Ostacoli alla guarigione catechesi
Catechesi quarta parte
Gli ostacoli alla guarigione
La volontà e la decisione di affrontare gli ostacoli che si trovano sulla via della guarigione è spesso l'indicatore del nostro reale desiderio di guarire. Questo vale sia per coloro che stanno pregando per i malati sia per i malati stessi.
Alcune delle resistenze che a volte dobbiamo affrontare sono:
Mancanza di fede ed incredulità (cfr. Mt 13,58; Mt 17,14).Esattamente come la fede è seminata nel nostro cuore dalla Parola di Dio, così l'incredulità è seminata nel nostro cuore da satana. L'incredulità è fatta di disobbedienza e mancanza di fiducia in Dio. E' altresì sbagliato ritenere la guarigione divina e il miracolo, qualcosa di rarissimo che non toccherà mai noi in prima persona.Peccato non confessato (cfr. Sal 31,10; 32,5).La colpa è una causa che predispone a molte malattie, come nel caso del paralitico in Matteo 9,1-8 dove Gesù ha affrontato prima il problema del peccato e poi quello della malattia. L'uomo alla piscina di Betsaida (cfr. Gv 5,12-18) soffriva da trentotto anni di un male che aveva le sue radici in un problema di peccato. Se siamo chiusi nei confronti della convinzione di colpevolezza che ci dà lo Spirito Santo e opponiamo resistenza al fatto che egli la affronti, il risultato è che siamo chiusi anche di fronte al suo potere di guarirci.Odio, rabbia e risentimento (cfr. Gb 5,2; 18,4).Questi atteggiamenti non solo possono provocare la malattia, ma se ci inaspriamo nei confronti di essa, possono anche essere di ostacolo alla guarigione.
Quando siamo ammalati, possiamo essere risentiti nei confronti di chi sta bene. Possiamo risentirci contro noi stessi, con i nostri genitori e con Dio (nel caso di malattie congenite o di invalidità). L'amarezza è contagiosa ed esclude Dio da quella situazione perché egli non può intervenire e guarirci in quanto, così facendo, sembrerebbe giustificare il nostro atteggiamento risentito.Se ci siamo adirati con Dio, dobbiamo pentirci e chiedere il suo perdono. Se siamo risentiti nei confronti di qualcuno perché ci ha ferito, dobbiamo perdonarlo e pentirci del nostro atteggiamento verso di lui anche se ciò può risultare difficile (cerchiamo di essere sempre noi a fare il primo passo). Talvolta, affrontare il risentimento e l'amarezza sarà sufficiente di per sé a guarire (cfr. Lc 6,37); altre volte sarà ancora necessaria una preghiera di guarigione dopo aver rimosso l'ostacolo.E' fondamentale ricordare che il perdono non si basa sul nostro stato d'animo di predisposizione o meno a concederlo bensì sulla decisione di perdonare, anche se non ci si sente di farlo. Quando decidiamo di perdonare e di accettare il perdono, amiamo noi stessi e l'altro purché non si ponga alcun condizione ("io perdono ma..." oppure "ti perdono se..."). Il perdono deve inoltre essere illimitato, se necessario (cfr. Mt 18,21-22).
Gesù stesso ci spinge ad amare anche coloro che ci odiano e ci fanno del male (cfr. Lc 6,32-36).Per un bellissimo brano sul perdono leggere Luca 15,11-32.Ferite interiori.Quando la malattia fisica è conseguenza di problemi emotivi, generalmente è necessaria la guarigione interiore come prerequisito per la guarigione fisica.Preghiera formulata male e/o non sufficientemente specifica.Anche se Dio conosce perfettamente i nostri problemi e le nostre malattie, ci chiede di pregare in maniera specifica e dettagliata riguardo a ciò che realmente ci affanna.Atteggiamenti sbagliati.Possono inibire la fede ed ostacolare la nostra guarigione: Gelosia (cfr. Gc 3,16), presentata da Giacomo come demoniaca e causa di disordine e di male.Incapacità di perdonare. Essa è collegata all'apertura della nostra vita al potere di satana (cfr. 2Cor 2,10), mentre d'altra parte, Gesù collega il perdono alla fede (cfr. Lc 17,3-6).
Alcune delle resistenze che a volte dobbiamo affrontare sono:
Mancanza di fede ed incredulità (cfr. Mt 13,58; Mt 17,14).Esattamente come la fede è seminata nel nostro cuore dalla Parola di Dio, così l'incredulità è seminata nel nostro cuore da satana. L'incredulità è fatta di disobbedienza e mancanza di fiducia in Dio. E' altresì sbagliato ritenere la guarigione divina e il miracolo, qualcosa di rarissimo che non toccherà mai noi in prima persona.Peccato non confessato (cfr. Sal 31,10; 32,5).La colpa è una causa che predispone a molte malattie, come nel caso del paralitico in Matteo 9,1-8 dove Gesù ha affrontato prima il problema del peccato e poi quello della malattia. L'uomo alla piscina di Betsaida (cfr. Gv 5,12-18) soffriva da trentotto anni di un male che aveva le sue radici in un problema di peccato. Se siamo chiusi nei confronti della convinzione di colpevolezza che ci dà lo Spirito Santo e opponiamo resistenza al fatto che egli la affronti, il risultato è che siamo chiusi anche di fronte al suo potere di guarirci.Odio, rabbia e risentimento (cfr. Gb 5,2; 18,4).Questi atteggiamenti non solo possono provocare la malattia, ma se ci inaspriamo nei confronti di essa, possono anche essere di ostacolo alla guarigione.
Quando siamo ammalati, possiamo essere risentiti nei confronti di chi sta bene. Possiamo risentirci contro noi stessi, con i nostri genitori e con Dio (nel caso di malattie congenite o di invalidità). L'amarezza è contagiosa ed esclude Dio da quella situazione perché egli non può intervenire e guarirci in quanto, così facendo, sembrerebbe giustificare il nostro atteggiamento risentito.Se ci siamo adirati con Dio, dobbiamo pentirci e chiedere il suo perdono. Se siamo risentiti nei confronti di qualcuno perché ci ha ferito, dobbiamo perdonarlo e pentirci del nostro atteggiamento verso di lui anche se ciò può risultare difficile (cerchiamo di essere sempre noi a fare il primo passo). Talvolta, affrontare il risentimento e l'amarezza sarà sufficiente di per sé a guarire (cfr. Lc 6,37); altre volte sarà ancora necessaria una preghiera di guarigione dopo aver rimosso l'ostacolo.E' fondamentale ricordare che il perdono non si basa sul nostro stato d'animo di predisposizione o meno a concederlo bensì sulla decisione di perdonare, anche se non ci si sente di farlo. Quando decidiamo di perdonare e di accettare il perdono, amiamo noi stessi e l'altro purché non si ponga alcun condizione ("io perdono ma..." oppure "ti perdono se..."). Il perdono deve inoltre essere illimitato, se necessario (cfr. Mt 18,21-22).
Gesù stesso ci spinge ad amare anche coloro che ci odiano e ci fanno del male (cfr. Lc 6,32-36).Per un bellissimo brano sul perdono leggere Luca 15,11-32.Ferite interiori.Quando la malattia fisica è conseguenza di problemi emotivi, generalmente è necessaria la guarigione interiore come prerequisito per la guarigione fisica.Preghiera formulata male e/o non sufficientemente specifica.Anche se Dio conosce perfettamente i nostri problemi e le nostre malattie, ci chiede di pregare in maniera specifica e dettagliata riguardo a ciò che realmente ci affanna.Atteggiamenti sbagliati.Possono inibire la fede ed ostacolare la nostra guarigione: Gelosia (cfr. Gc 3,16), presentata da Giacomo come demoniaca e causa di disordine e di male.Incapacità di perdonare. Essa è collegata all'apertura della nostra vita al potere di satana (cfr. 2Cor 2,10), mentre d'altra parte, Gesù collega il perdono alla fede (cfr. Lc 17,3-6).
Guarigioni occulte e coinvolgimenti con l'occulto (vedi sezione sulla Liberazione).L'uso di tali mezzi per ottenere la guarigione sposta spesso il problema dal livello fisico a quello psichico e spirituale. Un coinvolgimento con l'occulto deve prima essere spezzato tramite preghiere di liberazione. Autocommiserazione e avvilimento (cfr. Sir 38,9).A volte (anche se inconsciamente) si finisce per adagiarsi nella malattia ormai accettata come male cronico, anziché cercare di scrollarsi di dosso il fardello ad essa collegato (meccanismo di autodifesa).
Una vita senza discernimento.Ci possono essere degli aspetti della nostra vita non graditi a Dio che come tali appartengono alle zone di tenebra del peccato. Tutto il nostro cammino di cristiani, deve essere continuamente esaminato.