Cattolici Protestanti ex evangelici | cristianicattolici
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E’ giusto cominciare spiegando il perché di questo mio lavoro, ad alcuni sembra -e me lo hanno più volte detto- che io scriva per ataviche antipatie verso il protestantesimo, o rancori mai sopiti verso i pentecostali. Non è così.
Come diceva il card. Newman ex anglicano, nemico giurato della Chiesa di Roma, diventato cattolico, "Studiare seriamente la storia della Chiesa significa smettere di essere protestanti".
Il vero problema è che solo in pochi o pochissimi protestanti conosco la storia della Chiesa, moltissimi pentecostali accusano solo per sentito dire, ma non hanno mai aperto nessun libro che riguardi la storia della Chiesa cristiana nei secoli, gli basta il pastore qualche film e internet per formare la loro "cultura" anti-cattolica.
Secondo loro se non si parla in lingue significa che non si ha lo Spirito Santo! Questa è una delle più grandi eresie, e se vogliamo bestemmie, che insegnano quasi tutti i pentecostali.
Dimenticano, o forse non sanno nemmeno, che lo Spirito Santo lo ha chiunque crede in Dio e nella Santissima Trinità, perché la fede è un dono, il primo dono che Dio fa all’uomo, che tuttavia può anche rifiutare, infatti nonostante Dio voglia la salvezza di tutti gli uomini, molti non credono, rifiutano il dono della fede e quindi la salvezza.
Ma è davvero cosi?
Ci sono diversi casi nella Bibbia nei quali chi viene battezzato e riceve lo Spirito Santo non parli in lingue, come ad esempio s. Paolo quando fu battezzato da Anania.
At 9,17 ss. "Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo». E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono."
Questa è una chiara e semplice dimostrazione di come i protestanti e i pentecostali fanno dire alla Bibbia quello che vogliono loro!
Un protestante serio che si mettesse a studiare la storia del cristianesimo, non per ripeterla asetticamente come una sorta di poesia imparata a memoria, ma per scorgervi i tratti fondamentali della fede cristiana alle origini, smetterebbe di essere protestante e diventerebbe cattolico romano, come diceva il card. Newmann.
In tutto il protestantesimo vige una fede fai da te!
Lo Spirito Santo ci guida a capire bene la Bibbia, è vero, ma nel mondo protestante si usa questo pretesto per coprire superbia e orgoglio misto ad una presunzione sfrenata e arrogante, che porta ogni pastore a diventare una sorta di "papa" infallibile nel dare insegnamenti ai fedeli.
Probabilmente il peccato che più commettono i pentecostali, è quello di nominare il nome di Dio invano, proprio perché nominano troppo spesso e a sproposito lo Spirito Santo, per avallare le loro eresie.
"Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: "Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati". Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione…"
Ascoltandoli riflettevo sul come siano diverse le comunità protestanti e pentecostali, che in caso di controversie sulla fede non si rivolgono ai vescovi, o al papa, non li hanno, (tranne qualche raro caso come i luterani) ma hanno il solo pastore, che se qualche fedele insiste troppo lo espelle dalla comunità, e questo magari dopo qualche mese fonda una nuova comunità che rispecchia le sue idee sul cristianesimo.
L’umiltà sta alla base del cristianesimo, Gesù era umile, tutti i primi veri cristiani erano umili, e avevano ben chiaro cosa fare in caso di controversia, cioè andare dal collegio dei vescovi per discutere le questioni di fede. Cosa fa un fedele protestante quando si manifestano questioni di fede? Magari va dal pastore, ma non esistendo consiglio dei vescovi, né il papa, tutto viene discusso da una sola persona, il pastore, e magari qualche anziano sempre della stessa comunità. Ma, mancando la successione apostolica ognuno è libero di fare quello che vuole all’interno della propria comunità. Se ha idee diverse, esce e ne forma una nuova.
Non avendo autorità verticistiche riconosciute da tutti i fedeli, ognuno può fare quello che più gli piace. E se ha dubbi il pastore? Se li fa passare chiedendo aiuto allo Spirito Santo, non va da nessun consiglio dei vescovi.
Poteva succedere che Simon Mago si mettesse a dire che gli apostoli non erano i veri cristiani, ma lo era lui, ed è successo veramente, lungo tutti i secoli non sono mai mancati gli eretici che si arrogavano l’esclusiva di veri cristiani, Ario fu uno di quelli che riscuotè moltissimo successo, mise in seria difficoltà i fedeli e la Chiesa, perché le eresie che predicava apparivano credibili agli occhi dei fedeli cristiani. Ma lo Spirito Santo non abbandonà la Sua Chiesa, e le dottrine di Ario pian piano scomparirono.
L’umiltà di rivolgersi alla vera autorità ecclesiastica fu annientata dalla superbia di Lutero, e nel mondo protestante vige sempre la regola della superbia, dell’orgoglio e della presunzione, ognuno chiama in causa lo Spirito Santo, sentendosi infallibile nel capire correttamente la Bibbia, ecco questo sta alla base del libero esame biblico insegnato da Lutero. Il risultato? Una miriade di denominazioni protestanti con dottrine che spesso si contrastano pesantemente tra loro. C’è chi crede nella Trinità e chi no, oltre a tante altre divergenze dottrinali, eppure ognuno di essi si sente il vero cristiano.
Quanto sono lontani dall’umiltà che ebbero Paolo e Barnaba….che si rivolsero agli apostoli, piuttosto che dire orgogliosamente "Lo Spirito Santo ci suggerisce che siamo nel giusto…"!
Il problema sta quindi nella paurosa ignoranza mista a presunzione, che moltissimi protestanti e pentecostali hanno e cullano. I cattolici sono meno ignoranti? No, la maggior parte dei cattolici, purtroppo è assai ignorante in materia biblica, ma almeno non si mette a fare da maestrina verso chiunque gli capiti a tiro. Il cattolico medio è cosciente della propria ignoranza, il protestante medio invece è assai presuntuso in campo biblico.
Un protestante che amarebbe, come dice, la verità, sentendo un cattolico citare padri della Chiesa, come Giustino martire, Clemente Alessandrino, Ireneo, e altri, tanto per menzionare solo quelli che vissero prima dell’imperatore Costantino, andrebbe a verificare di persona, cosa scrivevano e come vivevano i primi cristiani, nostri antenati nella fede, per capire se e come la Chiesa cattolica sbaglia, oppure dove sbagliano i protestanti a interpretare la Bibbia.
Qualcuno dovrebbe casomai dimostrare che gli scritti dei Padri sono stati falsificati o alterati nel corso dei secoli, ma finora nessun ha dimostrato questo, né ha sollevato dubbi, o portato indizi.
Il protestante medio scarta a priori gli scritti dei Padri, fregandosene altamente di come vivevano i primi cristiani, e fidandosi solo del proprio pastore, ritenuto uno specialista biblico, a stretto contatto con Dio, dal quale riceve (o riceverebbe) spiegazioni sul significato di ogni versetto della Bibbia.
tanto c’è il dono delle lingue, che attesterebbe la presenza dello Spirito Santo nel pastore di turno.
E, per ora mi fermo qui, perché l’elenco delle diversità dottrinali tra le varie comunità protestanti è assai lungo e pesante.
Eppure tutti costoro dicono, garantiscono, assicurano di essere loro i veri cristiani, perché convinti di avere il dono delle lingue, "la prova principale del vero cristiano".
Se qualcuno lo fa, nel senso che comincia a chiedersi il perché di certi insegnamenti, di certi comportamenti, e vuole vederci chiaro, di persona, allora dopo un pò costui smetterà di essere protestante e diventerà cattolico romano. Nella realtà tanti pastori, e fedeli protestanti, accendono i loro cervelli, anche nel campo biblico, e non possono più fare a meno di entrare nella Chiesa cattolica. Ci sono infatti tante "conversioni" o ritorni di protestanti che diventano ex, ed abbracciano gli insegnamenti cattolici, rinoscendo la Chiesa cattolica come unica colonna a sostegno della Verità, cioè della Bibbia, nella sezione "testimonianze conversioni cristiane" di questo sito trovate diverse testimonianze di ex pastori e fedeli protestanti diventati cattolici.
Molti rimangono protestanti per un’ antipatia viscerale verso tutto ciò che è cattolico, non perché abbiano argomenti validi, seri, e ponderati da contrappore alla verità cattolica!
O meglio, con la bocca tentano di portare "validi" argomenti, contro la dottrina cattolica,
ma con i fatti non risultano credibili, proprio perché scartano a priori le prove della dottrina cristiana, vissuta in concreto dai primissimi cristiani, vissuti dopo gli apostoli ma prima di Costantino, che guardacaso rispecchia l’odierna dottrina cattolica romana.
Gli enti che ne risultano, d’altra parte, sono costituiti da parti che sono coese, che hanno unità (il motore è costituito da pistoni, cilindri, bulloni, ecc.) Insomma, omne ens est unum, ogni ente ha un’unità delle sue parti. Ovviamente ci sono diversi gradi di unità, diverse intensità (una cosa è l’unità molto forte che sussiste tra le parti del corpo umano, un’altra quella debole che sussiste in un mucchio di sassi), ecco il protestantesimo somiglia tanto al mucchio di sassi.
Tramite il sito web www.cristianicattolici.net molti fratelli mi scrivono, sia cattolici che protestanti, ognuno per manifestare i propri dubbi o le proprie accuse, rispondo a tutti, per quello che posso, in maniera dettagliata, consigliando a ciascuno di approfondire il tema scaricando gratuitamente il relativo studio biblico dal mio sito, dalla sezione "Confutazioni al Protestantesimo". In ogni caso mi rendo conto che dovrei fare di più, studiare ancora di più, perché spesso la stanchezza lavorativa non me lo permette, a volte sono vittima della pigrizia, non sono un pensionato o un disoccupato, quindi devo dedicare i miei ritagli di tempo a questi studi, e spesso qualche ritaglio manca. Questi studi stratificati e aggiornati spesso, li ho iniziati nel 2000 con grande fatica, partendo da una situazione di grande ignoranza biblica, tassello dopo tassello continuo ad ampliare i dettagli biblici, allo scopo di aiutare il più possibile i fratelli dubbiosi.
Naturalmente parto dal presupposto della Fede, che mi è stata donata da Dio, mi rendo conto che la resurrezione di Cristo non è facilmente digeribile da chi non ha fede, e forse anche da chi c’è l’ha un po’ sbiadita. Bultman ad esempio, famoso teologo ed esegeta protestante luterano, ha ridotto la resurrezione ad un simbolo teologico, non riteneva infatti possibile che fisicamente Gesù fosse risorto, e con lui qualche teologo cattolico come Kung. Pascal diceva: "Con che ragione ci vengono a dire che non si può resuscitare?
Che cioè più difficile essere o ritornare ad essere? L’abitudine ci fa sembrare facile l’essere; la mancanza di abitudine ci fa sembrare impossibile il ritornare ad essere. Che modo ingenuo, popolare di giudicare!" Oggi si potrebbe obiettare che proprio gli esempi fatti da Bulmann nei suoi testi (l’elettricità e le onde radio) mostrano l’esistenza di <<forze>> che prima non si conoscevano e si ritenevano <<impossibili>>. Soprattutto sono <<forze>> che non si vedono, ma di cui si constatano gli effetti. Parafrasando una battuta di Chesterton potremmo dire: se bisogna credere a qualcosa che non si vede, ma mostra di esistere col produrre effetti, pare più sensato credere all’esistenza di Dio e alla presenza di Gesù risorto, che a quella di un microbo. Anche perché gli effetti dell’azione del primo caso sono un po’ più visibili e interessanti di quelli del microbo." (cfr Indagine su Gesù, A. Socci). Non è facile comunque dimostrare l’esistenza di Dio e di Gesù risorto a chiunque, io credo per fede, mi fido del Vangelo, non rinunciando alla mia ragione, anzi fede e ragione si sposano rafforzandosi a vicenda. Avendo grazie a Dio il dono della fede, in ogni caso non fu facile capire le ragioni e i torti delle dottrine protestanti, partendo da una situazione di profonda ignoranza biblica, nella quale io ero, e purtroppo sono molti cattolici, cercavo su Internet risposte che non trovavo, erano solo i siti web dei protestanti che trovavo in grande quantità e ricchi di accuse verso la dottrina cattolica. Non riuscivo a capire come mai la Chiesa cattolica non avesse pubblicato qualche libro o sito web che potesse essere di sussidio ai fratelli cattolici dubbiosi, inquinati dal proselitismo protestante.
"Un missionario mi diceva: « Da 21 anni mi trovo in Birmania, non ho sentito mai un pagano bestemmiare. Quei pagani sono naturalmente buoni, ospitali, fedeli alla moglie, onesti, religiosi. Giunto in Italia e sbarcato a Napoli, appena messo piede sulla panchina ho cominciato di nuovo a sentir bestemmiare. Sono convinto che si salvano piú pagani che cristiani, perché i pagani non conoscono Gesú, i cristiani invece generalmente lo disprezzano o lo ripudiano »." (Padre Ildebrando A. Santangelo)
Per moltissimi protestanti comuni, soprattutto pentecostali, alcuni termini biblici vanno letti secondo la nostra interpretazione moderna, ignorando totalmente l’evolversi dei linguaggi, e soprattutto i contesti culturali dove quelle parole veniva usate. Parole che talvolta assumevano significati completamente diversi da quelli odierni. Sbagliano completamente l’interpretazione di alcuni termini biblici, ma la loro arroganza gli impedisce di accorgersene.
"Ogni lingua cambia costantemente, evidentemente senza mai smettere di funzionare. Ogni lingua di cui si cerca di descrivere il meccanismo si trova in un processo di modifica. È sufficiente un momento di riflessione per persuaderci che questa osservazione è valida per tutte le lingue e in ogni momento. Facciamo un esempio. Nel Medio Evo, il "cappuccio" indicava la parte del vestito che nascondeva il viso dei monaci; dopo la comparsa del treno a vapore, il nome si applica anche alla placca metallica circolare destinata a turare l’orifizio di un caminetto della locomotiva. Nel linguaggio corrente, la stessa parola indica, per esempio, la parte di una biro che protegge la penna.
Nel suo libro Semantics and Common Sense, Louis B. Salomon,
professore di inglese all’università di Brooklyn, sottolinea chiaramente che non c’è che un modo per conoscere il senso di una parola: Il senso primario e comunemente accettato di una parola, in un dato momento, è determinato dall’impiego che l’utente fa di questa parola."
La parola "alcool". Questa parola derivata dall’arabo al kuhl ( الكـُحـْل ) che indica l’antimonio polverizzato, utilizzato dalle donne arabe del lontano passato come di oggi per il trucco degli occhi. All’epoca romana, la parola prese a significare "puro". Quando la distillazione produsse il liquido che apparve "puro" lo chiamarono "alcool". La parola ripassò in arabo sotto forma di al kuhul ( الكـُحـُول ). Le due parole provengono dalla stessa radice. Tutte e due sono usate oggigiorno. Sarebbe insensato pretendere che il vero significato proviene dalla prima parola piuttosto che dalla seconda.
Quando nutrivo dubbi domandavo al parroco che guidava quella comunità alcuni chiarimenti dottrinali che potessero aiutarmi a poter capire meglio e, rispondere ai pentecostali, ben conscio che io all’epoca ero molto ignorante in campo biblico, ricevevo risposte ovvie, ma non mi soddisfacevano, per affrontare un discorso con i pentecostali servivano dettagli minuziosi e non risposte ovvie. Ecco, molti preti non vivendo in prima persona gli effetti del proselitismo protestante, non si preparano minuziosamente su certi temi biblici. E’ un po’ quello che accade a molti preti che non fanno esorcismi, se gli si presenta un caso, non lo sanno affrontare adeguatamente, il fratello bisognoso o rimane con le sue sofferenze o viene mandato da qualche esorcista incaricato dal vescovo. Parecchi preti sono troppo indaffarati a mandare avanti la loro affollata parrocchia per trovare il tempo di studiare dettagliatamente le divergenze dottrinali tra cattolici e i vari gruppi protestanti.
Raccontare ora queste vicende è facile, ma ricordo che attraversai molti momenti di scoraggiamento, nei quali volevo mollare tutto, ma soprattutto è assai difficile rendere per lettera le sofferenze e i sentimenti che si provano quando ci si trova davanti ad un bivio. Emanuela non mollava, non fu facile convincerla, naturalmente solo Dio può muovere i cuori, io ero solo un suo mezzo, un suo canale, molte volte pensai di lasciarla, perché capivo che non potevamo sposarci vivendo due fedi diverse, sì, entrambi credevamo in Cristo, ma le differenze dottrinali erano troppe, il matrimonio non sarebbe durato a lungo. Capivo che per sposarci Emanuela doveva capire spontaneamente, senza forzature, non potevo imporgli la dottrina cattolica in nome del nostro amore. Non volevo "ricattare" Emanuela, facendo leva sul nostro amore, pur di farla ritornare cattolica, l’amore probabilmente avrebbe trionfato ma non sarebbe durato. Lei non era nata pentecostale, lo era diventata da adolescente. Prima di sposarmi cominciavo a studiare e scrivere subito dopo cena, continuando fino a notte inoltrata, da sposato non posso assentarmi dalla famiglia ogni sera, sottraendo tempo a moglie e figli, anche perché lavorando tutto il giorno praticamente mi vedono solo la sera dopo le 20:30, per cui spesso mi alzo la mattina presto, mentre loro dormono, per studiare e scrivere, e non sottrarre a loro il tempo che dedico agli approfondimenti biblici e dottrinali, in ogni caso in questo campo non si finisce mai di apprendere ulteriori dettagli, frutto dell’approfondimento.
I piccoli sacrifici li devo fare io, non li posso far fare ai miei figli che ancora non capiscono, ma che vedono la mia assenza quando mi metto a studiare in loro presenza. La verità cristiana è la cosa più importante, per approfondirla voglio dedicarci il mio tempo, non sottraendolo ai miei bambini e a mia moglie, il silenzio mattutino, mentre loro ancora dormono, è un tempo ideale. Ancora oggi continuo a studiare e approfondire determinati argomenti, acquistando qualche libro interessante, come ad esempio quelli che spiegano come nacquero i Vangeli sinottici, e che affrontano la problematica della traduzione biblica dall’aramaico al greco, e da quest’ultimo in tutte le altre lingue oggi esistenti. Ad esempio molte parole oscure e apparentemente contraddittorie che troviamo nella Bibbia si chiariscono facilmente ritraducendo il testo greco in aramaico. Nonostante l’opinione comune di molti biblisti, ho scoperto che il Nuovo Testamento originariamente fu scritto in aramaico e poi tradotto in greco, il Vangelo di Marco ad esempio fu scritto intorno al 40-45 d.C. e tutto il Nuovo Testamento prima dell’anno 70 d.C. Nel corso di questa lunga introduzione-testimonianza, toccherò alcuni argomenti biblici, che verranno approfonditi in appositi capitoli,
Raccontare ora queste vicende non è facile, ricordo che attraversai molti momenti di scoraggiamento, nei quali volevo mollare tutto, ma soprattutto è assai difficile rendere per lettera le sofferenze e i sentimenti che si provano quando ci si trova davanti ad un bivio. Emanuela non mollava, non fu facile convincerla, naturalmente solo Dio può muovere i cuori, io ero solo un suo mezzo, un suo canale, molte volte pensai di lasciarla, perché capivo che non potevamo sposarci vivendo due fedi diverse, sì, entrambi credevamo in Cristo, ma le differenze dottrinali erano troppe, il matrimonio non sarebbe durato a lungo. Capivo che per sposarci Emanuela doveva capire spontaneamente, senza forzature, non potevo imporgli la dottrina cattolica in nome del nostro amore. Non volevo "ricattare" Emanuela, facendo leva sul nostro amore, pur di farla ritornare cattolica, l’amore probabilmente avrebbe trionfato ma non sarebbe durato. Emanuela non era nata pentecostale, ma lo era diventata da adolescente. Prima di sposarmi cominciavo a studiare e scrivere subito dopo cena, continuando fino a notte inoltrata, da sposato non posso assentarmi dalla famiglia ogni sera, sottraendo tempo a moglie e figli, anche perché lavorando tutto il giorno praticamente mi vedono solo la sera dopo le 20:30, per cui spesso mi alzo la mattina presto, mentre loro dormono, per studiare e scrivere, e non sottrarre a loro il tempo che dedico agli approfondimenti biblici e dottrinali, in ogni caso in questo campo non si finisce mai di apprendere ulteriori dettagli, frutto dell’approfondimento.
I punti di divergenza con i fratelli protestanti e/o pentecostali sono molti e meritano dei capitoli dedicati, che sviscerino e dettaglino in maniera profonda i versetti biblici che vengono interpretati in maniera diversa, portando a divergenze a volte assai profonde con noi cattolici, ma anche tra i vari gruppi protestanti stessi. Per confrontare efficacemente le diverse interpretazioni bibliche proposte dai vari gruppi protestanti, che si oppongono tutte a quella cattolica, bisogna avere il più possibile la mente sgombra da ideologie e preconcetti che limitano in qualche modo la nostra razionalità. Bisogna essere aperti a qualsiasi ipotesi se adeguatamente motivata e provata. Se ci si basa su assunti ideologici che ci vincolano alle nostre convinzioni dottrinali, a prescindere da quello che possiamo leggere o ascoltare lungo la nostra vita, possiamo fare a meno di leggere o ascoltare qualsiasi testo o persona, tanto è inutile, il nostro orgoglio ci impedirà di apprendere verità diverse dalla "nostra". Spesso difendiamo la nostra ignoranza biblica con un guscio impenetrabile, ci teniamo la nostra verità, rifiutando qualsiasi altra tesi, che sbatte sul guscio e scivola via, senza nemmeno averla ascoltata veramente.
Conosco diversi fratelli protestanti, con alcuni siamo amici, li reputo persone intelligenti sul piano lavorativo e sociale, c’è chi svolge la professione di artigiano ed eccelle nei lavori che esegue, qualcuno è insegnante, un amico è ingegnere, un altro dottore, uno meccanico, insomma se osservo ciascuno di loro operare nella rispettiva professione, posso dire che usano e sfruttano la propria intelligenza e razionalità nel campo lavorativo e all’interno della società in cui vivono.
Lo stesso vale per alcuni extra comunitari mussulmani che conosco, anche in loro vedo intelligenza, c’è chi è muratore, chi panettiere, chi contadino, ognuno di loro applica razionalità nel proprio mestiere traendone frutto.
Appena si tocca il piano religioso/spirituale, stranamente è come se molti staccassero l’interruttore al proprio cervello, o almeno ad una parte di esso.
Quando si programma un telecomando sia esso per TV o per videogames, praticamente lo si abilita a ricevere e trasmettere impulsi e informazioni solo per una determinata marca di TV o di console game. Se nelle vicinanze o nella stessa stanza abbiamo un altro TV color, o un'altra console, il telecomando o joypad non comunica con l’altro/a, non riceve né manda impulsi/informazioni ad una marca diversa di apparecchiatura.
Lo stesso accade ai cervelli dei protestanti o dei mussulmani ad esempio, questi ultimi sono in grado di eccellere nelle proprie professioni, alcuni di loro addirittura hanno progettato (mussulmani) e realizzato l’attentato alle torri gemelle dimostrando sia pure sul versante criminale, una intelligenza non comune, eppure costoro pur assai intelligenti hanno sacrificato la loro vita per una ideologia estremista. Ecco, appena si tocca il piano religioso sembra che i cervelli vengano spenti per il 95% non si capisce perché, ma accade così.
Dicevo di alcuni amici protestanti bravi e intelligenti nel proprio mestiere, ma spenti sul piano religioso quando intraprendono un dialogo con un "telecomando" diverso dalla loro "marca".
In pratica è come se fossero programmati a ricevere informazioni solo dal loro pastore, o da gente della loro stessa denominazione religiosa, se dialogano con un cattolico, ad esempio non ricevono alcuna informazione, solo suoni che scivolano sui loro timpani, ma non arrivano al cervello.
Non prestano la necessaria attenzione che servirebbe a capire veramente il loro interlocutore, quando questi è in grado di rispondere e di proporre degli argomenti motivati e dettagliati sul piano biblico. In pratica tutti i pentecostali di mia conoscenza sentono il loro interlocutore cattolico, ma non lo ascoltano, c’è una enorme differenza tra sentire ed ascoltare. Se l’interlocutore cattolico è biblicamente ignorante, allora lo ascoltano, per meglio indottrinarlo con le loro teorie bibliche, alcune delle quali totalmente errate.
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