Steve Wood ex pastore protestante
Testimonianze conversioni cristiane
STEVE WOOD: PASTORE DELLA SUA PERSONALE CHIESA, DOPO VENTI ANNI DI RICERCA HA TROVATO CRISTO NELLA CHIESA CATTOLICA
Steve Wood, ex direttore dell’Istituto biblico della Florida, ex pastore internominale, afferma che quanto più studiava la Chiesa primitiva più si rendeva conto che assomigliava alla Chiesa cattolica.
Racconta a proposito della sua conversione:
Un amico mi consiglio di leggere la Bibbia. Ma quale Bibbia? Mi decisi per la Nuova Versione Inglese (New E
nglish version). Ero meravigliato da ciò che leggevo e mi pareva che Dio si rivolgesse personalmente a me attraverso le pagine della Bibbia. Accettai Cristo come mio salvatore e mi prese una grande gioia e la sensazione che egli avesse perdonato i miei peccati. Dopo aver incontrato Cristo mi domandai: “Dove trovare la Chiesa di Gesù?”. Io non immaginavo che avrei impiegato vent’anni per dare una risposta a questa domanda. Cominciai a frequentare diverse chiese, tra le quali una presbiteriana, perché io ero nato in una famiglia presbiteriana. Ma mi impegnai dapprima con l’Assemblea di Dio, e poi con la chiesa del Calvario (Calvary Chapel), che predicava in modo potente e attraente per i giovani. Senza esitazione, cominciai a trovarmi in disaccordo con alcuni insegnamenti del pastore Chuck Smith e mi resi conto che non potevo restare altro tempo ancora in questa chiesa, dalla quale mi separavano enormi differenze dottrinali. Presto giunsi ad essere pastore di una chiesa carismatica internominale e nel 1978 fui ordinato ministro di questa chiesa, che non aveva un’unità, essendo i membri appartenenti a differenti chiese, senza una base dottrinale comune.
Volli studiare di più ed andai con mia moglie Karen al Seminario teologico Gordon-Conwell in Massachusetts per imparare teologia. Appresi che il battesimo dei bambini era, non solo ammesso, bensì importante e battezzai il mio primo figlio da poco nato. Formai una mia chiesa, e come pastore della mia chiesa personale avevo la libertà di introdurre alcune innovazioni come la celebrazione settimanale della cena del Signore. Cominciai a studiare gli scritti dei Padri della Chiesa dei primi tre secoli, e la dottrina dei primi cristiani mi parve quella della Chiesa cattolica. Valutai la possibilità di aderire alla Chiesa episcopale o alla Chiesa ortodossa, poiché ancora mi sentivo lontano dalla Chiesa cattolica. Ma quando un tale mi spiegò la posizione della Chiesa cattolica riguardo a principi come la salvezza, compresi quanto fosse facile fraintendere e accusare senza ragione.
Quando nel 1986 Scott Hahn e Gerry Matatics, due dei più brillanti e zelanti anticattolici, miei compagni di Seminario, di- vennero cattolici, rimasi incredulo. Cominciai a leggere libri cattolici e a cercare in essi le risposte a tutte le domande che formulavo. In questo periodo mi affiliai al movimento “Pro vita” e incontrai cattolici da tutte le parti.
Mi resi conto che la Bibbia ritiene indissolubile il matrimonio, mentre molti nella mia Congregazione erano divorziati, pronti a risposarsi, e alcuni di loro lo avevano fatto con la mia approvazione. Stavo pensando di diventare cattolico, poiché ero anche contrario all’uso dei contracettivi; ma avevo paura, perché avevo una famiglia con cinque figli e non sapevo cosa sarebbe stato del mio futuro se lasciavo il mio incarico di pastore. Alla fine mi decisi per la fedeltà al Signore. Pochi giorni prima di lasciare la mia chiesa e il mio incarico di pastore mi condannarono a 60 giorni di prigione per aver partecipato ad una marcia contro una clinica che praticava l’aborto. Il mio avvocato mi procurò dei libri cattolici da leggere, e ricevetti la visita del vescovo cattolico mons. John Nevins che mi invitò ad una messa, che si sarebbe celebrata nella cattedrale dopo la nostra liberazione. Accettai l’invito.
Nel 1990 mia moglie ed io passammo molto tempo studiando la religione cattolica. Fummo ricevuti nella Chiesa il 1° luglio di quello stesso anno dal vescovo John Nevins. Dopo vent’anni di ricerca, alla fine avevamo incontrato Cristo, eravamo tornati a casa. Poco tempo dopo il Vaticano organizzò una conferenza internazionale pro-vita. I leader di questo movimento negli Usa furono invitati, in forma particolare, ad un colloquio con papa Giovanni Paolo II. Io fui impressionato dalla sua semplicità e dalla sua saggezza. Gli chiesi di benedire alcuni rosari per la mia famiglia. Tornai a casa arso dalla sete di lavorare nell’apostolato in favore delle famiglie. Ora il nostro libro di studio preferito è il “Consorzio familiare” del Papa.
Racconta a proposito della sua conversione:
Un amico mi consiglio di leggere la Bibbia. Ma quale Bibbia? Mi decisi per la Nuova Versione Inglese (New E
nglish version). Ero meravigliato da ciò che leggevo e mi pareva che Dio si rivolgesse personalmente a me attraverso le pagine della Bibbia. Accettai Cristo come mio salvatore e mi prese una grande gioia e la sensazione che egli avesse perdonato i miei peccati. Dopo aver incontrato Cristo mi domandai: “Dove trovare la Chiesa di Gesù?”. Io non immaginavo che avrei impiegato vent’anni per dare una risposta a questa domanda. Cominciai a frequentare diverse chiese, tra le quali una presbiteriana, perché io ero nato in una famiglia presbiteriana. Ma mi impegnai dapprima con l’Assemblea di Dio, e poi con la chiesa del Calvario (Calvary Chapel), che predicava in modo potente e attraente per i giovani. Senza esitazione, cominciai a trovarmi in disaccordo con alcuni insegnamenti del pastore Chuck Smith e mi resi conto che non potevo restare altro tempo ancora in questa chiesa, dalla quale mi separavano enormi differenze dottrinali. Presto giunsi ad essere pastore di una chiesa carismatica internominale e nel 1978 fui ordinato ministro di questa chiesa, che non aveva un’unità, essendo i membri appartenenti a differenti chiese, senza una base dottrinale comune.
Volli studiare di più ed andai con mia moglie Karen al Seminario teologico Gordon-Conwell in Massachusetts per imparare teologia. Appresi che il battesimo dei bambini era, non solo ammesso, bensì importante e battezzai il mio primo figlio da poco nato. Formai una mia chiesa, e come pastore della mia chiesa personale avevo la libertà di introdurre alcune innovazioni come la celebrazione settimanale della cena del Signore. Cominciai a studiare gli scritti dei Padri della Chiesa dei primi tre secoli, e la dottrina dei primi cristiani mi parve quella della Chiesa cattolica. Valutai la possibilità di aderire alla Chiesa episcopale o alla Chiesa ortodossa, poiché ancora mi sentivo lontano dalla Chiesa cattolica. Ma quando un tale mi spiegò la posizione della Chiesa cattolica riguardo a principi come la salvezza, compresi quanto fosse facile fraintendere e accusare senza ragione.
Quando nel 1986 Scott Hahn e Gerry Matatics, due dei più brillanti e zelanti anticattolici, miei compagni di Seminario, di- vennero cattolici, rimasi incredulo. Cominciai a leggere libri cattolici e a cercare in essi le risposte a tutte le domande che formulavo. In questo periodo mi affiliai al movimento “Pro vita” e incontrai cattolici da tutte le parti.
Mi resi conto che la Bibbia ritiene indissolubile il matrimonio, mentre molti nella mia Congregazione erano divorziati, pronti a risposarsi, e alcuni di loro lo avevano fatto con la mia approvazione. Stavo pensando di diventare cattolico, poiché ero anche contrario all’uso dei contracettivi; ma avevo paura, perché avevo una famiglia con cinque figli e non sapevo cosa sarebbe stato del mio futuro se lasciavo il mio incarico di pastore. Alla fine mi decisi per la fedeltà al Signore. Pochi giorni prima di lasciare la mia chiesa e il mio incarico di pastore mi condannarono a 60 giorni di prigione per aver partecipato ad una marcia contro una clinica che praticava l’aborto. Il mio avvocato mi procurò dei libri cattolici da leggere, e ricevetti la visita del vescovo cattolico mons. John Nevins che mi invitò ad una messa, che si sarebbe celebrata nella cattedrale dopo la nostra liberazione. Accettai l’invito.
Nel 1990 mia moglie ed io passammo molto tempo studiando la religione cattolica. Fummo ricevuti nella Chiesa il 1° luglio di quello stesso anno dal vescovo John Nevins. Dopo vent’anni di ricerca, alla fine avevamo incontrato Cristo, eravamo tornati a casa. Poco tempo dopo il Vaticano organizzò una conferenza internazionale pro-vita. I leader di questo movimento negli Usa furono invitati, in forma particolare, ad un colloquio con papa Giovanni Paolo II. Io fui impressionato dalla sua semplicità e dalla sua saggezza. Gli chiesi di benedire alcuni rosari per la mia famiglia. Tornai a casa arso dalla sete di lavorare nell’apostolato in favore delle famiglie. Ora il nostro libro di studio preferito è il “Consorzio familiare” del Papa.
Tratto da: "Ritorno a Casa. Cristiani, atei ed ebrei convertiti alla fede cattolica"