MARIA ASSUNTA IN CIELO ANIMA E CORPO
Per approfondire l'argomento vi consiglio di leggere il capitolo dedicato a Maria la Madonna che trovate qui.
Le accuse: Ella (Maria) fu assunta in cielo.
‘Infine l’Immacolata Vergine preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell’Universo, perché fosse più pienamente conformata al Figliuolo suo, il Signore dei dominanti, il vincitore del peccato e della morte’. Il dogma dell’assunzione di Maria in cielo fu proclamato da Pio XII nel 1950. La festa dell’Assunzione di Maria ricorre il 15 Agosto.
Questa é una favola artificiosamente composta per esaltare Maria. Dell’assunzione di Maria non c’é il benché minimo accenno nella Parola di Dio. Possiamo dire che Maria, essendo una credente, quando morì andò ad abitare con il Signore, ma non che Maria morì e risuscitò e fu assunta in cielo con il suo corpo. Maria è in cielo con la sua anima è là sta aspettando anche lei la risurrezione del suo corpo che avverrà al ritorno di Cristo. Paolo ha detto infatti ai Corinzi che Cristo è la primizia di quelli che dormono e che quelli che sono di Cristo (quindi anche Maria) saranno vivificati alla sua venuta.”
Risposta: un’anticipazione di cosa succederà ai nostri corpi, la vediamo in Mt 27,52-53 infatti leggiamo che dopo la resurrezione di Cristo, molti corpi dei santi resuscitarono, uscirono dalle tombe ed apparvero a molti. Il corpo di Maria non subì corruzione, ella fu assunta in cielo senza che il suo corpo ritornasse polvere, il suo corpo non subì corruzione perché era stato esentato dal peccato, per volontà divina. La corruzione dei nostri corpi deriva dal peccato, diversi santi, che indubbiamente peccarono pochissimo durante la loro vita terrena, dopo la loro morte, anche a distanza di parecchi anni, all’esame della salma risultavano integri parzialmente o totalmente a seconda dei casi. Naturalmente c’è una grande differenza tra la purezza di Gesù e quella di Maria, Gesù non aveva peccato in quanto Dio, Maria era stata salvata da Dio, fin dal suo concepimento. Infatti nel magnificat ella esulta nel Signore suo salvatore, certamente, perché Maria non è una dea, ma una umile donna che fu scelta da Dio per dare la carne a suo Figlio, proprio in funzione di questo fu esentata dal peccato.
Ma nella Bibbia troviamo due casi di assunzione in cielo quella di Enoch e quella di Elia il profeta.
Ebrei 11,5-6
5 Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio. 6 Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano.
2Re 2,11ss
Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12Eliseo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, carro d'Israele e suoi destrieri!». E non lo vide più.
Pio XII ha dichiarato l’assunzione di Maria in cielo, dogma di fede il 1 novembre 1950, è anche questa una verità che è stata sempre creduta nei secoli. Padri e Dottori della Chiesa ne hanno sempre trattato. Dichiarandola verità di fede solo ora e dopo tanti secoli, la Chiesa non ha creato o inventato una nuova credenza di fede, come si afferma nell’opuscolo delle “cento domande” (pag.29), ma solo ha riconosciuto e solennemente dichiarato che essa è verità rivelata e come tale da credersi da tutti i fedeli; precisamente come un qualsiasi tribunale di questo mondo, quando sentenzia che un diritto appartiene a un individuo, non gli crea tale diritto, ma soltanto lo riconosce autorevolmente contro coloro che glielo vogliono contestare (cf le cento risposte). E’ innegabile verità di fede, fondata sulla Bibbia, che Maria è stata associata intimamente al Figlio nella completa vittoria contro il demonio. Era quindi giusto che venisse a lui associata anche nella vittoria e nel trionfo sulla morte e sul peccato mediante la sua elevazione al cielo in anima e corpo, come è appunto avvenuto del Figlio suo.
Secondo un’antica tradizione, la dormizione sarebbe avvenuta a Gerusalemme dove, a ricordo di questi fatti sorgono oggi due chiese: quella della Dormizione, sul monte Sion, dove sarebbe avvenuto il trapasso, e quella dove si conserva la tomba vuota di Maria, nella valle del Cedron. Si tratta di una credenza radicata nei fedeli fin dai primi secoli, come attestano numerose testimonianze lasciate dai santi, oltre che dalla devozione e dalle raffigurazioni artistiche della dormitio Mariae e della incoronazione, di molto precedenti la promulgazione del dogma.
Le prime testimonianze scritte che ci sono giunte sull'Assunzione di Maria risalgono al periodo compreso tra la fine del secolo IV e la fine del V. Sant'Efrem il Siro († 373) sosteneva che il corpo di Maria non aveva subito corruzione dopo la morte. Timoteo di Gerusalemme (sec. IV) scriveva che la Vergine era rimasta immortale perché il Cristo l'aveva trasferita nei luoghi della sua ascensione.
« Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio. » (cfr fraternità PioX)
La Tradizione ci insegna, così come teorizzato da San Giovanni Damasceno che “era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio“.
Efrem il Siro, già nel 373, faceva fronte affermando che “il corpo di Maria non aveva subito corruzione dopo la morte“.
Timoteo di Gerusalemme, nel IV secolo, redigeva che “la Vergine era rimasta immortale perché il Cristo l’aveva trasferita nei luoghi della sua ascensione“.
Epifanio di Salamina, nel V secolo, assicurava che “la fine terrena di Maria fu piena di prodigio e che quasi certamente la Vergine possedeva già con la carne il Regno dei Cieli“.
LA CONFERMA DEI PIU’ RECENTI SCRITTORI SACRI
In tempi più recenti i pareri surriferiti dei santi Padri e dei Dottori furono di uso comune. Aderendo al consenso dei cristiani, trasmesso dai secoli passati, san Roberto Bellarmino esclama: «E chi, prego, potrebbe credere che l’arca della santità, il domicilio del Verbo, il tempio dello Spirito Santo sia caduto? Aborrisce il mio animo al solo pensare che quella carne verginale che generò Dio, lo partorì, l’alimentò, lo portò, o sia stata ridotta in cenere o sia stata data in pasto ai vermi».
Parimenti san Francesco di Sales, dopo avere asserito che non è lecito dubitare che Gesù Cristo abbia seguito nel modo più perfetto il divino mandato, col quale ai figli s’impone di onorare i propri genitori, si pone questa domanda: «Chi è quel figlio che, se potesse, non richiamerebbe alla vita la propria madre e non la porterebbe dopo morte con sé in Paradiso?».
[…] Tutte queste ragioni e considerazioni dei santi padri e dei teologi hanno come ultimo fondamento la sacra Scrittura, la quale ci presenta l’alma Madre di Dio unita strettamente al suo Figlio divino e sempre partecipe della sua sorte. Per cui sembra quasi impossibile figurarsi che, dopo questa vita, possa essere separata da Cristo – non diciamo, con l’anima, ma neppure col corpo – colei che lo concepì, lo diede alla luce, lo nutrì col suo latte, lo portò fra le braccia e lo strinse al petto. Dal momento che il nostro Redentore è Figlio di Maria, non poteva, come osservatore perfettissimo della divina legge, non onorare oltre l’eterno Padre anche la Madre diletta. Potendo quindi dare alla Madre tanto onore, preservandola immune dalla corruzione del sepolcro, si deve credere che lo abbia realmente fatto.
LE RAGIONI DEL DOGMA
Poiché la Chiesa universale nella quale vive lo Spirito di verità e la conduce infallibilmente alla conoscenza delle verità rivelate, nel corso dei secoli ha manifestato in molti modi la sua fede, e poiché tutti i vescovi dell’orbe cattolico con quasi unanime consenso chiedono che sia definita come dogma di fede divina e cattolica la verità dell’assunzione corporea della beatissima vergine Maria al cielo – verità fondata sulla sacra Scrittura, insita profondamente nell’animo dei fedeli, confermata dal culto ecclesiastico fin dai tempi remotissimi, sommamente consona con altre verità rivelate, splendidamente illustrata e spiegata dallo studio della scienza e sapienza dei teologi – riteniamo giunto il momento prestabilito dalla provvidenza di Dio per proclamare solennemente questo privilegio di Maria vergine. […] Vi è da sperare inoltre che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre meglio del valore della vita umana, se è dedita totalmente all’esercizio della volontà del Padre celeste e al bene degli altri […]; che infine la fede nella corporea assunzione di Maria al cielo renda più ferma e più operosa la fede nella nostra risurrezione.
LA SOLENNE DEFINIZIONE DOGMATICA
Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. (cfr Il Timone)
Nei pressi di Efeso v’è la dimora dove Maria visse in compagnia di San Giovanni, dato che fu Cristo stesso ad affidare Sua Madre alle cure dell’Evangelista, mentre a Gerusalemme è possibile visitare la Chiesa della cosiddetta Dormizione, dove si ritiene che la Madonna sia stata sepolta; in bizantino “addormentarsi“, “Dormizione” equivale ad “Assunzione“.
La leggenda vuole che San Tommaso fosse via [16] quando gli apostoli seppellirono Maria. Giunto soltanto in seguito, Tommaso chiese che venisse riaperta la tomba in modo che potesse dare un ultimo sguardo a quella cara Madre che aveva dato incoraggiamento a tutti, la Madre del Maestro, la Regina degli Apostoli e la più pura di tutte le donne. Trovarono la sua tomba vuota. Ad ogni modo crediamo, d’accordo con l’infallibile insegnamento della Chiesa, che Maria viva in Cielo nel suo corpo glorificato, con suo Figlio il quale pure regna nel suo glorioso corpo. La loro presenza nei loro corpi glorificati è una promessa per tutte quelle anime benedette in Cielo che, al momento, sono prive del corpo: nel Giorno del Giudizio, queste ultime pure gioiranno nei loro corpi risanati, spiritualizzati e glorificati. [17]
Abbiamo dei riferimenti differenti in alcuni apocrifi. Una narrazione del Transito della Beata Maria Vergine viene attribuita anche a Giuseppe d’Arimatea. Pare che la Madonna convocò Giuseppe d’Arimatea e altri discepoli, annunciando quindi la sua morte, che le era stata predetta tre giorni prima. «Venuta la domenica, all’ora terza, come lo Spirito Santo discese sopra gli apostoli in una nube, discese pure Cristo con una moltitudine di angeli e accolse l’anima della sua diletta madre. E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo mentre gli angeli cantavano il Cantico dei Cantici al punto in cui il Signore dice: “Come un giglio tra le spine, tale è la mia amata fra le fanciulle” – che tutti quelli che erano là presenti caddero sulle loro facce come caddero gli apostoli quando Cristo si trasfigurò alla loro presenza sul monte Tabor, e per un’intera ora e mezza nessuno fu in grado di rialzarsi. Poi la luce si allontanò e insieme con essa fu assunta in cielo l’anima della Beata Vergine Maria in un coro di salmi, inni e cantici dei cantici. E mentre la nube si elevava, tutta la terra tremò e in un solo istante tutti i Gerosolimitani videro chiaramente la morte (dormizione) della santa Maria.»
Carlo Di Pietro