….
Dopo un periodo di riflessione e preghiera ho ripreso il mio cammino cattolico, certo che la Mamma del cielo mi stia seguendo con amore!!!!!!
Aldo Achilli