I Sette Sacramenti cristiani Chiesa cattolica significato catechesi - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

Vai ai contenuti

I Sette Sacramenti cristiani Chiesa cattolica significato catechesi

Catechesi terza parte

I SETTE SACRAMENTI DELLA CHIESA

Potete approfondire il significato di ogni singolo sacramento nella sezione confutazioni al protestantesimo, dove vengono affrontati tutti i punti di discordia tra cattolici e protestanti, e i sacramenti sono tra questi, Battesimo, Cresima, Eucaristia, Confessione ecc., che trovate qui sotto sinteticamente spiegati. Potete cliccare anche sui collegamenti delle singole parole per accedere agli studi più approfonditi.

Battesimo
Oggi che il senso della vita non sembra più evidente a molti, occorre ritrovare l’importanza del Battesimo, il suo potere sconvolgente, con tutte le meraviglie alle quali ci apre e attraverso le quali impegna tutta la vita. Porta per gli altri sacramenti Il Battesimo ci fa passare dal regno del peccato, che è l’oscuro regno della morte, al regno della grazia, questo universo tutto nuovo, retto dalla legge della
gratitudine e del dono attraverso la legge dell’amore. Il rito dell’iniziazione cristiana esprime questo passaggio : in effetti, attraverso questa immersione simbolica nella morte di Cristo dalla quale si emerge « rinati» nello Spirito, viviamo della vita stessa di Dio.
Impegno personale Il nuovo universo del battezzato è quello della fede pasquale. Credere è identificare Dio vivo come Padre,
Figlio e Spirito Santo, e riconoscere la sua opera di salvezza, realizzata in Gesù Cristo. Dio solo può liberarci da noi stessi, ma non ci salva senza di noi. Aspetta da noi una risposta : quella della fede. La conversione è il frutto della grazia, è anche, più di ogni altra cosa, affar nostro! Incorporati alla Chiesa Non si nasce Cristiani. E’ il Battesimo che ci fa entrare in una nuova famiglia, quella di tutti i Figli di Dio, fratelli di Cristo. Siamo incorporati dal sacramento del corpo di Cristo, che è la Chiesa.


Confermazione - Cresima
Dopo Pasqua, la Pentecoste! La confermazione non dà soltanto la grazia di acquistare la propria salvezza, ma di volgersi verso gli altri per amarli, aiutarli, e manifestare loro Cristo. Una grazia di forza e coraggio Ricordiamo gli effetti meravigliosi della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli : deboli e timorosi, diventano intrepidi per annunciare Gesù Cristo. Inoltre la grazia della Confermazione ci fortifica nella fede, ci mette nella condizione di combattere per Gesù Cristo e di rendergli testimonianza fosse pure con la nostra .
Il rito conferisce un carattere incancellabile Nei secoli, sono i vescovi, come successori degli apostoli, che conferiscono a questo sacramento con la preghiera, l’imposizione delle mani e l’unzione della fronte, con il sacro crisma , miscuglio d’olio d’oliva e balsamo
consacrato dal Vescovo il giovedì santo. Come il Battesimo, la confirmazione conferisce a colui che la riceve un carattere indelebile. Questo sacramento può dunque essere ricevuto solo una volta.
Adulti nella fede e nell’esistenza cristiana Attraverso i sette doni dello Spirito Santo : la sapienza, l'intelletto, la scienza, il consiglio, la pietà, la fortezza e il timor di Dio, la confermazione ci rende cristiani maturi, capaci di partecipare alla Missione di Gesù Cristo, investiti di questa responsabilità regale, di sacerdote e di profeta. In una parola, responsabili in questa società cristiana che costituiamo, la Chiesa

La riconciliazione - Confessione
Il Vangelo del Figliol Prodigo di cui il Padre attende il ritorno illumina magnificamente il sacramento della penitenza Dio non sarebbe più Padre se ci condannasse a morire definitivamente dopo averci chiamato alla vita. Riconoscerci peccatori, è riconoscere la verità della nostra vita.. E Dio allora concede la sua misericordia. Un cammino difficile da vivere Occorre molta fede e fiducia per accettare di confidare ad un prete le azioni che hanno distrutto la nostra relazione con Dio, o che la minano. E pertanto, come ritrovare colui che abbiamo lasciato o dal quale ci siamo allontanati senza riconoscere i nostri torti? « Padre ho peccato contro il cielo e contro di te. »
Questa ammissione di colpa e di dispiacere ha permesso al Figliol prodigo di affrontare il Padre in verità.
Una presa di coscienza che apre all’avvenire Consentire al peccato non ci libera. Diventiamo invece, schiavi degli idoli che attirano i nostri desideri. Siamo talvolta
abbastanza ciechi per non misurare i danni che il male può provocare in noi. Per uscire dall’impresa di questi paradisi artificiali, dobbiamo combattere: è la lotta dello spirito. Nel Vangelo del Figliol prodigo, la riconciliazione inizia attraverso una presa di coscienza della propria decadenza. Allora riprende la strada del ritorno
La grazia permette di trovare la libertà Il Padre lo aspettava, al vederlo si precipita, lo bacia e lo abbraccia con gioia. Il figlio ha trovato la pace e la fiducia. Il sacramento della riconciliazione è il momento dell’
incontro con Dio che propone il suo perdono, fortifica nella perseveranza,illumina la coscienza, fa ritrovare la libertà e la fiducia. Allora può sbocciare la gioia !

L’Eucaristia
Presenza di Cristo in mezzo a noi, ecco l’Eucaristia. E’ il più grande e il più divino di tutti i sacramenti. In effetti gli altri sacramenti ci danno la grazia, ma l’Eucaristia ci dona l’autore della grazia, Dio stesso ! La realizzazione di una promessa Molto tempo prima di istituirla, Gesù l’ aveva promessa. Nel Vangelo di S. Giovanni, leggiamo che dopo aver detto agli Ebrei : « Io sono il pane vivo disceso dal cielo», aggiunge : « Il pane che io darò, è la mia carne, che ho consegnato per la vita del mondo ». La vigilia della sua passione, Cristo ha realizzato questa promessa durante la cena. Nostro cibo Per unirci intimamente a lui, Gesù Cristo ha voluto divenire nostro cibo. Dobbiamo prepararci con cura perchè si prepara una dimora a Dio . La prima disposizione è la purezza di coscienza ; bisogna aggiungervi una fede viva, una ferma speranza e un cuore amorevole. E nel ringraziamento, profondi sentimenti di umiltà, d’adorazione e di riconoscenza. Gesù Cristo dimora in noi e noi in Cristo Uniti intimamente a Gesù, diventiamo uno stesso corpo e uno stesso spirito con lui. La vita spirituale della grazia è così trattenuta ed aumentata nella nostra anima. Di più, questo sacramento indebolisce in noi la cupidigia E modera la violenza delle nostre passioni Infine l’Eucaristia ci dona il pegno della vita eterna e della resurrezione gloriosa. E’ il seme dell’immortalità.
Risorto, il Cristo è vivo e presente nel mondo.

Il Matrimonio
L’esigenza di vivere insieme e la promessa di creare l’amore a partire dalle gioie, difficoltà, speranze, di tutto ciò che una giornata e una vita possono apportare, costituiscono questo sacramento. Alterità e comunione La Bibbia afferma la dignità della persona umana creata ad immagine e somiglianza di Dio. E molti secoli avanti Cristo, ha osato affermare l’uguaglianza dell’uomo e della donna e pone
questa cosa stupefacente di una umanità duale: uomo e donna. E’ perchè c’è quest’alterità che si può avere la comunione.
Il matrimonio è una profezia Nella coppia, nérivalità né fusione, bisogna imparare la comunione. La coppia è un mondo di relazioni rispettose che garantisce le diversità nella comunione. Sposarsi, è vivere in due ciò che Dio vorrebbe l’umanità vivesse nella sua
totalità: un’umanità riconciliata, dove le differenze sono rispettate come fonte di intesa, di arricchimento e non come ostilità o concorrenza. La famiglia, simbolo dell’umanità che Dio desidera, è dunque essenziale alla vita sociale.
La missione propria del matrimonio cristiano La fede trasfigura l’amore. La Trinità pone il fondamento del matrimonio : consentire la libertà dell’altro per costruire la famiglia con i figli che verranno; sperimentare l’equità, questa giustizia misericordiosa dove ciascuno è riconosciuto per ciò
che è e vive nella sua unicità più profonda ; rispettare le diversità, quelle che sono adatte a generare la comunione.



Nella prima Alleanza i sacerdoti esprimevano la dedizione del popolo al suo Dio offrendo degli animali ; ma questi sacrifici non apportavano né la remissione dei peccati, né la grazia. Un solo sacerdote, Cristo Il Cristo si è offerto, durante la sua vita, a sua Padre e agli uomini. Il suo sacrificio è stato di tutti i giorni, è stato assoluto. Ora, è lui il nostro unico mediatore presso il Padre. Tutta la Chiesa è un popolo di sacerdoti Tutti i battezzati partecipano al sacrificio di Cristo. E’ il sacerdozio comune dei fedeli, che comprende una triplice funzione : partecipare alla celebrazione dei sacramenti e della liturgia (sacerdote), far conoscere il Vangelo (profeta), portare la responsabilità dell’insieme del Corpo di Cristo, della Chiesa (re). Esercitiamo questo sacerdozio con amore in tutto ciò che facciamo. Il ministero dell’ordine Un’altra partecipazione alla missione di Cristo è conferita dal sacramento dell’ordine. E’ il sacerdozio ministeriale di coloro che sono consacrati per servire in nome e nella persona di Cristo-capo della Chiesa in mezzo alla comunità. I Sacerdoti esercitano il loro servizio presso il popolo di Dio con l’insegnamento, il culto divino e la direzione pastorale della comunità. I tre gradi del ministero dell’ ordine I Vescovi, successori degli apostoli sono i capi visibili della Chiesa locale in comunione con il Vescovo di Roma; i sacerdoti sono i loro collaboratori; i diaconi sono ordinati per i compiti di questo servizio della Chiesa.

L’unzione dei malati

Molti, anche tra i cattolici, considerano l'unzione degli infermi "L'estrama unzione" un viatico per morire bene, in grazia di Dio. Non è questo lo scopo e la funzione primaria dell'unzione degli infermi, ma quella di guarire l'ammalato.
Nella lettera di Giacomo troviamo chiare spiegazioni "
Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati."

Solitamente invece un ammalato che vede il prete presentarsi per l'unzione, si spaventa, "è ora mi morire..." non è così!

La situazione di malattia e di sofferenza della vecchiaia, è sempre una prova. Può condurre all’angoscia, talvolta anche alla disperazione e alla rivolta contro Dio. Invece in qualche caso può indurre alla ricerca di Dio ad un ritorno a lui. Verso i malati la Chiesa continua l’azione di guarigione e di salvezza di Cristo iniziata nella sua vita terrestre
Un dono particolare dello Spirito Santo La grazia di questo sacramento è una grazia di conforto, di pace e di coraggio per vincere le difficoltà della situazione di malattia. Il dono dello Spirito santo rinnova la fiducia e la fede in Dio e fortifica contro le tentazioni di  scoraggiamento e d’angoscia di morte. Può anche portare il malato alla guarigione del corpo se tale è la volontà di Dio. Inoltre, se ha commesso peccati, gli saranno rimessi. Unione alla passione di Cristo Attraverso la grazia di questo sacramento, il malato riceve la forza e il dono di unirsi più intimamente alla passione di Cristo. La sofferenza, conseguenza del peccato originale, diventa partecipazione all’opera salvifica di Gesù. Une grazia ecclesiale
Nella comunione dei santi, la Chiesa intercede per il bene del malato. E a sua volta, attraverso la grazia di questo sacramento, il malato contribuisce alla santificazione della Chiesa e al bene di tutti gli uomini per i quali la Chiesa soffre e si offre, attraverso Cristo a Dio Padre. Una preparazione all’ultimo passaggio L'Unzione dei malati ci munisce alla fine della nostra vita terrena, come di una solida difesa in vista delle ultime lotte prima di entrare nella Casa del Padre.


DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

252. Quali nomi prende il primo Sacramento dell'inizia-zione?

1213-1216
1276-1277

Prende anzitutto il nome di Battesimo a motivo del rito centrale con il quale è celebrato: battezzare significa «immergere» nell'acqua. Chi viene battezzato è immerso nella morte di Cristo e risorge con lui come «nuova creatura» (2 Cor 5,17). Lo si chiama anche «lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo» (Tt 3,5), e «illuminazione», perché il battezzato diventa «figlio della luce» (Ef 5,8).

253. Come è prefigurato il Battesimo nell' Antica Alleanza?

1217-1222

Nell'Antica Alleanza si trovano varie prefigurazioni del Battesimo: l'acqua, fonte di vita e di morte; l'arca di Noè, che salva per mezzo dell'acqua; il passaggio del Mar Rosso, che libera Israele dalla schiavitù egiziana; la traversata del Giordano, che introduce Israele nella terra promessa, immagine della vita eterna.

254. Chi porta a compimento tali prefigurazioni?

1223-1224

Gesù Cristo, il quale, all'inizio della sua vita pubblica, si fa battezzare da Giovanni Battista nel Giordano; sulla Croce, dal suo fianco trafitto, effonde sangue e acqua, segni del Battesimo e dell'Eucaristia, e dopo la sua Risurrezione affida agli Apostoli questa missione: «Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19).

255. Da quando e a chi la Chiesa amministra il Battesimo?


1226-1228

Dal giorno della Pentecoste la Chiesa amministra il Battesimo a chi crede in Gesù Cristo.

256. In che cosa consiste il rito essenziale del Battesimo?

1229-1245
1278
Il rito essenziale di questo Sacramento consiste nell'immergere nell'acqua il candidato o nel versargli dell'acqua sul capo, mentre viene invocato il Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

257. Chi può ricevere il Battesimo?

1246-1252

È capace di ricevere il Battesimo ogni persona non ancora battezzata.

258. Perché la Chiesa battezza i bambini?

1250
Perché, essendo nati col peccato originale, essi hanno bisogno di essere liberati dal potere del Maligno e di essere trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio.

259. Che cosa si richiede a un battezzando?

1253-1255

Ad ogni battezzando è richiesta la professione di fede, espressa personalmente nel caso dell'adulto, oppure dai genitori e dalla Chiesa nel caso del bambino. Anche il padrino o la madrina e l'intera comunità ecclesiale hanno una parte di responsabilità nella preparazione al Battesimo (catecumenato), come pure nello sviluppo della fede e della grazia battesimale.


260. Chi può battezzare?

1256; 1284

I ministri ordinari del Battesimo sono il Vescovo e il presbitero; nella Chiesa latina, anche il diacono. In caso di necessità, chiunque può battezzare, purché intenda fare ciò che fa la Chiesa. Egli versa dell'acqua sul capo del candidato e pronunzia la formula trinitaria battesimale: «Io ti battezzo nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

261. È necessario il Battesimo per la salvezza?

1257

Il Battesimo è necessario alla salvezza per coloro ai quali è stato annunziato il Vangelo e che hanno la possibilità di chiedere questo Sacramento.

262. Si può essere salvati senza Battesimo?

1258-1261
1281-1283

Poiché Cristo è morto per la salvezza di tutti, possono essere salvati anche senza Battesimo quanti muoiono a causa della fede (Battesimo di sangue), i catecumeni, e anche tutti coloro che sotto l'impulso della grazia, senza conoscere Cristo e la Chiesa, cercano sinceramente Dio e si sforzano di compiere la sua volontà (Battesimo di desiderio). Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa nella sua liturgia li affida alla misericordia di Dio.

263. Quali sono gli effetti del Battesimo?

1262-1274
1279-1280

Il Battesimo rimette il peccato originale, tutti i peccati personali e le pene dovute al peccato; fa partecipare alla vita divina trinitaria mediante la grazia santificante, la grazia della giustificazione che incorpora a Cristo e alla sua Chiesa; fa partecipare al sacerdozio di Cristo e costituisce il fondamento della comunione con tutti i cristiani; elargisce le virtù teologali e i doni dello Spirito Santo. Il battezzato appartiene per sempre a Cristo: è segnato, infatti, con il sigillo indelebile di Cristo (carattere).

264. Quale significato assume il nome cristiano ricevuto nel Battesimo?

2156-2159
2167

Il nome è importante, perché Dio conosce ciascuno per nome, cioè nella sua unicità. Con il Battesimo, il cristiano riceve nella Chiesa il proprio nome, preferibilmente quello di un santo, in modo che questi offra al battezzato un modello di santità e gli assicuri la sua intercessione presso Dio.

IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE

265. Qual è il posto della Confermazione nel disegno divino della salvezza?

1285-1288
1315

Nell'Antica Alleanza, i profeti hanno annunziato la comunicazione dello Spirito del Signore al Messia atteso e a tutto il popolo messianico. Tutta la vita e la missione di Gesù si svolgono in una totale comunione con lo Spirito Santo. Gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo nella Pentecoste e annunziano «le grandi opere di Dio» (At 2,11). Essi comunicano ai neo battezzati, attraverso l'imposizione delle mani, il dono dello stesso Spirito. Lungo i secoli la Chiesa ha continuato a vivere dello Spirito e a comunicarlo ai suoi figli.

266. Perché si chiama Cresima o Confermazione?

1289

Si chiama Cresima (nelle Chiese Orientali: Crismazione col Santo Myron) a motivo del suo rito essenziale che è l'unzione. Si chiama Confermazione, perché conferma e rafforza la grazia battesimale.

267. Qual è il rito essenziale della Confermazione?

1290-1301
1318
1320-1321

Il rito essenziale della Confermazione è l'unzione con il sacro crisma (olio misto con balsamo, consacrato dal Vescovo), che si fa con l'imposizione della mano da parte del ministro che pronunzia le parole sacramentali proprie del rito. In Occidente, tale unzione viene fatta sulla fronte del battezzato con le parole: «Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono». Presso le Chiese Orientali di rito bizantino, l'unzione viene fatta anche su altre parti del corpo, con la formula: «Sigillo del dono dello Spirito Santo».


268. Qual è l'effetto della Confermazione?

1302-1305
1316-1317

L'effetto della Confermazione è la speciale effusione dello Spirito Santo, come quella della Pentecoste. Tale effusione imprime nell'anima un carattere indelebile e apporta una crescita della grazia battesimale: radica più profondamente nella fili azione divina; unisce più saldamente a Cristo e alla sua Chiesa; rinvigorisce nell'anima i doni dello Spirito Santo; dona una speciale forza per testimoniare la fede cristiana.

269. Chi può ricevere questo Sacramento?

1306-1311
1319
Può e deve riceverlo, una volta sola, chi è già stato battezzato, il quale, per riceverlo efficacemente, dev'essere in stato di grazia.

270. Chi è il ministro della Confermazione?

1312-1314

Ministro originario è il Vescovo. Si manifesta cosi il legame del cresimato con la Chiesa nella sua dimensione apostolica. Quando è il presbitero a conferire tale Sacramento - come avviene ordinariamente in Oriente e in casi particolari in Occidente -, il legame col Vescovo e con la Chiesa è espresso dal presbitero, collaboratore del Vescovo, e dal sacro crisma, consacrato dal Vescovo stesso.


IL SACRAMENTO DELL'EUCARISTIA

271. Che cos'è l'Eucaristia?

1322-1323
1409

È il sacrificio stesso del Corpo e del Sangue del Signore Gesù, che egli istituì per perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della Croce, affidando così alla sua Chiesa il memoriale della sua Morte e Risurrezione. È il segno dell'unità, il vincolo della carità, il convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della vita eterna.

272. Quando Gesù Cristo ha istituito l'Eucaristia?

1323
1337-1340

L'ha istituita il Giovedì Santo, «la notte in cui veniva tradito» (1 Cor 11,23), mentre celebrava con i suoi Apostoli l'Ultima Cena.

273. Come l'ha istituita?

1337-1340
1365,1406

Dopo aver radunato i suoi Apostoli nel Cenacolo, Gesù prese nelle sue mani il pane, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto per voi». Poi prese nelle sue mani il calice del vino e disse loro: «Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me».


274. Che cosa rappresenta l'Eucaristia nella vita della Chiesa?

1324- 1327
1407

È fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Nell'Eucaristia toccano il loro vertice l'azione santificante di Dio verso di noi e il nostro culto verso di lui. Essa racchiude tutto il bene spirituale della Chiesa: lo stesso Cristo, nostra Pasqua. La comunione della vita divina e l'unità del Popolo di Dio sono espresse e prodotte dall'Eucaristia. Mediante la celebrazione eucaristica ci uniamo già alla liturgia del Cielo e anticipiamo la vita eterna.


275. Come viene chiamato questo Sacramento?

1328-1332

L'insondabile ricchezza di questo Sacramento si esprime con diversi nomi, che evocano suoi aspetti particolari. I più comuni sono: Eucaristia, Santa Messa, Cena del Signore, Frazione del pane, Celebrazione eucaristica, Memoriale della passione, della morte e della risurrezione del Signore, Santo Sacrificio, Santa e Divina Liturgia, Santi Misteri, Santissimo Sacramento dell'altare, Santa Comunione.


276. Come si colloca l'Eucaristia nel disegno divino della salvezza?

1333-1344

Nell' Antica Alleanza l'Eucaristia è preannunziata soprattutto nella cena pasquale annuale, celebrata ogni anno dagli Ebrei con i pani azzimi, a ricordo dell'improvvisa e liberatrice partenza dall'Egitto. Gesù l'annuncia nel suo insegnamento e la istituisce celebrando con i suoi Apostoli l'Ultima Cena durante un banchetto pasquale. La Chiesa, fedele al comando del Signore: «Fate questo in memoria di me» (1 Cor 11,24), ha sempre celebrato l'Eucaristia, soprattutto la domenica, giorno della risurrezione di Gesù.

277. Come si svolge la celebrazione dell'Eucaristia?

1345-1355
1408

Si svolge in due grandi momenti, che formano un solo atto di culto: la liturgia della Parola, che comprende la proclamazione e l'ascolto della Parola di Dio; la liturgia eucaristica, che comprende la presentazione del pane e del vino, la preghiera o anafora, che contiene le parole della consacrazione, e la comunione.

278. Chi è il ministro della celebrazione dell'Eucaristia?

1348
1411

È il sacerdote (Vescovo o presbitero), validamente ordinato, che agisce nella Persona di Cristo Capo e a nome della Chiesa.

279. Quali sono gli elementi essenziali e necessari per realizzare l'Eucaristia?

1412

Sono il pane di frumento e il vino della vite.


280. In che senso l'Eucaristia è memoriale del sacrificio di Cristo?

1362-1367

L'Eucaristia è memoriale nel senso che rende presente e attuale il sacrificio che Cristo ha offerto al Padre, una volta per tutte, sulla Croce in favore dell'umanità. Il carattere sacrificale dell'Eucaristia si manifesta nelle parole stesse dell'istituzione: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi» e «Questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi» (Lc 22,19-20). Il sacrificio della Croce e il sacrificio dell'Eucaristia sono un unico sacrificio. Identici sono la vittima e l'offerente, diverso è soltanto il modo di offrirsi: cruento sulla Croce, incruento nell'Eucaristia.

281. In quale modo la Chiesa partecipa al sacrificio eucaristico?

1368-1372
1414

Nell'Eucaristia, il sacrificio di Cristo diviene pure il sacrificio delle membra del suo Corpo. La vita dei fedeli, la loro lode, la loro sofferenza, la loro preghiera, il loro lavoro sono uniti a quelli di Cristo. In quanto sacrificio, l'Eucaristia viene anche offerta per tutti i fedeli vivi e defunti, in riparazione dei peccati di tutti gli uomini e per ottenere da Dio benefici spirituali e temporali. Anche la Chiesa del cielo è unita nell'offerta di Cristo.

282. Come Gesù è presente nell'Eucaristia?

1373-1375
1413

Gesù Cristo è presente nell'Eucaristia in modo unico e incomparabile. È presente infatti in modo vero, reale, sostanziale: con il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua Anima e la sua Divinità. In essa è quindi presente in modo sacramentale, e cioè sotto le specie eucaristiche del pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo.

283. Che cosa significa transustanziazione?

1376-1377
1413

Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l'efficacia della parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate.

284. La frazione del pane divide Cristo?

1377

La frazione del pane non divide Cristo: egli è presente tutto e integro in ciascuna specie eucaristica e in ciascuna sua parte.


285. Fino a quando continua la presenza eucaristica di Cristo?

1377

Essa continua finché sussistono le specie eucaristiche.

286. Quale tipo di culto è dovuto al Sacramento dell'Euca-ristia?

1378-1381
1418

È dovuto il culto di latria, cioè di adorazione, riservato solo a Dio sia durante la celebrazione eucaristica sia al di fuori di essa. La Chiesa, infatti, conserva con la massima diligenza le Ostie consacrate, le porta agli infermi e ad altre persone impossibilitate a partecipare alla Santa Messa, le presenta alla solenne adorazione dei fedeli, le porta in processione e invita alla frequente visita e adorazione del Santissimo Sacramento conservato nel tabernacolo.


287. Perché l'Eucaristia è il banchetto pasquale?

1382-1384
1391-1396

L'Eucaristia è il banchetto pasquale, in quanto Cristo, realizzando sacramentalmente la sua Pasqua, ci dona il suo Corpo e il suo Sangue, offerti come cibo e bevanda, e ci unisce a sé e tra di noi nel suo sacrificio.

288. Che cosa significa l'altare?

1383
1410

L'altare è il simbolo di Cristo stesso, presente come vittima sacrificale (altare-sacrificio della Croce) e come alimento celeste che si dona a noi (altare-mensa eucaristica).

289. Quando la Chiesa fa obbligo di partecipare alla santa Messa?

1389
1417

La Chiesa fa obbligo ai fedeli di partecipare alla santa Messa ogni domenica e nelle feste di precetto, e raccomanda di parteciparvi anche negli altri giorni.

290. Quando si deve fare la santa Comunione?

1389

La Chiesa raccomanda ai fedeli che partecipano alla santa Messa di ricevere con le dovute disposizioni anche la santa Comunione, prescrivendone l'obbligo almeno a Pasqua.

291. Che cosa si richiede per ricevere la santa Comunione?

1385-1389
1415

Per ricevere la santa Comunione si deve essere pienamente incorporati alla Chiesa cattolica ed essere in stato di grazia, cioè senza coscienza di peccato mortale. Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave deve ricevere il Sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione. Importanti sono anche lo spirito di raccoglimento e di preghiera, l'osservanza del digiuno prescritto dalla Chiesa e l'atteggiamento del corpo (gesti, abiti), in segno di rispetto a Cristo.

292. Quali sono i frutti della santa Comunione?

1391-1397
1416

La santa Comunione accresce la nostra unione con Cristo e con la sua Chiesa, conserva e rinnova la vita di grazia ricevuta nel Battesimo e nella Cresima e ci fa crescere nell'amore verso il prossimo. Fortificandoci nella carità, cancella i peccati veniali e ci preserva in futuro dai peccati mortali.

293. Quando è possibile amministrare la santa Comunione agli altri cristiani?

1398-1401

I ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai membri delle Chiese Orientali che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora questi lo richiedano spontaneamente e siano ben disposti.

Per i membri delle altre Comunità ecclesiali, i ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai fedeli, che in presenza di una grave necessità lo chiedano spontaneamente, siano ben disposti e manifestino la fede cattolica circa il Sacramento.

294. Perché l'Eucaristia è «pegno della gloria futura»?

1402-1405

Perché l'Eucaristia ci ricolma di ogni grazia e benedizione del Cielo, ci fortifica per il pellegrinaggio di questa vita e ci fa desiderare la vita eterna, unendoci già a Cristo asceso alla destra del Padre, alla Chiesa del cielo, alla beatissima Vergine e a tutti i Santi.

Nell'Eucaristia noi spezziamo «l'unico pane, che è farmaco d'immortalità, antidoto per non morire, ma per vivere in Gesù Cristo per sempre» (sant'Ignazio d'Antiochia).

CAPITOLO SECONDO

I SACRAMENTI DI GUARIGIONE

295. Perché Cristo ha istituito i Sacramenti della Penitenza e dell'Unzione degli infermi?

1420-1421
1426

Cristo, medico dell'anima e del corpo, li ha istituiti perché la vita nuova, da lui donataci nei sacramenti dell'iniziazione cristiana, può essere indebolita e persino perduta a causa del peccato. Perciò Cristo ha voluto che la Chiesa continuasse la sua opera di guarigione e di salvezza mediante questi due sacramenti.


IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA E DELLA RICONCILIAZIONE

296. Come viene chiamato questo Sacramento?

1422-1424

Esso viene chiamato Sacramento della Penitenza, della Riconciliazione, del Perdono, della Confessione, della Conversione.

297. Perché esiste un Sacramento della Riconciliazione dopo il Battesimo?

1425-1426
1484

Poiché la vita nuova nella grazia, ricevuta nel Battesimo, non ha soppresso la debolezza della natura umana, né l'inclinazione al peccato (cioè la concupiscenza), Cristo ha istituito questo Sacramento per la conversione dei battezzati, che si sono allontanati da lui con il peccato.

298. Quando fu istituito questo Sacramento?

1485
Il Signore risorto ha istituito questo Sacramento quando la sera di Pasqua si mostrò ai suoi Apostoli e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi» (Gv 20,22-23).

299. I battezzati hanno bisogno di convertirsi?

1427-1429
L'appello di Cristo alla conversione risuona continuamente nella vita dei battezzati. La conversione è un impegno continuo per tutta la Chiesa, che è Santa ma comprende nel suo seno i peccatori.



300. Che cos'è la penitenza interiore?

1430-1433
1490

È il dinamismo del «cuore contrito» (Sal 51,19), mosso dalla grazia divina a rispondere all'amore misericordioso di Dio. Implica il dolore e la repulsione per i peccati commessi, il fermo proposito di non peccare più in avvenire e la fiducia nell'aiuto di Dio. Si nutre della speranza nella misericordia divina.


301. In quali forme si esprime la penitenza nella vita cristiana?

1434-1439

La penitenza si esprime in forme molto varie, in particolare con il digiuno, la preghiera, l'elemosina. Queste e molte altre forme di penitenza possono essere praticate nella vita quotidiana del cristiano, in particolare nel tempo di Quaresima e nel giorno penitenziale del venerdì.


302. Quali sono gli elementi essenziali del Sacramento della Riconciliazione?

1440-1449

Sono due: gli atti compiuti dall'uomo, che si converte sotto l'azione dello Spirito Santo, e l'assoluzione del sacerdote, che nel Nome di Cristo concede il perdono e stabilisce le modalità della soddisfazione.


303. Quali sono gli atti del penitente?

1450-1460
1487-1492
Essi sono: un diligente esame di coscienza; la contrizione (o pentimento), che è perfetta quando è motivata dall'amore verso Dio, imperfetta se fondata su altri motivi, e che include il proposito di non peccare più; la confessione, che consiste nell'accusa dei peccati fatta davanti al sacerdote; la soddisfazione, ossia il compimento di certi atti di penitenza, che il confessore impone al penitente per riparare il danno causato dal peccato.

304. Quali peccati si devono confessare?

1456

Si devono confessare tutti i peccati gravi non ancora confessati, dei quali ci si ricorda dopo un diligente esame di coscienza. La confessione dei peccati gravi è l'unico modo ordinario per ottenere il perdono.

305. Quando si è obbligati a confessare i peccati gravi?

1457

Ogni fedele, raggiunta l'età della ragione, ha l'obbligo di confessare i propri peccati gravi almeno una volta all'anno, e comunque prima di ricevere la santa Comunione.

306. Perché i peccati veniali possono essere anch'essi oggetto della confessione sacramentale?

1458

La confessione dei peccati veniali è vivamente raccomandata dalla Chiesa, anche se non è strettamente necessaria, perché ci aiuta a formarci una retta coscienza e a lottare contro le cattive inclinazioni, per lasciarci guarire da Cristo e per progredire nella vita dello Spirito.



307. Chi è il ministro di questo Sacramento?

1461-1466
1495

Cristo ha affidato il ministero della riconciliazione ai suoi Apostoli, ai Vescovi loro successori e ai presbiteri loro collaboratori, i quali diventano pertanto strumenti della misericordia e della giustizia di Dio. Essi esercitano il potere di perdonare i peccati nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

308. A chi è riservata l'assoluzione di alcuni peccati?

1463

L'assoluzione di alcuni peccati particolarmente gravi (come quelli puniti con la scomunica) è riservata alla Sede Apostolica o al Vescovo del luogo o ai presbiteri da loro autorizzati, anche se ogni sacerdote può assolvere da qualsiasi peccato e scomunica chi è in pericolo di morte.


309. Il Confessore è tenuto al segreto?

1467

Data la delicatezza e la grandezza di questo ministero e il rispetto dovuto alle persone, ogni Confessore è obbligato, senza alcuna eccezione e sotto pene molto severe, a mantenere il sigillo sacramentale, cioè l'assoluto segreto circa i peccati conosciuti in confessione


310. Quali sono gli effetti di questo Sacramento?

1468-1470
1496

Gli effetti del Sacramento della Penitenza sono: la riconciliazione con Dio e quindi il perdono dei peccati; la riconciliazione con la Chiesa; il recupero, se perduto, dello stato di grazia; la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali e, almeno in parte, delle pene temporali che sono conseguenze del peccato; la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione dello spirito; l'accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano.



311. In alcuni casi si può celebrare questo Sacramento con la confessione generica e l'assoluzione collettiva?

1480-1484

In casi di grave necessità (come in pericolo imminente di morte), si può ricorrere alla celebrazione comunitaria della Riconciliazione con la confessione generica e l'assoluzione collettiva, nel rispetto delle norme della Chiesa e con il proposito di confessare individualmente a tempo debito i peccati gravi.

312. Che cosa sono le indulgenze?

1471-1479
1498

Le indulgenze sono la remissione dinanzi a Dio della pena temporale meritata per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che il fedele, a determinate condizioni, acquista, per se stesso o per i defunti mediante il ministero della Chiesa, la quale, come dispensatrice della redenzione, distribuisce il tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi.


IL SACRAMENTO DELL'UNZIONE DEGLI INFERMI

313. Come è vissuta la malattia nell'Antico Testamento?

1499-1502

Nell' Antico Testamento l'uomo durante la malattia sperimenta il proprio limite, e nello stesso tempo percepisce che la malattia è legata, in modo misterioso, al peccato. I profeti hanno intuito che essa poteva avere anche un valore redentivo per i peccati propri e altrui. Così la malattia era vissuta di fronte a Dio, dal quale l'uomo implorava la guarigione.


314. Quale significato ha la compassione di Gesù verso gli ammalati?

1503-1505

La compassione di Gesù verso gli ammalati e le sue numerose guarigioni di infermi sono un chiaro segno che con lui è venuto il Regno di Dio e quindi la vittoria sul peccato, sulla sofferenza e sulla morte. Con la sua passione e morte, egli dà nuovo senso alla sofferenza, la quale, se unita alla sua, può diventare mezzo di purificazione e di salvezza per noi e per gli altri.

315. Qual è il comportamento della Chiesa verso i malati?

1506-1513
1526-1527

La Chiesa, avendo ricevuto dal Signore l'imperativo di guarire gli infermi, si impegna ad attuarlo con le cure verso i malati, accompagnate da preghiere di intercessione. Essa soprattutto possiede un Sacramento specifico in favore degli infermi, istituito da Cristo stesso e attestato da san Giacomo: «Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio nel nome del Signore» (Gc 5,14-15).



316. Chi può ricevere il Sacramento dell'Unzione degli infermi?

1514-1515
1528-1529

Lo può ricevere il fedele, che comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia. Lo stesso fedele lo può ricevere anche altre volte, quando si verifica un aggravarsi della malattia oppure quando gli capita un'altra malattia grave. La celebrazione di questo Sacramento deve essere possibilmente preceduta dalla confessione individuale del malato.

317. Chi amministra questo Sacramento?

1516
1530

Esso può essere amministrato solo dai sacerdoti (Vescovi o presbiteri).

318. Come si celebra questo Sacramento?

1517-1519
1531

La celebrazione di questo Sacramento consiste essenzialmente nell' Unzione con l'olio, benedetto possibilmente dal Vescovo, sulla fronte e sulle mani del malato (nel rito romano, o anche su altre parti del corpo in altri riti), accompagnata dalla preghiera del sacerdote, che implora la grazia speciale di questo Sacramento.

319. Quali sono gli effetti di questo Sacramento?

1520-1523
1532

Esso conferisce una grazia particolare, che unisce più intimamente il malato alla Passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa, donandogli conforto, pace, coraggio, e anche il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto confessarsi. Questo Sacramento consente talvolta, se Dio lo vuole, anche il recupero della salute fisica. In ogni caso, questa Unzione prepara il malato al passaggio nella Casa del Padre.


320. Che cos'è il Viatico?

1524-1525

È l'Eucaristia ricevuta da coloro che stanno per lasciare la vita terrena e si preparano al passaggio alla vita eterna. Ricevuta al momento del passaggio da questo mondo al Padre, la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo morto e risorto è seme di vita eterna e potenza di risurrezione.


CAPITOLO TERZO

I SACRAMENTI AL SERVIZIO
DELLA COMUNIONE E DELLA MISSIONE


321. Quali sono i Sacramenti al servizio della comunione e della missione?

1533-1535

Due Sacramenti, l'Ordine e il Matrimonio, conferiscono una grazia speciale per una missione particolare nella Chiesa a servizio dell'edificazione del popolo di Dio. Essi contribuiscono in particolare alla comunione ecclesiale e alla salvezza degli altri.

IL SACRAMENTO DELL'ORDINE

322. Che cos'è il Sacramento dell'Ordine?

1536

È il Sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa, sino alla fine dei tempi.



323. Perché si chiama Sacramento dell'Ordine?

1537-1538

Ordine indica un corpo ecclesiale, di cui si entra a far parte mediante una speciale consacrazione (Ordinazione), che, per un particolare dono dello Spirito Santo, permette di esercitare una sacra potestà a nome e con l'autorità di Cristo a servizio del Popolo di Dio.



324. Come si colloca il Sacramento dell'Ordine nel disegno divino della salvezza?

1539-1546
1590-1591

Nell'Antica Alleanza sono prefigurazioni di tale Sacramento il servizio dei Leviti, come pure il sacerdozio di Aronne e l'istituzione dei settanta «Anziani» (Nm 11,25). Tali prefigurazioni trovano il loro compimento in Cristo Gesù, il quale, col sacrificio della sua Croce, è l' «unico [...] mediatore tra Dio e gli uomini» (1 Tm 2,5), il «sommo Sacerdote alla maniera di Melchisedech» (Eb 5, l0). L'unico sacerdozio di Cristo è reso presente dal sacerdozio ministeriale.



   «Solo Cristo è il vero sacerdote, gli altri sono i suoi ministri» (san Tommaso d'Aquino).



325. Di quanti gradi si compone il Sacramento dell'Ordine?

1554
1593

Esso si compone di tre gradi, che sono insostituibili per la struttura  organica della Chiesa: l'episcopato, il presbiterato e il diaconato.

326. Qual è l'effetto dell'Ordinazione episcopale?

1557-1558
1594

L'Ordinazione episcopale conferisce la pienezza del Sacramento dell'Ordine, fa del Vescovo il legittimo successore degli Apostoli, lo inserisce nel Collegio episcopale, condividendo con il Papa e gli altri Vescovi la sollecitudine per tutte le Chiese, e gli consegna gli uffici di insegnare, santificare e governare.



327. Qual è l'ufficio del Vescovo nella Chiesa particolare a lui affidata?

1560-1561

Il Vescovo, a cui viene affidata una Chiesa particolare, è il principio visibile e il fondamento dell'unità di tale Chiesa, verso la quale adempie, quale vicario di Cristo, l'ufficio pastorale, coadiuvato dai propri presbiteri e diaconi.



328. Qual è l'effetto dell'Ordinazione presbiterale?

1562-1567
1595

L'unzione dello Spirito segna il presbitero con un carattere spirituale indelebile, lo configura a Cristo sacerdote e lo rende capace di agire nel Nome di Cristo Capo. Essendo cooperatore dell'Ordine episcopale, egli è consacrato per predicare il Vangelo, per celebrare il culto divino, soprattutto l'Eucaristia da cui trae forza il suo ministero, e per essere il Pastore dei fedeli.

329. Come il presbitero esercita il proprio ministero?

1568

Pur essendo ordinato per una missione universale, egli la esercita in una Chiesa particolare, in fraternità sacramentale con gli altri presbiteri che formano il «presbiterio» e che, in comunione con il Vescovo e in dipendenza da lui, portano la responsabilità della Chiesa particolare.


330. Qual è l'effetto dell'Ordinazione diaconale?

1569-1571
1596

Il diacono, configurato a Cristo servo di tutti, viene ordinato per il servizio della Chiesa, che egli compie sotto l'autorità del proprio Vescovo, a riguardo del ministero della Parola, del culto divino, della guida pastorale e della carità.

331. Come si celebra il Sacramento dell'Ordine?

1572-1574
1597

Per ciascuno dei tre gradi, il Sacramento dell'Ordine è conferito mediante l'imposizione delle mani sul capo dell'ordinando da parte del Vescovo, che pronunzia la solenne preghiera consacratoria. Con essa il Vescovo invoca da Dio per l'ordinando la speciale effusione dello Spirito Santo e dei suoi doni, in vista del ministero.

332. Chi può conferire questo Sacramento?

1575-1576
1600

Spetta ai Vescovi validamente ordinati, in quanto successori degli Apostoli, conferire i tre gradi del Sacramento dell'Ordine.


333. Chi può ricevere questo Sacramento?

1577-1578
1598

Può riceverlo validamente soltanto il battezzato di sesso maschile: la Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Nessuno può esigere di ricevere il Sacramento dell'Ordine, ma deve essere considerato adatto al ministero dall'autorità della Chiesa



334. È richiesto il celibato a chi riceve il Sacramento dell'Ordine?

1579-1580
1599

Per l'episcopato è sempre richiesto il celibato. Per il presbiterato, nella Chiesa latina sono ordinariamente scelti uomini credenti che vivono da celibi e che intendono conservare il celibato «per il regno dei cieli» (Mt 19,12); nelle Chiese Orientali non è consentito sposarsi dopo aver ricevuto l'ordinazione. Al diaconato permanente possono accedere anche uomini già sposati.

335. Quali sono gli effetti del Sacramento dell'Ordine?

1581-1589

Questo Sacramento dona una speciale effusione dello Spirito Santo, che configura l'ordinato a Cristo nella sua triplice funzione di Sacerdote, Profeta e Re, secondo i rispettivi gradi del Sacramento. L'ordinazione conferisce un carattere spirituale indelebile: perciò non può essere ripetuta né conferita per un tempo limitato.

336. Con quale autorità viene esercitato il sacerdozio ministeriale?

1547-1553
1592

I sacerdoti ordinati, nell'esercizio del ministero sacro, parlano e agiscono non per autorità propria e neppure per mandato o per delega della comunità, ma in Persona di Cristo Capo e a nome della Chiesa. Pertanto il sacerdozio ministeriale si differenzia essenzialmente, e non solo per grado, dal sacerdozio comune dei fedeli, a servizio del quale Cristo l'ha istituito.


IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO


337. Qual è il disegno di Dio sull'uomo e sulla donna?

1601-1605

Dio, che è amore e che ha creato l'uomo per amore, l'ha chiamato ad amare. Creando l'uomo e la donna, li ha chiamati nel Matrimonio a un'intima comunione di vita e di amore fra loro, «così che non sono più due, ma una carne sola» (Mt 19,6). Benedicendoli, Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gn 1,28).


338. Per quali fini Dio ha istituito il Matrimonio?

1659-1660

L'unione matrimoniale dell'uomo e della donna, fondata e strutturata con leggi proprie dal Creatore, per sua natura è ordinata alla comunione e al bene dei coniugi e alla generazione ed educazione dei figli. L'unione matrimoniale, secondo l'originario disegno divino, è indissolubile, come afferma Gesù Cristo: «Quello che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi» (Mc 10,9).


339. In qual modo il peccato minaccia il Matrimonio?

1606-1608

A causa del primo peccato, che ha provocato anche la rottura della comunione tra l'uomo e la donna, donata dal Creatore, l'unione matrimoniale è molto spesso minacciata dalla discordia e dall'infedeltà. Tuttavia Dio, nella sua infinita misericordia, dona all'uomo e alla donna la sua grazia per realizzare l'unione delle loro vite secondo l'originario disegno divino.

340. Che cosa insegna l'Antico Testamento sul Matrimonio?

1609-1611

Dio, soprattutto attraverso la pedagogia della Legge e dei profeti, aiuta il suo popolo a maturare progressivamente la coscienza dell'unicità e dell'indissolubilità del Matrimonio. L'alleanza nuziale di Dio con Israele prepara e prefigura l'Alleanza nuova compiuta dal Figlio di Dio, Gesù Cristo, con la sua sposa, la Chiesa.


341. Qual è la novità donata da Cristo al Matrimonio?

1612-1617
1661

Gesù Cristo non solo ristabilisce l'ordine iniziale voluto da Dio, ma dona la grazia per vivere il Matrimonio nella nuova dignità di Sacramento, che è il segno del suo amore sponsale per la Chiesa: «Voi mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa» (Ef 5,25).



342. Il Matrimonio è un obbligo per tutti?

1618-1620

Il Matrimonio non è un obbligo per tutti. In particolare Dio chiama alcuni uomini e donne a seguire il Signore Gesù nella via della verginità o del celibato per il Regno dei cieli, rinunciando al gran bene del Matrimonio per preoccuparsi delle cose del Signore e cercare di piacerGli, diventando segno dell'assoluto primato dell'amore di Cristo e dell'ardente attesa della sua venuta gloriosa.

343. Come si celebra il Sacramento del Matrimonio?

1621-1624

Poiché il Matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, la sua celebrazione liturgica è pubblica, alla presenza del sacerdote (o del testimone qualificato della Chiesa) e degli altri testimoni.


344. Che cosa è il consenso matrimoniale?

1625-1632
1662-1663

Il consenso matrimoniale è la volontà, espressa da un uomo e da una donna, di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un'alleanza di amore fedele e fecondo. Poiché il consenso fa il Matrimonio, esso è indispensabile e insostituibile. Per rendere valido il Matrimonio, il consenso deve avere come oggetto il vero Matrimonio ed essere un atto umano, cosciente e libero, non determinato da violenza o costrizioni.

345. Che cosa si richiede quando uno degli sposi non è cattolico?

1633-1637

Per essere leciti, i matrimoni misti (fra cattolico e battezzato non cattolico) richiedono la licenza dell'autorità ecclesiastica. Quelli con disparità di culto (fra cattolico e non battezzato) per essere validi hanno bisogno di una dispensa. In ogni caso, è essenziale che i coniugi non escludano l'accettazione dei fini e delle proprietà essenziali del Matrimonio, e che il coniuge cattolico confermi gli impegni, conosciuti anche dall'altro coniuge, di conservare la fede e di assicurare il Battesimo e l'educazione cattolica dei figli.



346. Quali sono gli effetti del Sacramento del Matrimonio?

1638-1642

Il Sacramento del Matrimonio genera tra i coniugi un vincolo perpetuo ed esclusivo. Dio stesso suggella il consenso degli sposi. Pertanto il Matrimonio concluso e consumato tra battezzati non può essere mai sciolto. Inoltre questo Sacramento conferisce agli sposi la grazia necessaria per raggiungere la santità nella vita coniugale e per l'accoglienza responsabile dei figli e la loro educazione.



347. Quali sono i peccati gravemente contrari al Sacramento del Matrimonio?

1645-1648

Essi sono: l'adulterio; la poligamia, in quanto contraddice la pari dignità tra l'uomo e la donna, l'unicità e l'esclusività dell'amore coniugale; il rifiuto della fecondità, che priva la vita coniugale del dono dei figli; e il divorzio, che contravviene all'indissolubilità.


348. Quando la Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi?

1629
1649

La Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi quando la loro coabitazione è divenuta per motivi gravi praticamente impossibile, anche se auspica una loro riconciliazione. Ma essi, finché vive il coniuge, non sono liberi di contrarre una nuova unione, a meno che il loro Matrimonio sia nullo, e tale venga dichiarato dall'autorità ecclesiastica.



349. Qual è l'atteggiamento della Chiesa verso i divorziati risposati?

1650-1651
1665

Fedele al Signore, la Chiesa non può riconoscere come Matrimonio l'unione dei divorziati risposati civilmente. «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio» (Mc 10,11-12). Verso di loro la Chiesa attua un'attenta sollecitudine, invitandoli a una vita di fede, alla preghiera, alle opere di carità e all'educazione cristiana dei figli. Ma essi non possono ricevere l'Assoluzione sacramentale, né accedere alla Comunione eucaristica, né esercitare certe responsabilità ecclesiali, finché perdura tale situazione, che oggettivamente contrasta con la legge di Dio.

350. Perché la famiglia cristiana è chiamata anche Chiesa domestica?

1655-1658
1666

Perché la famiglia manifesta e attua la natura comunionale e familiare della Chiesa come famiglia di Dio. Ciascun membro, secondo il proprio ruolo, esercita il sacerdozio battesimale, contribuendo a fare della famiglia una comunità di grazia e di preghiera, una scuola delle virtù umane e cristiane, il luogo del primo annuncio della fede ai figli.




Informativa sulla privacy leggila cliccando qui
I testi sono liberamente e gratuitamente condivisibili ma non manipolabili
Torna ai contenuti