Guarigione Suor Briege MCkenna
SUOR BRIEGE MCKENNA O.S.C., irlandese, della famiglia delle Sorelle di S. Chiara. Dopo aver sofferto di artrite reumatoide per oltre tre anni, all'età di 24 anni è miracolosamente e completamente guarita dal Signore durante una Celebrazione Eucaristica. Qualche tempo dopo riceve dallo Spirito Santo il carisma di guarigione, grazie al quale è conosciuta in tutto il mondo. Da ormai 37 anni, suor Briege viaggia instancabilmente visitando terre di tutti i continenti, per assolvere alla sua missione: guidare ritiri e seminari
benedetti dai segni che accompagnano la Parola. Ha una chiamata particolare per i sacerdoti, attraverso l'Eucaristia. Il suo libro, I miracoli accadano ancora, è stato tradotto in varie lingue. Dal 1985, insieme con p.Kevin Scallon C.M., il ministero di Suor Briege è in modo particolare indirizzato verso i sacerdoti.
Quella notte, mentre piangevo, udii una voce che diceva: «Non preoccuparti, avrò cura io di te». Non capii che era stato davvero il Signore a parlare, ma sentii una gran pace. Il mattino dopo compresi che volevo farmi suora.
Leggendomi nel pensiero, il Signore mi disse: «Non guardare lui, guarda me». Ricordo di aver dato un’occhiata all’orologio, mentre chiudevo gli occhi. Erano le 9,15 del mattino del 9 dicembre 1970. La mia sola preghiera fu: “Gesù, ti prego, aiutami”. In quello stesso momento mi sentii sfiorare il capo da una mano e credetti che il sacerdote mi si fosse avvicinato. Aprii gli occhi: non c’era nessuno, però avvertii una forza che attraversava il mio corpo. È difficile descrivere questa sensazione, ma spesso la definisco così: mi sentivo come una banana che venga sbucciata. Guardai in giù. Osservai le dita delle mie mani, che prima erano rigide – anche se non deformate come i piedi -, i gomiti, che prima doloravano. Ora le articolazioni delle dita erano diventate flessibili, i dolori erano scomparsi e vedevo che i piedi, nei sandali, non erano più deformi. Mi alzai di scatto, gridando: «Gesù! Sei proprio qui!».
Mi trovavo in cappella da cinque minuti circa, quando una quiete straordinaria scese su di essa. Era come una nube, una nebbia. «Briege», disse una voce. Mi voltai per dare un’occhiata verso la porta, perché la voce era così chiara che sembrava fosse entrato qualcuno. Non c’era nessuno, ma io avvertivo con certezza una presenza. Mentre mi giravo di nuovo verso il tabernacolo , la voce soggiunse: «Tu hai il mio dono delle guarigioni. Va’ e usalo». Subito dopo, mi sentii percorrere il corpo da una sensazione bruciante. Ricordo che mi guardavo le mani, perché sembrava che avessi ficcato le dita in una presa elettrica. Quel bruciore passò attraverso le mani e ne uscì. Allora la ‘nube’ di quiete si sollevò. «Gesù, non voglio doni di guarigione. Tieniteli per te».
Quella notte, a letto, ebbi un terribile scontro con Satana. Non riuscivo a dormire. Sentivo qualcosa che mi soffocava nel punto in cui il profeta mi aveva toccato il collo. Non riuscivo a chiamare aiuto. Era come se una forza misteriosa cercasse di costringermi a negare Cristo e a smettere di servirlo. Non potevo pregare. Fu un’esperienza orribile. Finalmente riuscii, suppongo, a invocare Gesù, perché la sensazione di soffocamento cessò.
Quando ebbi raccontato la mia storia, lui dichiarò: Sa, se fossi Dio, le direi di andare all’Inferno. Quante altre volte vuole che Gesù le riveli la sua volontà? L’unica cosa di cui ha bisogno il Signore – che egli le chiede – è che dica semplicemente di sì, come Maria. Dio rispetta i suoi figli e le chiederà solo di compiere la sua volontà. Lei non ha forza, perciò non importa che cosa sia in grado di fare. Quello che Dio le domanda è se è disposta a dirgli di sì e a lasciare che egli la usi come suo strumento.
È il Signore che opera le meraviglie. Sono convinta che nessuno può fare di più che diventare un cartello che indica la sua direzione, per aiutare gli altri a scoprirlo nel loro cuore e permettere a lui di elargire immense grazie.fonte Aleteia.org