Spiritismo Channeling culti spiritici
«Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio» (Lv 19,31)
Dopo il 1848, con gli apparenti fenomeni paranormali prodotti dalle sorelle Fox, si diffuse in larga scala una nuova pratica di massa chiamata Spiritismo. Il termine "Spiritismo" fu utilizzato da Léon Denizard Rivail (sotto lo pseudonimo Allan Kardec) nella sua introduzione de "Il libro degli spiriti" (considerato il testo base dello Spiritismo), pubblicato il 18 aprile 1857, nel quale egli riportò i risultati di due anni delle sue investigazioni sui cosiddetti fenomeni paranormali e di interviste nelle quali Kardec e il suo gruppo dialogavano con gli spiriti, attraverso svariati medium francesi.
Kardec completò i cinque principali testi chiave dello Spiritismo con le opere "Il libro dei medium" (1861), "Il Vangelo secondo gli spiriti", "Il cielo e l'Inferno" (La Giustizia Divina secondo gli spiriti) e "La Genesi" (Miracoli e premonizioni secondo gli spiriti). In tutti questi libri la dottrina cristiana viene manipolata e continuamente contraddetta.
Dopo la pubblicazione di questi testi sorsero migliaia di centri spiritici in molti paesi del mondo, e in particolare in Brasile, dove lo Spiritismo si integrò facilmente con la cultura e la tradizione locali e dove tuttora gode di un ampissimo consenso e diffusione tanto che è possibile trovare libri, periodici e riviste sullo Spiritismo praticamente in ogni edicola e libreria locale.
La opera di Kardec fu successivamente proseguita da Leon Denis, Sir Arthur Conan Doyle, Ernesto Bozzano, Chico Xavier, Divaldo Pereira Franco, Raul Teixeira e altri. In particolare gli scritti di Xavier sono considerati dai seguaci dello Spiritismo brasiliano e mondiale come fondamentali per integrare la dottrina spiritista, soprattutto nei suoi aspetti pratici.
Tra le altre pseudo-religioni che sono state concepite e sviluppate nell'ambito dello Spiritismo possiamo ricordare il Candomblé, l'lt Umbanda, la Quimbanda, il Santo Daime e la Santeria.
Lo Spiritismo conta oggi decine di milioni di seguaci in molti paesi del mondo, inclusa Francia, Spagna, Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra, Argentina, Portogallo e, come già detto, in Brasile, dove ha una diffusione maggiore che in ogni altro Stato.
Uno dei maggiori pericoli dello Spiritismo è rappresentato dalla mescolanza di concetti veri a menzogne artificiosamente mescolate per indurre in errore. Infatti non di rado i testi base dello Spiritismo parlano di fratellanza, solidarietà e umiltà, affiancandoli a concetti totalmente estranei al Cristianesimo quali la reincarnazione e il non riconoscimento di Gesù Cristo come vero uomo e vero Dio. Viene spesso negata l'esistenza di angeli e demoni e dello stesso Inferno.
Il contatto con le anime delle persone defunte viene considerato dagli spiritisti come una importante opportunità di crescita spirituale e di purificazione. Vengono inoltre recepiti positivamente gli insegnamenti trasmessi e la dottrina "alternativa" relativa all'aldilà.
E' fondamentale capire che Dio ama tutte le creature, quelle vive e quelle defunte. Se il dialogo con i defunti fosse utile e benefico, Dio sarebbe il primo a favorirlo. Se lo proibisce così duramente è perché riconosce che è un male, un mezzo per distogliere da Dio, per allontanare dalla verità, per nuocere alla fede.
Se ci fermiamo a riflettere, che reazione avremmo sapendo che un nostro caro defunto è finito all'Inferno e lì rimarrà in eterno? Certamente, se la nostra fede non fosse matura, ci ribelleremmo in modo ostile a Dio poiché non accetteremmo il fatto di aver perso per sempre qualcuno. I nostri legami umani impediscono di considerare l'evento in modo oggettivo, dimenticando che ciascuno di noi è libero di rifiutare la vita eterna offerta da Cristo e che i giudizi di Dio sono sempre infallibili, veritieri e giusti.
In molti passi la Bibbia condanna ogni forma di evocazione dei morti e afferma senza mezzi termini che "chi interroga i morti è in abominio a Dio" (cfr. Dt 18,12; Lv 19,31; 20,6; 20,27, Is 8,19-20; 1Cor 10-13 ecc.). Altrettanto numerose sono i documenti della Chiesa per mettere i fedeli in guardia da tale pericolo.
E' tuttavia frequente il caso di persone che, di comune accordo, si incontrano per evocare i morti, per ricevere delle risposte, per sapere se stanno bene, oppure semplicemente per parlare con loro.
Il termine evocazione indica qualunque modo utilizzato per cercare di instaurare una comunicazione sensibile con gli spiriti o le anime dei defunti. Completamente diverso è il caso dell'invocazione che indica invece la preghiera, la domanda, la supplica che si rivolge a Dio, alla Madonna, ai Santi o ai defunti affinché intercedano presso Dio in nostro favore. Nonostante l'assonanza delle due parole, il loro significato è completamente diverso.
Generalmente dirige il tutto un esperto (medium) che, lasciandosi guidare da qualche entità spirituale (comunemente definita "spirito guida"), istruisce i presenti e fornisce delle risposte in merito alle domande formulate.
Il medium cade in uno stato di coscienza alterato, che in ambito occultista prende il nome di trance medianica, in cui lo spirito evocato si sostituisce alla personalità del medium e molto frequentemente si verificano cambi di timbro vocale, recita di strane preghiere o formule, espressioni in lingue sconosciute ed altre cose che il medium può anche non ricordare al termine di questa invasione.
Gli spiritisti parlano di "corpo astrale" che chiamano anche "perispirito", il quale sarebbe una copia del corpo fisico costituito da materia molto più sottile descritto come una specie di fluido vitale che chiamano "ectoplasma", il quale, a sua volta, sarebbe una manifestazione del "fluido universale" chiamato anche "grande energia cosmica". Secondo gli spiritisti, dopo la morte l'anima si distacca dal corpo per tornare nel corpo astrale.
Il medium sarebbe una persona particolarmente sensibile in grado di agire sul proprio corpo astrale per portare il suo fluido, la sua energia, allo spirito evocato, così che quest'ultimo possa agire tramite di lui. Il medium sarebbe perciò un agente intermediario in cui si verifica una vera e propria incorporazione dello spirito evocato, il quale si sostituisce al medium stesso.
Tra le più note tecniche utilizzate dagli spiritisti troviamo:
- La tecnica dei colpi battuti (linguaggio dei colpi, tiptologia), che rappresenta una sorta di linguaggio in cui lo spirito comunica mediante particolari sequenze di colpi che determinano la formazione di parole e frasi di senso compiuto. Essendo una metodologia alquanto complessa e lenta è stata quasi del tutto abbandonata dagli spiritisti.
- Il tavolino girevole, attorno al quale si dispongono il medium ed i partecipanti toccandoci le mani e creando una sorta di catena. Sovente il tavolo inizia a girare, agitarsi, dondolare, levitare, e tramite una gamba batte dei colpi al suolo usando un tipo di comunicazione simile a quella dei colpi battuti. Altre volte il tavolino rimane fermo e lo spirito evocato si manifesta tramite il medium o qualcuno dei presenti che ne subisce l'invasione o la possessione.
- Il pendolino (radiestesia), in cui lo spirito evocato comunica tramite un pendolino o un oggetto simile appeso ad un filo. Le risposte avvengono tramite l'oscillazione del pendolino in una direzione oppure tramite la rotazione in senso orario o antiorario.
- La scrittura medianica (scrittura automatica), viene fatta sia in gruppo (indiretta) che da soli (diretta). Nel secondo caso il medium avverte al braccio una sorta di scossa e la mano comincia a scrivere da sola, indipendentemente dalla volontà, parole e frasi che il medium non conosce e con una calligrafia non sua. Esistono alcune varianti di questa tecnica che sono la "pittura medianica" e la "musica medianica". In entrambi i casi le capacità espressive sono avulse dal reale contesto cognitivo della persona.
- La pneumatografia, in cui viene chiesto al defunto di scrivere il suo messaggio in un foglio di carta collocato sopra la sua tomba o una sua fotografia.
- La pneumatofania, cioè la presunta comunicazione verbale dei defunti evocati, per mezzo di suoni o parole che si manifestano nell'ambiente circostante.
- Il cartellone alfabetico (Ouija), molto utilizzato oggigiorno e venduto come gioco, consiste in un cartellone in cui sono segnate le lettere dell'alfabeto ed i numeri da 0 a 9 e sul quale viene posto un bicchiere, un piattino o una moneta. Alle domande dei partecipanti, le dita poggiate sul bicchiere vengono dirette verso le lettere e i numeri per formare parole e frasi.
- Gli strumenti elettronici, tra cui troviamo il registratore, il telefono, la radio, il televisore, il computer (metafonia). Nel caso del registratore viene premuto il tasto di registrazione in ambiente silenzioso per registrare la voce dello spirito evocato che fornisce delle risposte; nel caso del telefono viene fatta una domanda allo spirito e viene atteso che squilli, trovando poi all'altro capo qualche persona defunta; attraverso la radio, con l'ausilio di una "mediatrice" che indicherà la lunghezza d'onda su cui sintonizzarsi (chiamata "onda bianca") viene udita qualche voce dell'aldilà; tramite il televisore vengono mostrate persone defunte (psicovisione); tramite il computer lo spirito fornisce delle risposte scritte sul monitor o tramite la stampante.
Nel corso (o in seguito) a tali pratiche in un determinato luogo, si potranno verificare con alta probabilità, e senza alcun movente visibile, fenomeni persistenti quali: colpi sui tavoli, sul muro, sui pavimenti, rumori di sparo, rumori di tamburo, sibili metallici, passi, fruscii, ventate improvvise, rimbombi, scoppi di tuono, oscillazioni e sollevamento degli oggetti, forti vibrazioni, scritture sui muri o sugli specchi, suoni di strumenti musicali, voci in varie lingue, lampi e bagliori di vario tipo, comparsa di oggetti vari anche viventi (fiori, frutta, animali). Tutto ciò come conseguenza dell'evocazione che adduce una persistenza degli spiriti maligni in quel determinato luogo.
Le persone coinvolte nella seduta spiritica o residenti nel luogo possono invece subire gravi stati di alterazione psichica: trance medianiche di vario livello, conoscenza dei contenuti mentali di un'altra persona (telepatia), conoscenza di eventi al di fuori della portata dei cinque sensi (chiaroveggenza), presunta conoscenza di eventi futuri (premonizione), conoscenza di avvenimenti passati (retrocognizione), conoscenza di alcuni aspetti della vita di una persona al contatto degli oggetti che gli sono appartenuti (psicometria).
Nel caso della telepatia è bene ricordare che nessuno spirito maligno (neppure Satana stesso) può entrare nella mente del vero cristiano armato di Cristo, in quanto solo Dio ne ha la reale facoltà. Il caso è diverso per i deboli nella fede o per coloro che volutamente aprono la propria mente ed il proprio spirito all'azione delle entità demoniache.
Le varie correnti spiritiche, sebbene non coerenti nel modo di concepire le loro dottrine, sono concordi nel credere che gli spiriti che evocano some anime in transito verso un nuovo ciclo di reincarnazione. Se lo spirito non risponde all'evocazione significa che si è già reincarnato o è occupato altrove. Non esisterebbero demoni ed angeli, ma solo anime più o meno evolute in base alle purificazioni che hanno raggiunto nelle loro vite passate.
Viene perciò annullata la figura dell'Inferno e del Purgatorio mentre viene assicurato a tutti il Paradiso; si tratta solo di una questione di cicli di rinascita per raggiungere il necessario stato di elevazione. Lo stesso Gesù perde quindi ogni importanza e valore in quanto, non essendoci bisogno di alcuna redenzione divina, viene vanificato anche il sacrificio della croce. Gli spiriti possono quindi salvarsi da soli con una progressiva purificazione per reincarnarsi in stadi di vita superiore come pure in altri pianeti sotto forma di extraterresti. Si noti che il filo conduttore è lo stesso della New Age e di molte altre dottrine esoteriche.
Il contatto con gli spiriti viene visto come un modo per imparare da loro ad avanzare nella via della conoscenza. E' infatti il presunto contatto con gli spiriti di categoria superiore che fa dimenticare agli spiritisti i comportamenti violenti e malvagi di altri spiriti che vengono considerati inferiori ed appartenenti ad un livello di perfezione più basso. Ciò giustificherebbe anche le ripetute contraddizioni che si verificano nel corso delle loro manifestazioni.
In base alle loro credenze i demoni non esistono, ed ogni contatto avviene solo con spiriti neutri che hanno la caratteristica di essere più o meno illuminati. Lo stesso Gesù, la Madonna e i Santi vengono considerati spiriti superiori ma non viene assolutamente riconosciuto loro il ruolo e la figura che invece attribuisce loro la cristianità. Lo stesso Dio è concepito come un impersonale "tutto cosmico" di cui loro stessi ne costituiscono una parte.
Il Channeling
Una forma contemporanea di Spiritismo di derivazione New Age è il Channeling, che letteralmente significa "incanalamento" cioè collegarsi, entrare in contatto con realtà superiori e con la "coscienza universale" (chiamato anche "essere unico", "grande tutto", "grande sè", "essere universale") di cui noi dovremmo essere dei frammenti. Secondo questa corrente oltre che con l'aldilà, è possibile entrare in contatto con gnomi, folletti, elfi, fate, che sarebbero tutti spiriti della natura oppure con spiriti di piante o alberi secolari o con il grande spirito della terra (dea pagana "Gaya"), o ancora con gli spiriti del fuoco o dell'acqua. I cultori del Channeling sostengono di potersi mettere in contatto anche con Dio, Gesù, la Madonna, i Santi (che rappresentano per loro solo entità illuminate) fino ad arrivare agli spiriti superiori extraterrestri che abitano su altri pianeti.
Il Channeling sarebbe quindi un processo di incanalamento verso entità che si trovano ad un livello di realtà diverso da quello naturale, in un'altra dimensione. A differenza dello Spiritismo classico, viene considerato tutto come manifestazione e sviluppo della potenza mentale dell'uomo compresi tutti gli avvenimenti storici e religiosi. Ogni singolo episodio sarebbe solo un fenomeno di Channeling. Ciascuno di noi è considerato un canalizzatore, una sorta di stazione ricevente dei messaggi provenienti da Gesù, dagli angeli, dai defunti, dagli spiriti della natura, dagli extraterrestri, ecc. Secondo loro, la medianità arriverà a sostituire la religione ed il monopolio che la Chiesa ha avuto nei secoli.
Secondo i sostenitori del Channeling, altre differenza rispetto allo Spiritismo classico sarebbero: quasi totale assenza di manifestazioni e fenomeni medianici (colpi "rash", movimenti del tavolo, materializzazioni, ecc.), le entità che si esprimo tramite il medium non sono esclusivamente le anime dei defunti, dopo la morte l'identità personale si dissolve in un oceano panteistico, le voci degli spiriti sono spiegate in termini parascientifici o fantascientifici come ad esempio il "sè superiore" o l'inconscio.
Al di là delle teorie, la differenza sostanziale tra lo Spiritismo classico, che cerca di entrare in contatto con gli spiriti affinché essi si manifestino, ed il Channeling, consiste nel fatto che in quest'ultimo viene evocato uno spirito affinché si impossessi del proprio corpo e della propria mente e comunichi tramite di essi. Lo spirito prenderà dimora stabile nella persona che lo ha evocato e lo manipolerà in modo molto profondo e duraturo.
Il problema principale legato al Channeling è costituito dal fatto che esiste una tendenza ad insegnare alla gente come lasciarsi "canalizzare". Si tratta quindi delle molte persone a cui vengono insegnate le tecniche per "aprirsi" al loro "sé superiore", o al proprio "spirito guida", o ai "maestri ascesi", oppure ai "saggi", ai "consiglieri psichici", all'"amico", al "caro familiare defunto", al "guaritore interiore", all"amico extraterrestre", all'"archetipo", all"angelo", alla "sfera di luce immateriale", alla "scintilla di Intelligenza Universale" e così via. Sono molti infatti che sostengono di compiere attività di vario tipo (come ad esempio scrivere un libro o dipingere un quadro), mettendo in atto ciò che consiglia e detta il proprio spirito guida. In ogni caso i frutti non possono essere che radicalmente anticristiani e deleteri.
Anche nei più disperati casi di lutto famigliare, nessuna pratica spiritica è da considerarsi lecita. E' sempre molto pericoloso esporsi a contatti con gli spiriti dell'aldilà anche se la voce risultasse identica a quella del defunto o se lo spirito si identificasse come "spirito buono".
Sappiamo infatti che il Demonio è esperto nel mascherarsi in angelo di luce (cfr. 2Cor 11,14), come nei casi in cui i messaggi sembrino oggettivamente buoni e veritieri. Mescolare ad arte verità e menzogne è infatti la specialità del dragone infernale.
Fra i tanti casi di inganno possiamo citare quello di una signora che era entrata in contatto con uno spirito, che riteneva benevolo perché gli insegnava a pregare ed altre cose buone. Ciò è durato fino a quando lo spirito si era profondamente radicato nella persona e cominciò a manifestarsi per quello che in realtà era. Questa persona ha dovuto in seguito subire tormenti di varia natura da parte dell'entità che la continuava a perseguitare.
Chi cerca contatti con i morti, affinché questi si manifestino, instaura una pericolosa dipendenza. Questo tipo di dipendenza può essere distruttiva; infatti quasi sempre l'evocazione degli spiriti provoca ossessioni, voci, rumori, sensazioni corporali, impulsi al suicidio, disgrazie e persino psicosi dissociative. Lo sviluppo delle facoltà medianiche e le pratiche spiritiche di solito tendono a pregiudicare la salute mentale. A cadere vittime di questi squilibri non sono solo i medium, ma tutti coloro che partecipano, o anche solo assistono a sedute spiritiche. Chi entra in contatto con i "morti" finisce sempre per indebolire le proprie difese, il proprio controllo, cadendo molto spesso nella dissociazione della personalità e finendo spesso nel delirio. Molti recenti fatti di cronaca con delitti efferati senza apparente movente, sono stati compiuti da individui che avevano praticato lo Spiritismo.
Diffidate da ogni persona che dice di poter parlare con gli spiriti o di poter mettere in contatto con i defunti; costoro sono strumenti diabolici che portano inesorabilmente alla rovina spirituale, psichica, fisica e materiale delle persone che vi ricorrono (anche in qualità di semplici spettatori). Il Diavolo non scherza in nessuna occasione, anche se astutamente vuol fare credere il contrario.
Attenzione, perché esistono varie sette diffuse in Italia (Movimento della Speranza, Cenacolo Universale Spirituale, Cerchio Firenze 77, ecc.) che praticano deliberatamente Spiritismo ed evocazione dei morti anche se talvolta si mascherano con l'apparenza onesta e pia di comunione con la Chiesa.
E' bene tenere a mente che sono leciti solo i casi in cui, per permissione divina, il defunto purgante (e non dannato) si presenta spontaneamente in sogno o visione per confortare il vivente o per richiedere particolari preghiere di suffragio, senza chiedere altro né dialogare. In tutti questi casi non è la persona che richiama il morto, ma Dio che liberamente permette allo stesso di manifestarsi in qualche modo. Oltre che nel Vangelo (cfr. Lc 9,28-31; Mt 27,51-53), troviamo casi di questo tipo nella vita di molti Santi.
E' utile anche ricordare cosa la rivelazione biblica, i Santi e i Concilii Vaticani ci dicono riguardo ai defunti. Anzitutto le loro anime vanno subito o in Paradiso, o in Purgatorio, o all'Inferno. La Bibbia stessa afferma che "abbiamo solo questa vita come periodo di prova; non c'è appello".
Il Vangelo ha espressioni che non lasciano dubbi. La storiella della reincarnazione, in cui credono le grandi religioni orientali ed in cui credono molti italiani, è inammissibile e in netta contraddizione con la fede nella risurrezione della carne (meritata dalla risurrezione di Cristo), che è alla base del Cristianesimo.
Riguardo all'anima dei defunti la fede ci dice inoltre che le anime del Paradiso possono ricevere le nostre preghiere ed intercedere per noi mentre le anime del Purgatorio possono ricevere i nostri suffragi ed ottenerci grazie; il tutto avviene non direttamente, ma attraverso Dio.
Le preghiere per le anime dell'Inferno sono totalmente inutili poiché il loro stato è definitivo in eterno; tuttavia Dio saprà utilizzare la nostra preghiera affinché non resti vana, per casi di altrui necessità forse a noi sconosciuti finché saremo in questa vita.
Appendice: Culti spiritici di origine africana
Esistono varie forme di Spiritismo e culti sincretici nati in Africa e successivamente diffusi in America Latina. Gran parte di essi mescolano pratiche animiste con il Cattolicesimo. Sebbene in alcuni casi possano apparire come una forma di Cristianesimo "adattato", essi rappresentano in realtà i culti più distruttivi e pericolosi in assoluto con danni spirituali gravissimi. Tra i più conosciuti troviamo:
- VUDU' (o Voodoo): è una religione sincretica (intesa come fusione di teorie filosofiche o di dottrine religiose diverse), panteistica (l'intera realtà si identificherebbe con Dio, del quale tutte le cose sarebbero parte o manifestazioni o rappresentazioni oggettive) e dai tratti fortemente esoterici nata tra il 1600 e il 1700 pressoché contemporaneamente in America latina e in Africa occidentale. E’ un fenomeno ampiamente legato allo spiritismo e alla magia, ed è fondato su una complessa teologia. Combina elementi dall'animismo tradizionale africano con concetti tratti dal Cattolicesimo. Oggi il Vudù è praticato da circa sessanta milioni di persone in tutto il mondo, e dal 1996 è stato riconosciuto come religione ufficiale in Benin (dove è organizzato in una Chiesa alla quale aderisce l'ottanta percento della popolazione) e ad Haiti (dal 2003) dove è praticato da gran parte della popolazione, contemporaneamente alla religione cattolica. Numerose comunità sono infine presenti in Ghana e in Togo oltre che a Cuba, Antille e Brasile.
Gli spiriti del cosmo “Loa” venerati dai vuduisti (derivanti dagli "Orixa" della tradizione africana Yoruba), sono spesso associati a santi e figure cattoliche e rappresentati come tali tramite statuette o immagini. I "santi", infatti, vengono considerati o come incarnazioni terrestri della divinità, oppure come raffigurazioni alternative della divinità stessa. I Loa non vengono solamente pregati, ma anche serviti e accontentati con sacrifici, danze o simboli che rispecchino il gusto personale di ogni spirito.
Queste divinità, considerate perciò come intermediari tra l'unica divinità suprema e l'uomo, non hanno un aspetto proprio. Per questo motivo possono essere rappresentati solo tramite i "Vevè", complessi disegni geometrici sacri. Questi simboli sono ritenuti il miglior modo attraverso cui esprimere il loro aspetto, in quanto sono rappresentazioni simboliche delle funzioni e delle caratteristiche che contraddistinguono gli spiriti della natura e degli elementi.
Per quanto riguarda i cerimoniali, tutti i presenti possono assistere alla prima metà dei rituali Vudù. Per potere invece partecipare all'intera cerimonia, che prevede l'invocazione dei Loa, bisogna prima sottoporsi all'iniziazione dove per sette giorni i nuovi adepti rimangono in un luogo chiuso e imparano i segreti del Vudù. Il rito vero e proprio inizia per mano di un sacerdote o di una sacerdotessa. Il suo compito è quello di evocare in sequenza tutti i Loa bevendo un liquido e versandolo a terra intorno ad un palo sacro. Una volta che tutti i seguaci sono entrati in comunione con gli spiriti, il sacerdote disegna per terra i Vevè specifici per ogni ogni Loa. Solo allora iniziano le danze e i canti che terminano quando tutti i partecipanti al rituali sono ormai in stato di trance.
A questo punto i Loa si manifestano e "cavalcano", ovvero invasano i fedeli, durante il culto. Il Loa condiziona sempre il comportamento del posseduto che esprime, in questo modo, direttamente la personalità del Loa. Ogni spirito ha una sua caratteristica che lo rende immediatamente riconoscibile. Alcuni sono violenti e fanno stare male i loro "cavalli" (i posseduti), altri invece si limitano a manifestare la propria personalità. I Loa però non si limitano a farsi vedere, ma chiedono anche da mangiare o da bere e alcuni oggetti. Solo quando saranno soddisfatti ascolteranno le richieste dei fedeli e, se possibile, li accontenteranno per poi uscire dal corpo in cui risiedono.
Secondo la tradizione magica vuduista, alcuni potenti stregoni sarebbero addirittura in grado di infondere una sorta di nuova vita ai morti, creando i cosiddetti “zombi”...
- MACUMBA: termine usato per definire un insieme di pratiche rituali africane trapiantate in Brasile nel XIX secolo. Costituisce il più famoso risultato della tradizione Yoruba nigeriana trapiantata in America Latina.
A metà del XX secolo la Macumba brasiliana si divide in: Candomblé, Umbanda e Quimbanda (il ramo malefico dell'Umbanda). A questi potremmo aggiungere l'Omoloko.
La Macumba include spesso elementi di altre religioni, in un sincretismo che abbraccia religioni autoctone africane, cultura europea, cattolicesimo e spiritualità brasiliana. Le cerimonie della macumba sono fortemente influenzate dagli elementi africani e spesso avvengono all'aperto, includono sacrifici animali (principalmente galli e galline) e offerte agli spiriti (denaro, tabacco), in modo simile a quanto avviene nel Vudù haitiano. Dei medium, chiamati "macumbeiro", officiano riti e cerimonie. Anche se la macumba può essere vista come una religione a sé stante, spesso i praticanti sono affiliati ad altre credenze religiose, come il cattolicesimo. La macumba è quindi capillare nelle comunità brasiliane, dove consultare un macumbeiro per rituali di buona fortuna è pratica abbastanza comune.
- CANDOMBLE': di derivazione Macumba, è praticata prevalentemente in Brasile ma anche in stati vicini come l'Uruguay, il Paraguay, l'Argentina e il Venezuela. Il Candomblé di Bahia è il più tipico e diffuso dei culti afro-brasiliani. Si articola in una molteplicità di centri indipendenti, alcuni che cercano di mettere in secondo piano gli elementi cristiani, e altri di tendenze più apertamente sincretiste.
L'iter iniziatico del Candomblé è piuttosto lungo ed i rituali, per lo più celati ad occhi indiscreti, si basano essenzialmente sul fenomeno della possessione. Una tipica cerimonia del candomblé comprende sei momenti: riti di purificazione preliminari, discesa degli spiriti, che prendono possesso del corpo degli iniziati al ritmo di diversi tipi di tamburi della tradizione africana; danza degli iniziati (cioè, secondo il Candomblé, degli spiriti che hanno preso possesso dei loro corpi); congedo degli spiriti; banchetto sacro; e infine “consultazione” degli spiriti, che offrono suggerimenti per la vita quotidiana e spirituale.
Le preghiere prevedono l'invocazione degli "Orixa" (leggasi Oriscià) di origine Yoruba, spiriti considerati come intercessori tra gli uomini e la divinità suprema (o energia cosmica "Ashe"). Vi sono Orixa dei minerali, dei pesci, degli animali, del fuoco, dell’aria, dell’acqua e della terra che formano le sette forze della natura. Queste divinità possiedono una propria personalità e ciascuno di loro è associato ad un fenomeno naturale specifico e a certi colori. Sarebbero proprio questi spiriti che, una volta evocati, si impossessano del corpo del medium che li ha chiamati durante una trance. Ogni Orixa possiede uno o più "schiavi" a cui sono legati, e che hanno il dovere di portare i loro messaggi e richieste.
Come conseguenza della colonizzazione e della diffusione del Cattolicesimo sono stati associati agli Orixa tutti i più comuni santi cattolici. Se non si conosce il fenomeno Candomblé (e gli altri culti similari), si rischia di scambiare la statua di qualche Orixa per quella di un santo o di Gesù stesso (considerato "Oxala"); in molti casi è stata infatti ripresa integralmente l'immagine tradizionale con cui il santo viene rappresentato in tutto il mondo.
Gli Orixa ricevono regolarmente omaggi sotto forma di offerte, danze sacre e canti. I sacerdoti sono in prevalenza donne, ma non mancano gli uomini.
Il privilegio di servire gli Orixa come "cavallo" (ossia esserne posseduti) è riservata a pochi eletti, specialmente a quelli di sesso femminile. La possessione da parte della divinità, che rappresenta la caratteristica principale dei culti di origine africana, non si esercita su una persona qualsiasi, ma su alcuni soltanto. Il carattere personale della divinità è un'ulteriore caratteristica. Ogni persona è preparata per accogliere solo la sua divinità protettrice e nessun'altra.
La cosa sconvolgente riguardo al Candomblé è che viene proposto come "attrazione" turistica in varie zone del Brasile (specialmente a Salvador de Bahia) anche grazie alla particolarità degli abiti indossati dalle donne e per le accattivanti danze rituali.
- UMBANDA: simile al Candomblé e sempre di derivazione Macumba, è molto diffuso in Brasile, ed è nato dall'incontro con il movimento spiritista, influenzato in particolare dallo spiritismo francese di Allan Kardec oltre che dalle filosofie orientali. L’incontro tra il kardecismo e i culti afro-brasiliani dà vita a un sincretismo di secondo grado, in cui nei medium oltre ai tradizionali Orixa (che abiterebbero un piano più alto rispetto agli altri spiriti e avrebbero nei loro confronti un ruolo di guida) discendono gli spiriti dei morti. Vengono perciò invocati spiriti di trapassati, schiavi neri ed indios, che prestano il loro concorso nelle guarigioni e dispensando ai fedeli vari consigli.
Non si tratta di una religione unificata: come nel caso del Candomblé ogni tempio, generalmente chiamato tenda, è autonomo dagli altri ed i rituali sono suscettibili di variazioni e novità in base anche alle direttive delle entità celebrate nel tempio stesso.
- QUIMBANDA: Diverso dall'umbanda è invece il culto Quimbanda. Presso le popolazioni di lingua bantu il "kimbanda" era lo stregone, il depositario di conoscenze ancestrali a livello medico, magico ed etico.
La Quimbanda, comunemente intesa come la magia nera, deriva direttamente dall'Umbanda e ne rappresenta la metà oscura, tutto ciò che l'Umbanda non è o comunque non può e non desidera essere. I protagonisti di questo culto sono l'orixa Exù e Pomba Gira, l'equivalente del diavolo e della sua perversa consorte in un fiorire di manifestazioni e schematizzazioni complicatissime e rigorosamente sincretizzati con i demoni della tradizione occidentale: Lucifero, Belzebuth ed Astaroth in testa.
Exù e Pomba Gira fanno da portavoce dei mortali e richiedono da loro sacrifici di galli, piccioni e capretti in cambio dei loro servizi (che prevedono l'apporto di benefici o di malefici a seconda della richiesta).
Sarebbero inoltre attratti da tutto ciò che è tagliente ed è per questo che gradiscono che il pugnale utilizzato per l’uccisione rituale degli animali sia lasciato tra le offerte unitamente a bevande altamente alcooliche.
- SANTO DAIME: fondato negli anni trenta in Brasile ed ennesima eredità della tradizione nigeriana Yoruba, incorpora elementi di varie religioni o tradizioni spirituali, come cattolicesimo popolare, spiritismo kardecista, animismo africano e sciamanesimo sudamericano. I rituali del Santo Daime comprendono canti collettivi di inni, a volte eseguiti danzando, altre volte semplicemente seduti su delle sedie, insieme all'assunzione del Daime, il nome che il fondatore del culto, Raimundo Irineu Serra, o Mestre Irineu, diede alla bevanda conosciuta comunemente con il nome di "ayahuasca" (leggasi aiuasca).
L'assunzione del Daime, pur non avendo un reale potere lassativo, può provocare vomito o stimolare l'evacuazione intestinale, fenomeno accolto come una forma di purificazione dalle impurità emotive e fisiche. In generale il Santo Daime promuove uno stile di vita sano in conformità con il motto del fondatore "armonia, amore, verità e giustizia", così come altri valori dottrinali chiave, come forza, umiltà, fraternità e purezza di cuore.
La pratica del Santo Daime comincia e finisce con preghiere cristiane e presenta vari tipi di rituali: due di questi sono le "concentrazioni" e le "danze", noti anche come "innari". Altri rituali si concentrano sulla recita del rosario o sulla guarigione. I partecipanti bevono il Daime in tutti i tipi di rituali, ma ci sono delle differenze: le concentrazioni sono meditazioni silenziose, praticate stando seduti, mentre gli innari comprendono danze e inni cantati suonando le maracas.
Il nucleo cristiano è combinato con elementi gnostici e panteistici. Anche gli esseri spirituali dello sciamanesimo indigeno amazzonico e deità del pantheon africano sono incorporati nella dottrina.
I partecipanti al rituale si sottomettono a un processo attraverso il quale essi possono apprendere cose ed entrare in contatto con lo spirito del fondatore per essere guidati. Attraverso la forza degli inni essi diventano testimonianza vivente con l'apporto di energie specifiche di guarigione, forza, comunione, perdono e rimembranza. Ciò può comportare vari prodigi (l'ayahuasca è famosa per le visioni che genera e per il senso di comunione con la natura e la realtà spirituale) e anche lezioni più terrene, meno piacevoli, su se stessi. Si ritiene che il Daime riveli sia gli aspetti positivi sia quelli negativi o irrisolti dell'individuo, dando luogo a "passaggi" difficili che comportano la disintegrazione di questo contenuto psicologico dissociato. Data la complessità del rituale, le cerimonie sono chiamate "lavori", visto che possono durare fino a 12 ore.
- SANTERIA: è riconosciuto come un altro risultato della religiosità Yoruba nigeriana. E' diffusa principalmente a Cuba, ma la troviamo anche in Brasile, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Panama e anche in luoghi con molti immigrati latino-americani e negli Stati Uniti (come Florida, New York e California).
Il termine "santeria" è stato coniato dagli spagnoli per denigrare quella che a loro pareva una eccessiva devozione ai santi da parte dei loro schiavi, che andavano in questo modo a non comprendere il ruolo principale di Dio nella religione cattolica. Questo atteggiamento nacque da una costrizione imposta loro dagli schiavisti: la proibizione tassativa, pena la morte, di praticare le proprie religioni animiste portate con loro dall'Africa occidentale, li costrinse a trovare una soluzione per aggirare questo divieto e cioè di celare, nel vero senso della parola, dietro l'iconografia cattolica i loro Dei così da essere liberi di adorarli senza incorrere alla crudeltà dell'oppressore. In tal modo i dominatori spagnoli pensarono che gli schiavi, da buoni cristiani, stessero pregando i santi quando in realtà stavano di fatto conservando le loro fedi tradizionali.
Gli adepti della Santeria a Cuba, pur ammettendo le similitudini e le comuni origini con Candomblé e Macumba brasiliani e il Vudù haitiano, sostengono di non praticare la magia nera, ma solo quella bianca. In pratica esclusivamente divinazione, e riti per favorire successi in amore, in ambito economico e di salvaguardia della salute o nella cura di malattie. Le pratiche private sono improntate sul culto dei morti e degli antenati ai quali si riserva un angolo della casa e si offrono cibo e bevande. Presente anche il concetto induista-buddista della reincarnazione, in particolare per chi non pratica i rituali. Ci sono poi i rituali collettivi accompagnati dai tamburi con fenomeni di possessione e trance.
Le principali divinità della Santeria cubana sono simili a quelle delle altre religioni afro-americane che prevedono la venerazione degli Orixa di provenienza Yoruba.
Gli Orixa vengono propiziati con sacrifici, ma non sempre c’è bisogno di una vittima e di uno spargimento di sangue. Più frequentemente si offrono frutti, fiori, candele o i cibi preferiti dagli Orixa. Si ricorre a offerte più importanti solo se si devono risolvere problemi molto delicati e soprattutto si ricorre al sacrifico di sangue solo quando è a rischio la vita di una persona.
Nel culto santero sono di fondamentale importanza gli spiriti dei morti, chiamati "eggun", che vanno sempre onorati prima degli Orixa. I defunti hanno bisogno di essere nutriti e per questo motivo in casa di un santero troverete sempre, nel bagno o dietro le porte, bacinelle di acqua, tazzine di caffè, bocconi di cibo, mazzi di fiori e candele votive.
Ogni cerimonia rituale si apre con l’invocazione e l’offerta agli eggun. La messa spirituale è una seduta pubblica in cui i partecipanti siedono intorno a un tavolo spesso tenendosi per mano. Durante le cerimonie, che si svolgono dopo il tramonto, il "santero" parla con una lingua a metà tra l’africano e lo spagnolo, incomprensibile per chi non è un iniziato. Invoca i morti con un bastone detto palo e prende le sembianze degli eggun che incontra nella stanza liberi di parlare e agire. La cerimonia è arricchita da preghiere e offerte propiziatrici. Se c’è bisogno di divinare il futuro o di dare risposta a domande poste dai fedeli si ricorre a noci di cocco e a conchiglie, che vengono lanciate in aria e il loro modo di disporsi al suolo viene interpretato come segno di una ben precisa volontà.
Il santero è un personaggio al quale si ricorre frequentemente per dare una soluzione ai problemi del quotidiano. E’ un guaritore e un divinatore del futuro, un oracolo e un preparatore di amuleti. Si va da lui con la stessa facilità con cui ci si reca da un medico e spesso lo si consulta anche quando la medicina tradizionale non ci dà speranza.
- PALO: chiamato anche "le Regole del Congo" sono uno stretto gruppo di religioni africane che gli schiavi dell'Africa Centrale importarono principalmente nelle isole di Cuba e Porto Rico. Alcune varianti della religione Palo sono il Palo Mayombe e il Kimbisa o Santo Cristo Buen Viaje.
Le basi del credo del Palo sono: la venerazione degli spiriti degli antenati e la credenza in energie naturali. Oggetti naturali, ed in particolare i pali, sono considerati come infusi di energie spesso collegate alle energie degli spiriti. Questi oggetti, conosciuti come "nganga" sono percià molto utilizzati durante i rituali.
La pratica principale dei Palo si concentra su un particolare ricettacolo religioso o altare. Si tratta di un vaso consacrato pieno di terra sacra, bastoni (palos), resti umani, ossa e altri oggetti (la necessità di disporre di resti umani implica la frequente necessità di profanare i cimiteri). Ogni vaso è dedicato ad una specifica entità spirituale e sarebbe inabitato anche dallo spirito di qualche morto (quasi mai l'antenato diretto del proprietario dell'oggetto), che funge da guida per tutte le attività religiose che vengono eseguite. Vari metodi di divinazione sono utilizzati nel Palo. Uno prevede l'utilizzo di conchiglie o gusci. Un metodo più tradizionale, prevede l'utilizzo di un corno di animale ricoperto con uno specchio.
I rituali del Palo non disdegnano i sacrifici animali e addirittura umani, come attestato da recenti fatti di cronaca in cui i narcotrafficanti, per ingraziarsi le divinità e ricevere il loro aiuto, hanno compiuto vere e proprie carneficine di massa.
- OBEAH: termine di derivazione Ashanti che significa "stregoneria" e a volte indicato anche come "Obi", indica le pratiche magiche e religiose originarie dell'Africa centrale e Occidentale.
E' praticata in Giamaica, Suriname, Isole Vergini, Trinidad e Tobago, Guyana, Belize, nell'isola di Barbados e nelle Bahamas, oltre che in altre isole caraibiche.
Condivide diversi elementi, oltre che le sue origini, con altre pratiche magico-religiose quali Palo, Vudù e Santeria. In molte zone caraibiche è mescolata con elementi di altre religioni quali quella cristiana e induista.
L'Obeah fa ampio uso della magia per ottenere fortuna, amore e denaro. Ricorrenti sono le pratiche distruttive e sanguinarie per arrecare, se necessario, danno al prossimo.
Tutte queste pratiche, la maggior parte delle quali basa i propri rituali sullo spiritismo e la magia, lasciano danni spirituali consistenti. Molti esorcisti sono concordi nell'affermare che i malefici di stampo afro-americani e similari sono purtroppo conosciuti in tutto il mondo a causa del loro potere di nuocere nel tempo.
tratto dal sito Diosalva.net