Pippo Franco la conversione testimonianza - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

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Pippo Franco la conversione testimonianza

Testimonianze Cristiane
Pippo Franco racconta la sua fede e il suo incontro con Natuzza Evolo e Medjugorje
25 agosto, 2014

                                
TESTIMONIANZE DI FEDE  – Pippo Franco: un comico di molte commedie sexy all’italiana.  Spettacoli di vario tipo, leggeri ed impegnati.  E’ stato inoltre  conduttore del celebre programma “Il bagaglino”. Può un personaggio  pubblico avere fede? E come dimostra la fede chi tante volte è stato a  ‘compromesso’ con spettacoli al limite della moralità? Pippo Franco attualmente  recita in teatro, nei più importanti teatri d’Italia. Ed ha un’anima  cristiana che ci racconta. Oltre a tanti episodi che non ti  aspetteresti….
Signor Pippo, lei nel 1985  ha conosciuto per la prima volta Natuzza Evolo, proprio nel periodo in  cui sua moglie rimase incinta del suo primo figlio. Che ricordi ha di quell’incontro?
Del nostro primo incontro con Natuzza,  ho un ricordo molto vivo, come del resto, di tutti gli altri incontri.  Abbiamo vissuto una lunga esistenza, costellata da lei. La prima volta  che siamo andati da Natuzza, mia moglie rischiava di perdere il figlio  che aspettava. Eravamo con una compagnia teatrale, in un momento molto  difficile. L’impresario era scappato con la cassa e non sapevamo come  fare.
Noi lavoravamo nelle vicinanze di  San Francesco di Paola, e dovevamo passare vicino dove stava Natuzza che  era distante circa 80 km. Siamo andati in quel Santuario a chiedere una  grazia, poi il giorno dopo siamo arrivati da Natuzza e abbiamo bussato  alla sua porta.
La sera avevamo un appuntamento con uno  dei suoi figli, che già conoscevamo. Natuzza c’ha aperto la porta e ci  ha dato appuntamento il giorno dopo, in un altro posto. Quando la sera  siamo andati dal figlio di Natuzza, lui si era stranizzato perché diceva  che sua mamma non apre mai a nessuno. Ci sembrò strano anche a noi.

Il giorno dopo Natuzza ci ha ricevuto e  ci tenne tutta la mattinata con lei. Abbiamo pregato con lei, abbiamo  anche chiesto delle rassicurazioni e anche cercare di capire cosa fare.  Perché tutte le sofferenze, a parte quelle fisiche, si manifestano  quando non sai cosa fare. Abbiamo seguito Natuzza, sapevamo che lei  vedeva la Madonna, Gesù e tutte le realtà inimmaginabili.
Alla fine ci ha congedato con una  rassicurazione, dicendo che le cose sarebbero andate bene. A noi questa  risposta, ci sembrò un po’ poco. Poi stranamente, le cose cominciarono a  migliorare, siamo tornati a Roma. Mia moglie ha partorito il nostro  primo figlio, che adesso è meraviglioso, ha 28 anni e poi ne è nato un  altro.

Lei ha scritto un libro  dal titolo: “La morte non esiste”. In questo libro lei fa un  affermazione, dicendo: “Noi siamo esseri umani in cerca di un esperienza  spirituale, ma esseri spirituali in cerca di un esperienza umana”. In che senso? Ci spieghi meglio.
E’ un ribaltamento di visione della  vita. Nel senso che, per chi ha fede, per chi vive in questo mondo in  simbiosi con il divino, non può non ribaltare interamente la  situazione. Benedetto XVI, parlava dei problemi della secolarizzazione  che consistono nel fatto che, l’uomo vive soltanto per rispondere ai  bisogni del suo “io”.

La visione di questa affermazione,  significa esattamente che bisogna distinguere la realtà  dall’illusione. L’illusione è questa nostra vita, dove non c’è nulla di  definito. Mentre la vera vita è quella eterna. Noi siamo il nostro  spirito, non siamo soltanto il nostro corpo che nasce per percepire il  divino.

Noi siamo, lo spirito eterno che è già  in noi. Quella è la nostra parte più importante. E’ quello che eravamo,  che siamo e che torneremo ad essere. Questa vita serve, a stabilire il  rapporto con lo spirito che per noi è lo Spirito Santo che ci guida ed è  la nostra sostanza. L’uomo è fatto di spirito.
Noi siamo la nostra anima, siamo anche  il dolore che possiamo avere dentro. Noi siamo esseri spirituali, quando  si capisce questo, si capisce pure che la vita ha valori diversi. I  beni che non sono nell’anima non ci appartengono.

l’articolo continua sul sito Papaboys
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