Trani miracolo eucaristico ostia fritta
A Trani, in Puglia, ancora oggi è custodita nella Cattedrale intitolata a Maria SS.ma Assunta la Reliquia di questo Miracolo Eucaristico avvenuto intorno all’anno mille.
Una donna di religione non cristiana, incredula circa la verità del Dogma Cattolico della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, aiutata da una sua amica, fingendosi cristiana si comunicò con le altre durante la celebrazione di una Santa Messa, prese la particola in bocca poi la mise nel fazzoletto così riuscì a rubare l’Ostia consacrata.
Tornata a casa, la donna quasi sfidando Dio, volendo sperimentare se fosse solo pane, pose la Particola consacrata dentro una padella di olio sopra il fuoco per friggerla, a contatto con l’olio bollente l’Ostia si trasformò in carne sanguinolenta che stillò una grande quantità di sangue, come in un’emorragia e il sangue si riversò sul pavimento in quella maledetta casa fino a fuoriuscire dalla porta di casa.
La donna Spaventata e piena di terrore, cominciò a gridare, le vicine accorsero subito per vedere quale fosse il motivo di un così gran pianto.
Il frate Bartolomeo Campi, (1625) descrive un accurato resoconto di come si svolsero i fatti. E molti altri documenti che riportano il Prodigio, tra cui alcuni monogrammi eucaristici riprodotti sulle antiche vie della città.
L’Arcivescovo fu subito informato dell’accaduto e ordinò di riportare riverentemente la Particola nella chiesa. Lo stesso abate cistercense Ferdinando Ughelli (1670), scriveva: «A Trani si venera una sacra Ostia, fritta per disprezzo alla nostra fede nella quale, svelato il pane azzimo, apparve la vera Carne e il vero Sangue di Cristo, che cadde fino a terra».
Una conferma indiretta al Miracolo la troviamo anche in un’affermazione di San Pio da Pietrelcina che esclamò: «Trani è fortunata, perché il Sangue di Cristo ha bagnato la sua terra».
Nel 1706 la casa della donna fu trasformata in cappella grazie alla generosa offerta del nobile Ottaviano Campitelli. La Reliquia dell’Ostia fu riposta nel 1616 dentro ad un antico reliquiario d’argento donato da Fabrizio de Cunio. Su questa Santa Reliquia vennero eseguiti molti controlli e verifiche in diverse epoche, l’ultima risale al 1924, in occasione del Congresso Eucaristico interdiocesano ad opera di Monsignor Giuseppe Maria Leo.