Pastore Episcopaliano diventa cattolico
Testimonianze conversioni cristiane
Jerry Sherbourne è nato in una famiglia protestante del Massachussetts e nel 2000 è diventato sacerdote della Chiesa episcopaliana (il ramo americano della Comunione Anglicana), servendo in una piccola parrocchia del Texas. Nel 2005, a 35 anni, è diventato cappellano militare dell’esercito degli Stati Uniti. Lo hanno spedito subito in Afghanistan, dove ne ha viste di tutti i colori e sentite di ogni tipo.
Fra le cose più bizzarre, sentiva i suoi colleghi cattolici tra i cappellani militari parlare di continuo della Vergine Maria. E invocarla come Immacolata Concezione. Roba da matti, niente di ciò – diceva e si ripeteva il reverendo Sherbourne – è scritto nella Bibbia. O forse no. In effetti nel Vangelo sta scritto che l’arcangelo Gabriele saluta Maria chiamandola «piena di grazia». E come fa una mortale a essere «piena di grazia» se è nata con il peccato originale? Non può. Delle due quindi l’una: o l’arcangelo Gabriele si è sbagliato, o Maria, unica fra i mortali, è nata senza il peccato dei nostri progenitori. In effetti, ragionò Sherbourne, la cosa così ha senso. È ragionevole. Ed è biblica. Vuoi vedere allora che i cattolici hanno ragione? Che insomma le loro "superstizioni" sono vere, fondate nella parola di Dio affidata alle Scritture, Rivelazione dell’Altissimo?
Sherbourne si mise subito a studiare, dottrina cattolica in una mano e Bibbia nell’altra. Alla fine si rese conto che le due corrispondevano, più di qualsiasi altra interpretazione "cristiana". In tutto. Compreso quel passaggio in cui Gesù fonda la Chiesa, l’unica, la vera Chiesa, su Pietro. Come sfuggire adesso a questo dato stringente? Come continuare a immaginare una Chiesa diversa, parallela a quella fondata da Gesù su Pietro e quindi viva oggi nell’ininterrotta tradizione petrina? Come, insomma, continuare a essere cristiani diversi se la Chiesa di Cristo è quella cattolica?
Era il dicembre del 2011 e il reverendo Jerry ne volle parlare subito alla persona che più gli stava vicino, sua moglie. «Heather, che ne pensi della possibilità di convertirci al cattolicesimo?». «Beh Jerry», fu la risposta delle moglie Heather giacché ai preti anglicani è concesso sposarsi, «quando sei pronto tu, sono pronta anch’io». Quel giorno era dicembre, appunto, esattamente l’8, Festa dell’Immacolata Concezione. Jerry ed Heather non se ne resero conto subito; solo poco tempo prima Jerry l’avrebbe bollata come "superstizione" cattolica, e invece era l’Immacolata che riabbracciava quei suoi figli dispersi.
Oggi Jerry è cattolico, sacerdote cattolico, cappellano militare cattolico a Fort Bragg, in North Carolina (la foto lo ritrae durante un allenamento, che svolge come tutti i soldati), ordinato – guarda un po’ – l’8 dicembre 2013, Festa dell’Immacolata Concezione, nella – guarda un po’ – Basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione della capitale federale degli Stati Uniti, Washington, la "chiesa americana" per eccellenza.
La moglie Heather è sempre al suo fianco, e così i loro sei figli. Una speciale dispensa pontificia, infatti, glielo permette, come lo permette, sempre in via del tutto eccezionale, agli ex anglicani, sacerdoti e pure vescovi, che si sono convertiti e che si convertono entrando a far parte dell’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham (gli ex anglicani stanno sotto la protezione diretta di Maria, pochi apprezzano la cosa come oggi fa don Jerry Sherbourne), la struttura voluta e istituita da Papa Benedetto XVI il 15 gennaio 2011 per accogliere l’enorme gregge in fuga dalle aberrazioni progressiste di troppa parte dell’anglicanesimo dominante.
Sul modello di quell’Ordinariato ‒ che ha giurisdizione sui fedeli provenienti dall’anglicanesimo residenti nel territorio corrispondente alla giurisdizione della Conferenza episcopale cattolica d’Inghilterra e Galles (ma vi sono alcune comunità aderenti all’Ordinariato anche nel territorio appartenente alla Conferenza Episcopale di Scozia) ‒ sono del resto sorti l’Ordinariato personale di Nostra Signora della Croce del Sud (15 giugno 2012), per gli ex anglicani residenti nel territorio corrispondente alla giurisdizione della Conferenza episcopale cattolica dell’Australia, e l’Ordinariato personale della Cattedra di san Pietro (1° gennaio 2012), per i residenti nel territorio corrispondente alle giurisdizioni delle Conferenze episcopali cattoliche degli Stati Uniti e del Canada. È qui che oggi è incardinato don Jerry.
Per questo hanno poco da fregarsi le mani i molti che ora strumentalizzano la storia affascinante e miracolosa del cappellano Jerry per auspicare scorrettamente la fine del celibato ecclesiastico cattolico, e, già che ci sono, anche il sacerdozio femminile. Don Jerry Sherbourne, come i suoi molti compagni di conversione, sono un bene per i cattolici; la deroga concessa solo a loro da Pietro conferma la regola generale che vale sempre e comunque per tutti gli altri. I preti cattolici non si sposano, e le donne non fanno i preti. Gente come don Sherbourne (e sua moglie Heather, e i loro sei figli), se avessero voluto rendere la Chiesa più progressista sarebbero rimasti anglicani. Sono invece diventati cattolici perché Pietro capisce, e non stravolge.
Fra le cose più bizzarre, sentiva i suoi colleghi cattolici tra i cappellani militari parlare di continuo della Vergine Maria. E invocarla come Immacolata Concezione. Roba da matti, niente di ciò – diceva e si ripeteva il reverendo Sherbourne – è scritto nella Bibbia. O forse no. In effetti nel Vangelo sta scritto che l’arcangelo Gabriele saluta Maria chiamandola «piena di grazia». E come fa una mortale a essere «piena di grazia» se è nata con il peccato originale? Non può. Delle due quindi l’una: o l’arcangelo Gabriele si è sbagliato, o Maria, unica fra i mortali, è nata senza il peccato dei nostri progenitori. In effetti, ragionò Sherbourne, la cosa così ha senso. È ragionevole. Ed è biblica. Vuoi vedere allora che i cattolici hanno ragione? Che insomma le loro "superstizioni" sono vere, fondate nella parola di Dio affidata alle Scritture, Rivelazione dell’Altissimo?
Sherbourne si mise subito a studiare, dottrina cattolica in una mano e Bibbia nell’altra. Alla fine si rese conto che le due corrispondevano, più di qualsiasi altra interpretazione "cristiana". In tutto. Compreso quel passaggio in cui Gesù fonda la Chiesa, l’unica, la vera Chiesa, su Pietro. Come sfuggire adesso a questo dato stringente? Come continuare a immaginare una Chiesa diversa, parallela a quella fondata da Gesù su Pietro e quindi viva oggi nell’ininterrotta tradizione petrina? Come, insomma, continuare a essere cristiani diversi se la Chiesa di Cristo è quella cattolica?
Era il dicembre del 2011 e il reverendo Jerry ne volle parlare subito alla persona che più gli stava vicino, sua moglie. «Heather, che ne pensi della possibilità di convertirci al cattolicesimo?». «Beh Jerry», fu la risposta delle moglie Heather giacché ai preti anglicani è concesso sposarsi, «quando sei pronto tu, sono pronta anch’io». Quel giorno era dicembre, appunto, esattamente l’8, Festa dell’Immacolata Concezione. Jerry ed Heather non se ne resero conto subito; solo poco tempo prima Jerry l’avrebbe bollata come "superstizione" cattolica, e invece era l’Immacolata che riabbracciava quei suoi figli dispersi.
Oggi Jerry è cattolico, sacerdote cattolico, cappellano militare cattolico a Fort Bragg, in North Carolina (la foto lo ritrae durante un allenamento, che svolge come tutti i soldati), ordinato – guarda un po’ – l’8 dicembre 2013, Festa dell’Immacolata Concezione, nella – guarda un po’ – Basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione della capitale federale degli Stati Uniti, Washington, la "chiesa americana" per eccellenza.
La moglie Heather è sempre al suo fianco, e così i loro sei figli. Una speciale dispensa pontificia, infatti, glielo permette, come lo permette, sempre in via del tutto eccezionale, agli ex anglicani, sacerdoti e pure vescovi, che si sono convertiti e che si convertono entrando a far parte dell’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham (gli ex anglicani stanno sotto la protezione diretta di Maria, pochi apprezzano la cosa come oggi fa don Jerry Sherbourne), la struttura voluta e istituita da Papa Benedetto XVI il 15 gennaio 2011 per accogliere l’enorme gregge in fuga dalle aberrazioni progressiste di troppa parte dell’anglicanesimo dominante.
Sul modello di quell’Ordinariato ‒ che ha giurisdizione sui fedeli provenienti dall’anglicanesimo residenti nel territorio corrispondente alla giurisdizione della Conferenza episcopale cattolica d’Inghilterra e Galles (ma vi sono alcune comunità aderenti all’Ordinariato anche nel territorio appartenente alla Conferenza Episcopale di Scozia) ‒ sono del resto sorti l’Ordinariato personale di Nostra Signora della Croce del Sud (15 giugno 2012), per gli ex anglicani residenti nel territorio corrispondente alla giurisdizione della Conferenza episcopale cattolica dell’Australia, e l’Ordinariato personale della Cattedra di san Pietro (1° gennaio 2012), per i residenti nel territorio corrispondente alle giurisdizioni delle Conferenze episcopali cattoliche degli Stati Uniti e del Canada. È qui che oggi è incardinato don Jerry.
Per questo hanno poco da fregarsi le mani i molti che ora strumentalizzano la storia affascinante e miracolosa del cappellano Jerry per auspicare scorrettamente la fine del celibato ecclesiastico cattolico, e, già che ci sono, anche il sacerdozio femminile. Don Jerry Sherbourne, come i suoi molti compagni di conversione, sono un bene per i cattolici; la deroga concessa solo a loro da Pietro conferma la regola generale che vale sempre e comunque per tutti gli altri. I preti cattolici non si sposano, e le donne non fanno i preti. Gente come don Sherbourne (e sua moglie Heather, e i loro sei figli), se avessero voluto rendere la Chiesa più progressista sarebbero rimasti anglicani. Sono invece diventati cattolici perché Pietro capisce, e non stravolge.