Base biblica per il battesimo dei bambini catechesi
Si ricorda al lettore che la pubblicazione di questo opuscolo è dovuta alla comparsa e libera distribuzione di un piccolo trattato sullo stesso soggetto di Mr. M. R. De Haan, pastore della Chiesa Adenominazionale del Calvario, di Gran Rapids, Michigan (USA). Il trattato era interamente negativo per quanto riguarda il proposito ed i contenuti e si proponeva di essere una confutazione conclusiva e convincente della dottrina del battesimo degli infanti. In esso l’autore afferma coraggiosamente che quelli che credono nella verità del battesimo degli infanti non hanno alcun argomento a favore di questa loro posizione. La Parola di Dio, egli asserisce, non ha niente da dire a favore della pratica di battezzare i bambini dei credenti. Tali affermazioni non possono passare incontestate.
Immediatamente, in occasione della pubblicazione del trattato del Dr. De Haan, abbiamo dedicato un breve articolo a riguardo sullo Standard Bearer, in cui dicevamo che la grande confidenza e audacia dello scrittore potrebbe essere spiegata soltanto sulla base di una profonda ignoranza da parte sua riguardo al soggetto che cerca di trattare. Allo stesso tempo, tuttavia, promettevamo in quel numero che in un momento più conveniente avremmo scritto un trattato sul medesimo soggetto. Questa promessa è qui mantenuta.
In questo piccolo opuscolo offriamo a quelli che sono interessati alla verità della Parola di Dio la prova che il battesimo dei bambini dei credenti è fondato sulle Scritture. Il trattato è positivo per quanto riguarda il proposito, il contenuto e la forma. Non entro in alcuna controversia. Non cerco di confutare gli argomenti del Dr. De Haan, per la semplice ragione che non c’è niente da confutare. Il mio unico proposito è offrire una singola, semplice e tuttavia incontrovertibile prova che il battesimo degli infanti è una dottrina scritturale. Essendo questo il mio proposito, non mi sono addentrato nella spiegazione di varie dottrine e domande che sono strettamente connesse col soggetto che stiamo trattando. Non ho presentato in modo elaborato la dottrina del patto, i soggetti del patto, il significato del battesimo in quanto tale, ecc. Tutto questo non era strettamente necessario per il singolo proposito che ho in mente, e cioè mostrare che la Scrittura supporta la dottrina del battesimo degli infanti. A motivo dell’obiettivo pratico che ho in mente questo trattato deve essere breve piuttosto che comprensivo, deve essere chiaro piuttosto che profondo, e quindi, scartando tutto il materiale irrilevante, per quanto in se stesso possa essere importante, mi sono limitato ad una singola linea di argomentazione.
Offro ai lettori tre proposizioni, ognuna della quali sarà provata dalla Parola di Dio:
1. C’è soltanto un popolo di Dio in tute le epoche, sia nella vecchia che nella nuova dispensazione: il vero Israele, la discendenza di Abraamo.
2. Anche se differenti nella forma, la circoncisione ed il battesimo sono essenzialmente lo stesso segno per quanto riguarda il loro significato.
3. E’ la volontà di Dio chiaramente rivelata che le generazioni del Suo popolo, sia che si trovino tra i giudei che tra i gentili, ricevano il segno del patto, che è la circoncisione fino a che queste generazioni del Suo popolo si trovano tra i giudei, ed il battesimo quando queste generazioni si trovano in mezzo a tutte le nazioni, sia giudei che gentili.
I. Un Solo Popolo: Antica e Nuova Dispensazione
Prima di tutto, dunque, consideriamo la seguente proposizione: c’è un solo popolo di Dio e questo è la vera discendenza di Abraamo, sia nell’antica che nella nuova dispensazione.
Io sostengo che questa intera veduta è erronea, falsa, antiscritturale. Contro di essa affermo che la Parola di Dio conosce soltanto una discendenza di Abraamo, i figli spirituali, eletti, della promessa. Ciò è vero sia dell’antica che della nuova dispensazione. Non è corretto dire che nell’antica dispensazione i giudei erano la discendenza di Abraamo, mentre nella nuova dispensazione i credenti sono questa discendenza. I giudei non sono mai stati la discendenza di Abraamo. E’ corretto dire che per un tempo la discendenza di Abraamo si trovò esclusivamente tra i discendenti di Abraamo, ma ora invece si trova in mezzo a tutte le nazioni. Ma la Scrittura non identifica mai i discendenti di Abraamo con la discendenza di Abraamo. Quest’ultima, i figli della promessa, sono in ogni tempo soltanto i credenti. Nei tempi dell’Antico Testamento essi si trovavano nelle generazioni di Set, Noè, Sem, Abraamo, Israele. Nella nuova dispensazione essi si trovano in mezzo ad ogni nazione, non essendoci alcuna differenza tra giudeo e gentile. Ma dovunque si trovino, i figli della promessa sono soltanto i credenti, hanno Abraamo come loro padre, ed essi soltanto sono i veri figli di Dio. Questi e questi soltanto sono la discendenza di Abraamo.
Questa è la mia convinzione.
Ed ora la prova dalla Parola di Dio.
E’ evidente che:
1. L’apostolo qui sta parlando dei giudei dell’antica dispensazione.
2. Egli fa una chiara distinzione tra quelli che sono di Israele, e quelli che sono il vero Israele. Il popolo in quanto tale, la nazione, erano tutti di Israele. Ma anche nell’antica dispensazione quella nazione non era Israele. Essi erano tutti discendenti di Abraamo secondo la carne, ma non tutti erano la discendenza di Abraamo.
3. Soltanto l’Israele spirituale, i credenti, non quelli nati dalla carne, ma dalla promessa, cioè dalla potenza della promessa, come Isacco, sono la discendenza. I figli della promessa sono considerati la discendenza, o progenie. Quando il Signore, quindi, parla della discendenza di Abraamo, non si deve fare l’errore di applicare questa parola di Dio ai giudei. Non significa i giudei, ma solo il vero Israele, i figli della promessa, perché essi ed essi soltanto sono la discendenza di Abraamo. Si noti che la mia proposizione è provata:
I giudei non sono mai stati la discendenza di Abraamo, anche se la discendenza di Abraamo per un tempo fu in gran parte giudea.
Si consideri, poi, Romani 4:11-16: "Poi ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva avuto mentre era ancora incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono anche se incirconcisi, affinché anche a loro sia imputata la giustizia, e fosse il padre dei veri circoncisi, di quelli cioè che non solo sono circoncisi ma che seguono anche le orme della fede del nostro padre Abrahamo, che egli ebbe mentre era incirconciso. Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo e alla sua progenie mediante la legge, ma attraverso la giustizia della fede. Poiché se sono eredi quelli che sono della legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata, perché la legge produce ira; infatti dove non c'è legge, non vi è neppure trasgressione. Perciò l'eredità è per fede, in tal modo essa è per grazia, affinché la promessa sia assicurata a tutta la progenie, non solamente a quella che è dalla legge, ma anche a quella che deriva dalla fede di Abrahamo, il quale è padre di tutti noi."
Una spiegazione dettagliata di questo ricco passaggio non è né possibile, né necessaria in questo breve trattato. Ma con un occhio alla mia proposizione iniziale affermo quanto segue:
1. Abraamo è qui rappresentato come il padre di tutti quelli che credono, sia di quelli che sono della circoncisione (i giudei), e sia di quelli che sono dell’incirconcisione (tutte le nazioni). Coloro che credono, quindi, sono la discendenza di Abraamo, che essi siano dalla legge o semplicemente dalla fede.
2. Solo in quel senso egli è il padre della circoncisione. Non tutti quelli che sono della circoncisione, cioè, che sono circoncisi nella carne, sono la discendenza di Abraamo, ma soltanto quelli tra loro che credono. Perché egli è il padre della circoncisione, cioè, di quelli che non soltanto sono della circoncisione, ma che camminano anche nelle orme della fede di nostro padre Abraamo (v. 12).
3. A questa sola discendenza è fatta una e la stessa promessa, e cioè che con loro padre Abraamo essi saranno eredi del mondo. Quelli che sono meramente dalla legge non sono affatto eredi della promessa, ma soltanto quelli che sono dalla fede di nostro padre Abraamo, ed egli è il padre di noi tutti. Un padre Abraamo, una discendenza di Abraamo, una promessa, ed una via per ottenere la promessa: la via della giustizia che è per fede.
Inoltre, sottopongo alla considerazione del lettore Romani 2:28-29: "Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e d'un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio."
Questo passaggio parla da solo e non ha bisogno di alcuna delucidazione. Un giudeo non è mai stato, perché tale, discendenza di Abraamo, non è mai stato un vero giudeo. Un vero israelita è solo colui nel cui cuore era presente la realtà spirituale alla quale corrisponde il segno della circoncisione, cioè, la fede. Ancora: non i giudei sono la discendenza di Abraamo, non lo sono mai stati. Soltanto i credenti lo sono.
E ancora: richiamo l’attenzione del lettore ad un passaggio che forse è la più chiara affermazione dell’unità del popolo di Dio nell’antica e nuova dispensazione, e cioè Galati 3:7-9, 16-29; 4:1-7. Citerò soltanto quanto segue: "sappiate pure che coloro che sono dalla fede sono figli di Abrahamo. E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato le nazioni mediante la fede, diede prima ad Abrahamo una buona notizia: «Tutte le nazioni saranno benedette in te». Perciò coloro che si fondano sulla fede sono benedetti col fedele Abrahamo … Ora le promesse furono fatte ad Abrahamo e alla sua discendenza. La Scrittura non dice: «E alle discendenze» come se si trattasse di molte, ma come di una sola: «E alla tua discendenza», cioè Cristo … Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abrahamo ed eredi secondo la promessa … Ora io dico che per tutto il tempo che l'erede è minorenne non è affatto differente dal servo, benché sia signore di tutto, ma egli è sotto tutori e amministratori fino al tempo prestabilito dal padre. Così anche noi, mentre eravamo minorenni, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo, ma, quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge, perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione."
Prego, si noti che:
1. La discendenza di Abraamo è essenzialmente e centralmente Cristo e Lui solo. L’apostolo enfatizza questa verità al verso 16 del capitolo 3, e lo fa ricavando l’argomento dall’uso del singolare "discendenza."
2. Se Cristo è la discendenza di Abraamo in senso centrale, è ragionevole che solo quelli che sono in Lui possono essere discendenza, sia che siano dell’antica che della nuova dispensazione. Cioè, i credenti e solo loro sono la discendenza di Abraamo (v. 7).
3. Ancora, essi ed essi soltanto sono eredi secondo la promessa, l’unica promessa per l’unica discendenza.
4. Si presti speciale attenzione a questo: l’apostolo paragona la chiesa di ogni epoca ad un bambino che cresce. Nell’antica dispensazione l’erede è ancora un bambino, ed è, quindi, sotto il tutorato della legge. Ma ora, nella nuova dispensazione, è cresciuto ed è diventato adulto. E’ figlio ed ha ricevuto l’eredità. Qui il punto è che la chiesa dell’antica dispensazione e quella della nuova sono paragonate ad un’unica persona. Forse che, quando da bambino diviene adulto, diventa una persona completamente differente, o piuttosto è lo stesso individuo, però sviluppato? E’, quindi, il chiaro insegnamento della Parola di Dio che c’è’ un solo popolo di Dio, che questo popolo di Dio è chiamato la discendenza di Abraamo in Cristo, e che, quindi, questa discendenza di Abraamo non sono i giudei, né i gentili, ma quelli che hanno fede insieme al fedele Abraamo. L’unità della chiesa di tutte le epoche è incontrovertibilmente stabilita.
Non si immagini che questi sono gli unici passaggi che stabiliscono questa unità. La Scrittura non parla mai un linguaggio differente, eccetto, forse, per quelli che rifiutano di comparare la Scrittura con la Scrittura, Posso richiamare l’attenzione a molti altri passaggi. Più studio la Parola di Dio, più sono convinto che questa è l’unica linea che la Scrittura segue su questo soggetto. Ma dovrò essere breve.
Chiederò soltanto, quindi, di prendere la Bibbia e di mettere a confronto Osea 1:10 con Romani 9:24-26. Il primo passaggio è una profezia su dieci tribù, il secondo spiega che queste dieci tribù sono la chiesa della nuova dispensazione, riunita sia da mezzo ai giudei che ai gentili, così che la profezia di Osea è in tal modo adempiuta.
Si metta a confronto, anche, Geremia 31:31-34 con Ebrei 8:6-13. Nel passaggio da Geremia il profeta sta parlando molto specificamente ad Israele e Giuda, ma l’epistola agli Ebrei cita questo passaggio, ed Israele e Giuda sono diventati la chiesa della nuova dispensazione.
Si metta a confronto, ancora, Amos 9:11-15 con Atti 15:13-17. Amos parla della restaurazione del tabernacolo di Davide e della possessione di Israele di tutti i pagani, del ritorno di Israele nella loro terra e della loro eterna possessione d’essa.
Ma in Atti 15 Giacomo spiega che questa restaurazione del tabernacolo di Davide e la possessione di Israele dei gentili è ora adempiuta con l’entrata dei gentili nella comunione di Cristo.
Si noti anche, prego, che le chiavi della casa di Davide sono ora in possesso di Cristo, Isaia 22:22 con Apocalisse 3:7, che Gerusalemme ed il monte Sion non sono distrutti, ma sono realizzati, mentre solo le ombre d’essi sono distrutte (Isaia 28:16; Romani 9:33; I Pietro 2:6; Ebrei 12:22; Galati 4:25-26; Apocalisse 3:12; 21:2, 10). Lo stesso è vero del tempio, l’altare, il luogo santo, il sacrificio, il sommo sacerdote (Ebrei 9:1-12, 21-24; 10:19-21; I Corinzi 3:16; II Corinzi 6:16; Efesini 2:18-22; Apocalisse 3:12). E la terra di Canaan, che è promessa ad Abraamo e la sua discendenza, e che certamente sarà la loro possessione eterna, non è il paese terrestre che si affaccia sul Mar Mediterraneo, ma è il paese celeste che deve venire, quando la Nuova Gerusalemme scenderà giù sulla nuova terra.
In breve, l’intera Parola di Dio insegna questa unità del popolo di Dio e di tutto quanto pertiene ad esso. Tutte le promesse sono in Cristo, e attraverso di Lui sono per la vera discendenza di Abraamo, di ogni epoca, e cioè i credenti.
E’ evidente che:
1. L’apostolo qui sta parlando dei giudei dell’antica dispensazione.
2. Egli fa una chiara distinzione tra quelli che sono di Israele, e quelli che sono il vero Israele. Il popolo in quanto tale, la nazione, erano tutti di Israele. Ma anche nell’antica dispensazione quella nazione non era Israele. Essi erano tutti discendenti di Abraamo secondo la carne, ma non tutti erano la discendenza di Abraamo.
3. Soltanto l’Israele spirituale, i credenti, non quelli nati dalla carne, ma dalla promessa, cioè dalla potenza della promessa, come Isacco, sono la discendenza. I figli della promessa sono considerati la discendenza, o progenie. Quando il Signore, quindi, parla della discendenza di Abraamo, non si deve fare l’errore di applicare questa parola di Dio ai giudei. Non significa i giudei, ma solo il vero Israele, i figli della promessa, perché essi ed essi soltanto sono la discendenza di Abraamo. Si noti che la mia proposizione è provata:
I giudei non sono mai stati la discendenza di Abraamo, anche se la discendenza di Abraamo per un tempo fu in gran parte giudea.
Si consideri, poi, Romani 4:11-16: "Poi ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva avuto mentre era ancora incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono anche se incirconcisi, affinché anche a loro sia imputata la giustizia, e fosse il padre dei veri circoncisi, di quelli cioè che non solo sono circoncisi ma che seguono anche le orme della fede del nostro padre Abrahamo, che egli ebbe mentre era incirconciso. Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo e alla sua progenie mediante la legge, ma attraverso la giustizia della fede. Poiché se sono eredi quelli che sono della legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata, perché la legge produce ira; infatti dove non c'è legge, non vi è neppure trasgressione. Perciò l'eredità è per fede, in tal modo essa è per grazia, affinché la promessa sia assicurata a tutta la progenie, non solamente a quella che è dalla legge, ma anche a quella che deriva dalla fede di Abrahamo, il quale è padre di tutti noi."
Una spiegazione dettagliata di questo ricco passaggio non è né possibile, né necessaria in questo breve trattato. Ma con un occhio alla mia proposizione iniziale affermo quanto segue:
1. Abraamo è qui rappresentato come il padre di tutti quelli che credono, sia di quelli che sono della circoncisione (i giudei), e sia di quelli che sono dell’incirconcisione (tutte le nazioni). Coloro che credono, quindi, sono la discendenza di Abraamo, che essi siano dalla legge o semplicemente dalla fede.
2. Solo in quel senso egli è il padre della circoncisione. Non tutti quelli che sono della circoncisione, cioè, che sono circoncisi nella carne, sono la discendenza di Abraamo, ma soltanto quelli tra loro che credono. Perché egli è il padre della circoncisione, cioè, di quelli che non soltanto sono della circoncisione, ma che camminano anche nelle orme della fede di nostro padre Abraamo (v. 12).
3. A questa sola discendenza è fatta una e la stessa promessa, e cioè che con loro padre Abraamo essi saranno eredi del mondo. Quelli che sono meramente dalla legge non sono affatto eredi della promessa, ma soltanto quelli che sono dalla fede di nostro padre Abraamo, ed egli è il padre di noi tutti. Un padre Abraamo, una discendenza di Abraamo, una promessa, ed una via per ottenere la promessa: la via della giustizia che è per fede.
Inoltre, sottopongo alla considerazione del lettore Romani 2:28-29: "Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e d'un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio."
Questo passaggio parla da solo e non ha bisogno di alcuna delucidazione. Un giudeo non è mai stato, perché tale, discendenza di Abraamo, non è mai stato un vero giudeo. Un vero israelita è solo colui nel cui cuore era presente la realtà spirituale alla quale corrisponde il segno della circoncisione, cioè, la fede. Ancora: non i giudei sono la discendenza di Abraamo, non lo sono mai stati. Soltanto i credenti lo sono.
E ancora: richiamo l’attenzione del lettore ad un passaggio che forse è la più chiara affermazione dell’unità del popolo di Dio nell’antica e nuova dispensazione, e cioè Galati 3:7-9, 16-29; 4:1-7. Citerò soltanto quanto segue: "sappiate pure che coloro che sono dalla fede sono figli di Abrahamo. E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato le nazioni mediante la fede, diede prima ad Abrahamo una buona notizia: «Tutte le nazioni saranno benedette in te». Perciò coloro che si fondano sulla fede sono benedetti col fedele Abrahamo … Ora le promesse furono fatte ad Abrahamo e alla sua discendenza. La Scrittura non dice: «E alle discendenze» come se si trattasse di molte, ma come di una sola: «E alla tua discendenza», cioè Cristo … Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abrahamo ed eredi secondo la promessa … Ora io dico che per tutto il tempo che l'erede è minorenne non è affatto differente dal servo, benché sia signore di tutto, ma egli è sotto tutori e amministratori fino al tempo prestabilito dal padre. Così anche noi, mentre eravamo minorenni, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo, ma, quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge, perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione."
Prego, si noti che:
1. La discendenza di Abraamo è essenzialmente e centralmente Cristo e Lui solo. L’apostolo enfatizza questa verità al verso 16 del capitolo 3, e lo fa ricavando l’argomento dall’uso del singolare "discendenza."
2. Se Cristo è la discendenza di Abraamo in senso centrale, è ragionevole che solo quelli che sono in Lui possono essere discendenza, sia che siano dell’antica che della nuova dispensazione. Cioè, i credenti e solo loro sono la discendenza di Abraamo (v. 7).
3. Ancora, essi ed essi soltanto sono eredi secondo la promessa, l’unica promessa per l’unica discendenza.
4. Si presti speciale attenzione a questo: l’apostolo paragona la chiesa di ogni epoca ad un bambino che cresce. Nell’antica dispensazione l’erede è ancora un bambino, ed è, quindi, sotto il tutorato della legge. Ma ora, nella nuova dispensazione, è cresciuto ed è diventato adulto. E’ figlio ed ha ricevuto l’eredità. Qui il punto è che la chiesa dell’antica dispensazione e quella della nuova sono paragonate ad un’unica persona. Forse che, quando da bambino diviene adulto, diventa una persona completamente differente, o piuttosto è lo stesso individuo, però sviluppato? E’, quindi, il chiaro insegnamento della Parola di Dio che c’è’ un solo popolo di Dio, che questo popolo di Dio è chiamato la discendenza di Abraamo in Cristo, e che, quindi, questa discendenza di Abraamo non sono i giudei, né i gentili, ma quelli che hanno fede insieme al fedele Abraamo. L’unità della chiesa di tutte le epoche è incontrovertibilmente stabilita.
Non si immagini che questi sono gli unici passaggi che stabiliscono questa unità. La Scrittura non parla mai un linguaggio differente, eccetto, forse, per quelli che rifiutano di comparare la Scrittura con la Scrittura, Posso richiamare l’attenzione a molti altri passaggi. Più studio la Parola di Dio, più sono convinto che questa è l’unica linea che la Scrittura segue su questo soggetto. Ma dovrò essere breve.
Chiederò soltanto, quindi, di prendere la Bibbia e di mettere a confronto Osea 1:10 con Romani 9:24-26. Il primo passaggio è una profezia su dieci tribù, il secondo spiega che queste dieci tribù sono la chiesa della nuova dispensazione, riunita sia da mezzo ai giudei che ai gentili, così che la profezia di Osea è in tal modo adempiuta.
Si metta a confronto, anche, Geremia 31:31-34 con Ebrei 8:6-13. Nel passaggio da Geremia il profeta sta parlando molto specificamente ad Israele e Giuda, ma l’epistola agli Ebrei cita questo passaggio, ed Israele e Giuda sono diventati la chiesa della nuova dispensazione.
Si metta a confronto, ancora, Amos 9:11-15 con Atti 15:13-17. Amos parla della restaurazione del tabernacolo di Davide e della possessione di Israele di tutti i pagani, del ritorno di Israele nella loro terra e della loro eterna possessione d’essa.
Ma in Atti 15 Giacomo spiega che questa restaurazione del tabernacolo di Davide e la possessione di Israele dei gentili è ora adempiuta con l’entrata dei gentili nella comunione di Cristo.
Si noti anche, prego, che le chiavi della casa di Davide sono ora in possesso di Cristo, Isaia 22:22 con Apocalisse 3:7, che Gerusalemme ed il monte Sion non sono distrutti, ma sono realizzati, mentre solo le ombre d’essi sono distrutte (Isaia 28:16; Romani 9:33; I Pietro 2:6; Ebrei 12:22; Galati 4:25-26; Apocalisse 3:12; 21:2, 10). Lo stesso è vero del tempio, l’altare, il luogo santo, il sacrificio, il sommo sacerdote (Ebrei 9:1-12, 21-24; 10:19-21; I Corinzi 3:16; II Corinzi 6:16; Efesini 2:18-22; Apocalisse 3:12). E la terra di Canaan, che è promessa ad Abraamo e la sua discendenza, e che certamente sarà la loro possessione eterna, non è il paese terrestre che si affaccia sul Mar Mediterraneo, ma è il paese celeste che deve venire, quando la Nuova Gerusalemme scenderà giù sulla nuova terra.
In breve, l’intera Parola di Dio insegna questa unità del popolo di Dio e di tutto quanto pertiene ad esso. Tutte le promesse sono in Cristo, e attraverso di Lui sono per la vera discendenza di Abraamo, di ogni epoca, e cioè i credenti.
II. Circoncisione e Battesimo Sono Essenzialmente la Stessa Cosa
La mia prossima osservazione è che la circoncisione ed il battesimo, anche se differiscono nella forma, sono essenzialmente la stessa cosa per quanto riguarda il loro significato.
Anche questa proposizione la considero un collegamento importante, essenziale nella catena di questo singolo argomento a favore del battesimo degli infanti. L’obiezione che i battisti amano fare contro il battesimo degli infanti non è scritturale, ma piuttosto essi la ricavano dalla loro propria mente, ed è la seguente: il battesimo è un segno e sigillo del perdono dei peccati, di rigenerazione, e quindi può essere amministrato soltanto a quelli che sappiamo essere credenti, e cioè a quelli che confessano la loro fede; è un fatto stabilito che molti degli infanti che sono battezzati più tardi nella vita provano se stessi non essere figli di Dio e sono perduti, e per questa ragione è certamente sbagliato amministrare il segno del battesimo ai figli dei credenti, prima che essi siano giunti agli anni della discrezione.
Contro questo argomento possono essere portate molte obiezioni. Ma io voglio enfatizzare quella che secondo me è la più importante di tutte: il battista con questo argomento argomenta direttamente contro il Signore. Perché quello che qui si pone contro il battesimo degli infanti, allo stesso modo si pone contro la circoncisione degli infanti, e tuttavia la circoncisione degli infanti è direttamente comandata dal Signore, affinchè sia amministrata alla discendenza di Abraamo nelle sue generazioni.
Anche la circoncisione era un segno della giustizia della fede, della circoncisione spirituale, del cuore, di rigenerazione e santificazione, della rimozione dell’uomo vecchio del peccato, dell’amore di Dio in un cuore nuovo. Rispetto a tutto questo il significato del segno del vecchio patto è lo stesso di quello del battesimo. L’identità dei due segni, anche se essi differiscono nella forma, procedo ora a provarla dalla Parola di Dio.
1. Prima di tutto dai passaggi che si riferiscono soltanto alla circoncisione:
Deuteronomio 10:16: "Circonciderete perciò il prepuzio del vostro cuore e non indurite più il vostro collo." Linguaggio chiaro: la circoncisione era un segno di un cuore circonciso, cioè santificato.
Deuteronomio 30:6: "L'Eterno, il tuo DIO, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti, affinché tu ami l'Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, e così tu viva." Ancora, è chiaro che la circoncisione era un segno dell’opera della grazia di Dio nel cuore, per la quale il cuore è riempito dell’amore di Dio.
Geremia 4:4: "Circoncidetevi per l'Eterno e rimuovete il prepuzio dei vostri cuori, o uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme." Nel linguaggio del Nuovo Testamento ciò equivale a dire: spogliatevi del vecchio uomo del peccato e rivestite l’uomo nuovo che si rinnova ad immagine di Dio in vera giustizia e santità. La circoncisione era un segno dello spogliamento del vecchio uomo del peccato.
Romani 4:11: "Poi ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva avuto mentre era ancora incirconciso." Qui la circoncisione sigilla la giustizia della fede, cioè, Dio sigilla nel segno della circoncisione il fatto che Egli giustifica i credenti per fede, e che essa è messa loro in conto come giustizia.
2. Secondo, da passaggi che parlano del significato del battesimo:
Atti 2:38: "Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo." Il battesimo è un segno della remissione dei peccati, cioè, della giustizia che è per fede.
Atti 22:16: "Ed ora che aspetti? Alzati e sii battezzato e lavato dai tuoi peccati, invocando il nome del Signore." Il battesimo è il segno del lavacro dei peccati, della giustizia che è per fede, come la circoncisione.
Romani 6:4: "Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita." Il battesimo, come la circoncisione, è il segno del rinnovamento in Cristo. Nel battesimo noi moriamo con Cristo e risuscitiamo con Lui in novità di vita e di cammino.
Galati 3:28: "Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo." Il battesimo è il segno dell’essersi rivestiti di Cristo, cioè, di essere rinnovati in Lui.
Tali passaggi potrebbero essere moltiplicati, ma non c’è, naturalmente, nessuna differenza di opinione riguardo al significato del battesimo. Questi passaggi, dunque, possono bastare.
3. In terzo luogo, da questi passaggi che semplicemente identificano i due segni, circoncisione e battesimo:
Colossesi 2:11-12: "nel quale siete anche stati circoncisi di una circoncisione, fatta senza mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, mediante lo spogliamento del corpo dei peccati della carne: essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti." Qui l’apostolo chiaramente identifica i segni del battesimo e della circoncisione riguardo al loro significato. Egli scrive alla chiesa della nuova dispensazione che i credenti sono circoncisi nel senso spirituale della parola, e che questa circoncisione spirituale ebbe luogo quando furono seppelliti con Cristo nel battesimo. Una prova più diretta che la circoncisione ed il battesimo hanno essenzialmente lo stesso significato, e che essi cambiano, dalla dispensazione delle ombre in quella dell’adempimento, non potrebbe essere fornita.
Filippesi 3:3: "i veri circoncisi [lett. "la circoncisione"] infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Gesù senza confidarci nella carne." Qui l’apostolo non menziona il battesimo, né vi fa riferimento, ma dichiara che non i giudei, ma la chiesa della nuova dispensazione in Cristo Gesù sono la circoncisione. La circoncisione non è stata messa da parte per quanto si riferisce alla sua essenza, ma anzi è continuata nella chiesa della nuova dispensazione!
La mia seconda proposizione la considero sufficientemente stabilita in base alla Parola di Dio.
Il battista spesso prova a disputare l’affermazione che si trova nella nostra Forma per l’Amministrazione del Battesimo, e cioè che la circoncisione è stata rimpiazzata dal battesimo nella nuova dispensazione. Di questo il battista rifiuta di essere convinto. Tuttavia, niente potrebbe essere più evidente dalle Scritture. E’ semplicemente un fatto storico che il battesimo rimpiazzò la circoncisione. Quando venne il battesimo la circoncisione dovette cedervi il posto. Per un periodo esistettero fianco a fianco specialmente nelle comunità giudeo-cristiane, e la circoncisione fu poi per forza di cose costretta a cedere il posto all’interno della chiesa. Ma perché?
Perché la Parola di Dio insegna chiaramente, come abbiamo mostrato, che il battesimo ha lo stesso significato essenziale della circoncisione, che due segni con lo stesso significato non potevano esistere fianco a fianco, che la circoncisione appartiene al periodo delle ombre, e quindi deve fare spazio al battesimo che è il segno dell’adempimento. Di qui, se qualcuno ancora insistesse che la circoncisione sia necessaria per la chiesa cristiana, farebbe così solo perchè vi attribuisce un significato di elemento della legge, cerca la giustizia che è dalla legge, ed in questo modo Cristo non gli sarebbe di alcuna utilità. E, sicuramente, poiché il battesimo è essenzialmente lo stesso segno, ed ha la forma propria alla nuova dispensazione, l’apostolo scrive che noi siamo circoncisi quando siamo battezzati (Colossesi 2:11-12), e che noi siamo la vera circoncisione (Filippesi 3:3).
III. Un Segno per le Generazioni
Veniamo ora alla terza proposizione: è la volontà di Dio, chiaramente rivelata nella Sua Parola, che questa discendenza di Abraamo, che è la stessa attraverso le epoche, riceva il segno della giustizia che è per fede, nelle sue generazioni.
E’ una verità molto chiara, rivelata nella Scrittura e verificata in tutta la storia della chiesa di Dio nel mondo fin dal principio, che Dio fa sviluppare il Suo popolo nella linea delle generazioni. Egli stabilisce il Suo patto sempre in modo organico nella linea delle generazioni continue. Ciò è già evidente dal protoevangelo di Genesi 3:15: "E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei." Ciò è chiaro dallo stabilimento del patto con Noè in Genesi 9:9: "Quanto a me, ecco io stabilisco il mio patto con voi e con la vostra progenie dopo di voi." Ancora, questa verità è rivelata in Genesi 17:7: "E stabilirò il mio patto fra me e te, e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno, impegnandomi ad essere il DIO tuo e della tua discendenza dopo di te."
Questo è evidente dall’intera linea storica di sviluppo, perché la linea del patto di Dio continua nelle generazioni, da Set a Noè, da Sem ad Abraamo, da Abraamo ad Israele, da Israele a Cristo, ed anche nella nuova dispensazione è molto chiaro che Dio ha il Suo popolo nella linea delle continue generazioni.
Difatti, l’apostolo Pietro potè predicare nel giorno di Pentecoste: "Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà" (Atti 2:39). E quando il Signore chiama quelli che sono lontani, per loro è egualmente vero questo: la promessa è per voi ed i vostri figli.
Solo alla luce di questo può essere compreso il fatto che noi leggiamo ripetutamente nella Scrittura che delle famiglie erano battezzate. Non importa molto se si argomenta che c’erano o non c’erano piccoli bambini in quelle famiglie. Il fatto è che famiglie erano battezzate. E’ l’idea organica che è espressa. Dio tratta con le generazioni. E’ soltanto in questa stessa luce che dovunque i bambini sono considerati appartenenti alla chiesa, nella nuova come nell’antica dispensazione. Dio stabilisce la Sua chiesa nella linea delle continue generazioni.
Questo significa che tutti i bambini secondo la carne in quelle generazioni sono figli spirituali di Dio, sono la discendenza di Abraamo? Non sia mai che noi insegniamo questo, né che sosteniamo di doverlo supporre! No, i figli della promessa sono considerati come discendenza, e non sono tutti Israele coloro che sono d’Israele, e questa vera discendenza di Abraamo si trova nelle generazioni del popolo di Dio.
Ora, è la volontà di Dio chiaramente rivelata che queste generazioni della discendenza di Abraamo ricevano il segno del patto, il sigillo della giustizia che è per fede, il segno della rigenerazione, dello spogliamento del vecchio uomo del peccato ed il rivestimento dell’uomo nuovo in Cristo, di ravvedimento e del perdono dei peccati. Questa fu l’ordinanza di Dio per Abraamo e la sua discendenza. "Poi DIO disse ad Abrahamo: «Da parte tua, tu osserverai il mio patto, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione.
Questo è il mio patto che voi osserverete, fra me e voi, e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio fra voi sarà circonciso. E sarete circoncisi nella carne del vostro prepuzio; e questo sarà un segno del patto fra me e voi. All'età di otto giorni, ogni maschio fra voi sarà circonciso, di generazione in generazione, tanto quello nato in casa, come quello comprato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua discendenza" (Gen. 17:9-12). Nell’antica dispensazione, quindi, i bambini, tutti i bambini che nascevano nelle generazioni della discendenza di Abraamo, dovevano ricevere il segno della circoncisione, il sigillo della giustizia che è per fede, del cuore nuovo, della conversione e santificazione.
E ciò non è stato mai abolito.
Allo stesso modo, la stessa discendenza di Abraamo esiste ancora, come abbiamo chiaramente mostrato, e la sola differenza è che invece di trovarsi in mezzo all’Israele nazionale si trova in mezzo a tutte le nazioni. Lo stesso patto eterno stabilito con la discendenza di Abraamo in Genesi 17:7 è ancora in voga. Contrariamente a quanto pensa, errando, il Dr. De Haan, il verso 8 dello stesso capitolo (Gen. 17), non annulla questa interpretazione, perché ad Abraamo ed alla sua discendenza spirituale Dio darà realmente la terra di Canaan per una possessione eterna, soltanto che la terra avrà la sua forma celeste.
Quindi, rimane ancora valido per quella discendenza di Abraamo (Gal. 3:7) che Dio stabilisce il Suo patto con essa nella linea delle continue generazioni (Gen. 17:7 e molti altri passaggi).
Allo stesso modo, lo stesso segno di quel patto esiste ancora, e la sola differenza è che esso è più appropriato per la nuova dispensazione, avendo cambiato la sua forma dalla circoncisione al battesimo. L’essenza del segno non è stata mai abolita, ma vi è stata cambiata soltanto la forma. Vi è ancora il segno che rappresenta il sigillo della giustizia della fede, di rigenerazione e santificazione, del ravvedimento e del lavacro dei peccati.
Dunque: è ancora valido, secondo la chiara rivelazione delle Scritture, che lo stesso segno e sigillo debba essere amministrato alla stessa discendenza di Abraamo nelle loro generazioni come un segno del patto eterno di Dio con essa.
E con questo concludo la mia argomentazione. Essa è semplice, e per niente contorta, anche un bambino la può comprendere. E’ interamente scritturale, non filosofica, né basata sulle tradizioni della chiesa, ed è incontrovertibile. Anche il Dr. De Haan ora comprenderà la verità del battesimo degli infanti e ritrarrà le sue precedenti affermazioni, ne sono perfettamente fiducioso.
Quando la chiesa entrò nella nuova dispensazione, quando la discendenza di Abraamo proruppe dal suo guscio nazionale israelita per svilupparsi tra tutte le nazioni, la verità che questa discendenza di Abraamo si trova nelle generazioni dei credenti fu chiaramente rivelata ed è stata portata avanti per secoli. I bambini furono sempre considerati come appartenenti alla chiesa. E questa è la sola ragione per cui nel Nuovo Testamento non si ha nessun comandamento speciale: siate sicuri e battezzate. La chiesa battezzava gli infanti in modo naturale. Non avrebbe potuto concepire qualcosa di diverso. Un comandamento speciale di battezzare famiglie, bambini inclusi, sarebbe stato un fenomeno strano.
E il battista non deve approcciarci con la sdegnosa domanda: dove leggete nel Nuovo Testamento di un comandamento di battezzare gli infanti?
La responsabilità di provare il contrario è interamente loro.
Sono loro che devono provare dove e quando Dio ha mai ritratto la Sua promessa ad Abraamo e la sua discendenza, dove aveva dal principio stabilito il Suo patto nella linea delle sue continue generazioni; essi devono provare dove e quando Dio ha mai comandato alla chiesa di non perpetrare più la pratica di amministrare il segno e sigillo della giustizia che è per fede alla generazioni della discendenza di Abraamo, i figli dei credenti.
Possa il Signore benedire questo piccolo trattato ai cuori di molti, mantenerci fondati nella verità della Sua Parola, ed aprire gli occhi di molti riguardo alla verità del Suo patto eterno con Abraamo e la sua discendenza!