Tarocchi si possono consultare? Catechesi spiegazione - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

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Tarocchi si possono consultare? Catechesi spiegazione

Esorcismo e lotta contro Satana
TAROCCHI


Magia: il sonno della ragione
Scritto da Andrea MENEGOTTO   

Si moltiplicano maghi, si consultano gli oroscopi, si ascoltano gli indovini. Povero mondo moderno, nato per esaltare la ragione contro la Religione e finito miseramente nella sfera del mago.


Sfere di cristallo, candele, tarocchi, oroscopi, talismani..., antichi ricordi di un passato oscuro e tenebroso? Pare proprio di no a giudicare dai risultati di una recente indagine SWG-Confesercenti effettuata su un campione di 600 persone, da cui risulta che l'interesse per le pratiche magiche coinvolge il 22% (corrispondente a oltre dieci milioni) degli italiani. Il giro di affari è notevole: si parla di 832 miliardi spesi per consulti e pratiche magiche, 66 miliardi per testi specializzati, 38 miliardi per riviste e 7 miliardi per "filmati su temi magici. Effettivamente, non occorre fare troppi sforzi per notare che, oggigiorno, il mondo dell'occulto rappresenta una realtà in piena attività e in grande sviluppo.


Basta infatti sfogliare le "Pagine gialle", riviste e giornali o ascoltare alcune emittenti radiofoniche per notare numerose inserzioni di maghi, sensitivi, guaritori, cartomanti,  professionisti dell' occulto o esperti di vita interiore. Inoltre, gli studi televisivi delle emittenti locali formicolano di queste stesse presenze nel corso di  lunghe trasmissioni in cui lo spettatore può chiedere una consulenza al "professionista” il quale, però, preferisce generalmente rimandare la "vera" soluzione del problema ad un successivo appuntamento fissato nel proprio studio privato, trasformando cosìl'ascoltatore in cliente.


Cosa insegna la Bibbia?
“Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti,  non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano.  Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco,  il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il  sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi  consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché  chiunque fa queste cose è in abominio al Signore” (Deuteronomio, 18,  9-12)


Secondo le categorie della sociologia religiosa, la realtà di tutti coloro che si qualificano come "professionisti dell' occulto" - nel nostro Paese sono qualche migliaio - rientra nel contesto che due sociologi statunitensi, Rodney Stark e William Sims Bainbridge, definiscono "client cults", cioè "culti di clientela". Altri studiosi parlano in  maniera altrettanto adeguata di magia popolare" folk magic, (l’aggettivo "popolare" è riferito al livello culturale, non a quello socioeconomico, talora alto, di praticanti e clienti), costituita da maghi che, dietro compensi che vanno dal modesto all'astronomico, promettono guarigioni, risoluzione di problemi economici e affettivi, lanciano fatture…..

Di fronte alla diffusione della magia popolare, che esercita una forte attrattiva in particolare sui ceti urbani emergenti e professionali (diplomati, laureati, dirigenti, tecnici, commercianti, medici), Monsignor Giuseppe Casale (Presidente onorario del Centro Studi sulle Nuove Religioni), nella Lettera Pastorale Nuova religiosità e Nuova Evangelizzazione (6.3.1993), afferma che se nell' opinione di Karl Marx (1818-1883) la religione era intesa come "oppio del popolo", oggi la magia può essere considerata ''l’oppio' di una certa borghesia". Sulla scia del celebre fenomenologo delle religioni rumeno Mircea Eliade (1907-1986), si può distinguere la magia dalla religione in quanto l'esperienza magica più che un' esperienza del Divino o del sacro (ierofania) è un' esperienza del potere (cratofania), dove l'uomo manipola il sacro e lo mette al proprio servizio.


Il contesto della magia è dunque caratterizzato da una pretesa di appropriarsi e possedere con la volontà ciò che nell'esperienza religiosa può essere concepito solo come dono. Quindi, la magia parte dal presupposto di voler dominare le forze occulte attribuendosi un potere sovrumano e cercando di affermare il proprio desiderio di potenza sulla natura, il presente, il futuro, il prossimo, gli oggetti, gli eventi della storia e lo stesso mondo ultra terreno; in sostanza, non è altro che il tentare di impadronirsi del potere stesso di Dio e di tutti i Suoi requisiti e cioè la vera e propria pretesa di sostituirsi a Dio.

Dunque, ancora oggi, anche attraverso le pratiche magiche, sempre viva ed insistente risuona la voce del tentatore che si rivolse ai progenitori con parole eloquenti: "... diventereste come Dio..." (Genesi 3,5).



Se molte volte i termini adatti a rendere conto dei fenomeni magici sono caso, finzione, frode, altre volte le spiegazioni adottate sono di ordine psicologico (la "volontà di credere" da parte di chi si rivolge al mago, l'effetto placebo) o fanno perno sul concetto peraltro controverso di paranormale (si sostiene che, essendo poco conosciuti, i fenomeni magici sono in realtà fenomeni naturali fatti impropriamente oggetto di interpretazione soprannaturale). Ma, seguendo le indicazioni di importanti Documenti del Magistero e condividendo il pensiero di Massimo Introvigne, è necessario affermare che il cattolico, leggendo la realtà della magia, deve essere disposto a fare un passo in più rispetto allo scienziato: nella spiegazione dei fenomeni magici, infatti, non si può negare la possibilità di un' azione del demonio, anche se nel valutare questo aspetto occorre essere molto prudenti, al fine di non cadere in facili e ingenue "demonizzazioni".

Parlare di demoni non consiste nel far riecheggiare qualche eco di antiche credenze medioevali, ma semplicemente ribadire la Dottrina della Chiesa, affermata in anni recenti nel Catechismo della Chiesa Cattolica, nelle catechesi di Giovanni Paolo II (anche all'Udienza generale del 18.8.1999) e di Paolo VI, il quale il 16 novembre 1972 affermava: "Oggi, uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male che chiamiamo demonio. Un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà, misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi rifiuta di riconoscerla esistente". La condanna verso ogni forma di magia e superstizione, espressa nella Bibbia, è illustrata ai numeri 2115-2117 del Catechismo della Chiesa Cattolica. Anche quando - nella maggioranza dei casi - sarebbe eccessivo presupporre un intervento del demonio, si tratta pur sempre di un atteggiamento psicologico e "culturale" incompatibile con la fede.

In conclusione, resta da rilevare come l'epoca del trionfo della magia nella storia dell'Occidente non sia il Medioevo e neppure il Rinascimento (dove comunque gli interessi magici erano molteplici), ma la nostra era informatica e post-moderna. Quello in cui viviamo è il periodo critico che fa seguito ai secoli della propaganda atea, positivista e materialista che, in nome della "Dea Ragione", del partito e della classe sociale, della razza o del proprio ego, ha condotto all'allontanamento dal Dio cristiano e dalla Verità dottrinale custodita dalla Chiesa cattolica. Oggi domina il relativismo nel senso più assoluto, l'uomo post-moderno vive in quello che dal punto di vista culturale Aleksàndr Isaevic' Solzenicyn ha efficacemente definito come "un mondo in frantumi". In questo mondo, l'opzione religiosa più diffusa è il "credere senza appartenere" o il "credo, a modo mio".


Risulta evidente come ciò lasci largo spazio alla diffusione di credenze e pratiche religiose - o presunte tali - quantomeno bizzarre. Vale la pena di notare come il processo di progressiva rivendicazione dell'autonomia del singolo e della società dalla Chiesa cattolica, incominciato con l'Illuminismo settecentesco e con l'esaltazione della "Ragione" su quello che gli illuministi definivano "l'oscurantismo della fede", abbia condotto - come esito ultimo e paradossale - al trionfo dell'irrazionale e del superstizioso.
Dunque, aveva ragione il filosofo italiano Augusta del Noce (1910-1989) quando acutamente osservava che la secolarizzazione non si accompagna solo all'''espansione dell' ateismo", ma anche all' emergere di "nuove forme di mitologismo". E aveva altrettanta ragione lo scrittore cattolico Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), il quale scrisse che quando non si crede più in Dio non è che non si creda più a nulla: si crede a tutto.


  
RICORDA

"Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia" (Levitico 19,26b).


"Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio" (Levitico 19,31)


"Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, Io volgerò la faccia contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo" (Levitico 20,6)



BIBLIOGRAFIA

Andrea Menegotto - Massimo Introvigne - Tarcisio Mezzetti, Il problema delle sette e delle nuove religioni, Uvg! - C. Mignani, Castellanza (VA) 1996.
Massimo Introvigne, Il ritorno della magia, Ancora, Milano 1998.
CESNUR [a cura di M. Introvigne], Il ritorno della magia. Una sfida per la società e per la Chiesa, Effedieffe, Milano 1992
Massimo Introvigne, Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, SugarCo, Milano 1990.


IL TIMONE – N.3 - ANNO I - Settembre/Ottobre 1999 - pag. 8-9.  



La cartomanzia

La cartomanzia ritiene di poter conoscere cose occulte  dall’uso di carte comuni o speciali, decifrando per esempio le qualità  ed il futuro di una persona, dal significato convenzionale che ogni  carta rappresenta, a seconda della disposizione con cui si presentano.  E’ la forma divinatoria oggi più diffusa.
I tarocchi  sono un mazzo di 78 carte dette anche “lame”, e  suddivisi in 2 sottogruppi: il primo è di 22 carte illustrate con figure  simboliche (il Bagatto, la Papessa, l’Imperatrice, l’Imperatore, il  Papa, l’Innamorato, il Carro, la Giustizia, l’Eremita, la Ruota della  Fortuna, la Forza, l’Appeso, la Morte, la Temperanza, il Diavolo, la  Casa di Dio, la Stella, la Luna, il Sole, il Giudizio, il Mondo, il  Matto), anticamente chiamate “Trionfi”, e solo dal XIX secolo,  ribattezzate dagli esoteristi “Arcani maggiori”, l’altro in 56 carte  suddivise in 4 serie, gli “Arcani minori” che, a seconda dei paesi  possono mutare tipo di insegna. Gli Arcani Minori includono quattro  figure: fante, cavallo, donna, re, e 10 carte numerali. Le carte sono  suddivise in insegne: nei paesi latini sono più usate coppe, danari,  bastoni e spade; in Francia cuori, quadri, fiori, picche; ulteriori  sistemi di segni, sono quelli tedeschi e svizzeri.
I tarocchi sono stati inventati come carte da gioco o a scopo  istruttivo; il loro uso divinatorio cominciò a diffondersi solo dal  XVIII secolo, specialmente nella forma italiana. Solo allora si cominciò  infatti a prendere in considerazione la possibile origine esoterica ed  ermetica dei tarocchi.
La differenza tra Arcani maggiori e Arcani minori è stata sottolineata  dagli esoteristi in questo modo: gli Arcani maggiori contengono simboli  universali, riconducibili ad esperienze di vita particolari, mentre i  minori sono una sorta di punteggiatura dei responsi.

I primi cartomanti furono affascinati dal significato simbolico di  queste carte; in seguito attribuirono agli Arcani maggiori ulteriori  significati legati sia alle raffigurazioni, sia al loro nome, sia alla  numerologia associata al numero indicato sulle carte. Queste ulteriori  interpretazioni furono poi simbolizzate e inserite nelle nuove  rappresentazioni delle carte, arricchendole sempre più sia dal punto di  vista iconografico sia dal punto di vista simbolico.
In seguito anche gli Arcani minori furono sottoposti a un analogo studio e seguirono un’analoga evoluzione.
I tarocchi, sotto la forma di Arcani maggiori, hanno raggiunto ai nostri  tempi una grande popolarità, tanto che vengono addirittura acclusi ad  alcune riviste con relative istruzioni per l’uso.
Gli esoteristi ed occultisti insistono molto sul fatto che i tarocchi  vadano “attivati” prima del loro utilizzo. Per questa ragione insistono  sulla necessità di effettuare riti di “purificazione” e successivamente  “consacrazione” a determinati spiriti. Le carte vanno poi utilizzate  esclusivamente da parte dell’operatore e riposte ogni volta in un  particolare modo.

Tanti sono coloro che tramite le trasmissioni televisive, conoscenti o  familiari si fanno leggere le carte per scrutare eventi futuri o  ricevere suggerimenti riguardo ai fatti della propria vita. A volte le  risposte riguardano promesse di felicità ma in altri casi si parla di  persone che ci fanno del male e che ci ostacolano la strada, oppure si  arriva ad annunciare vere e proprie sciagure.
Generalmente le risposte sono generiche e velate, proprio perché sia la  persona che li interroga a costruirsi la fantasia che preferisce. Il  condizionamento è infatti sempre in funzione del proprio stato d’animo e  dell’attuale situazione emotiva.
E’ sempre bene ricordare che il Demonio è esperto nel promettere cose  apparentemente buone, ma nel contempo ama creare paura, odio e  divisione, spingendo all’egoismo e magari ad una profonda ansia per  qualcosa che deve accadere. Le presunte risposte sono spesso menzognere e  fallaci con il solo scopo di creare preoccupazioni e divisione tra le  persone.

Egli non è onnisciente come Dio, è solo dotato di finissima intelligenza  spirituale in grado di analizzare i dati di cui è in possesso e fare  delle stime su quello che potrà accadere. In qualità di puro spirito, la  sua intelligenza è ben superiore alla nostra e molti dei suoi  pronostici sono conseguenza di elaborate analisi sulla persona che si  trova davanti, in base alle sue tendenze, passioni, debolezze e peccati.

Perciò, anche se a volte può indovinarci, non significa che conosce a priori l’esito finale degli eventi.
Solo in rari casi Dio consente agli spiriti impuri di sapere in anticipo  l’esito di qualche evento futuro, per motivi che spesso a noi sfuggono  ma pur sempre nell’utilità dell’ottica divina. Un caso può essere quello  di ricevere un annuncio di disgrazia come avvertimento alla vita di  peccato che stiamo percorrendo.
La conoscenza totale di tutto, in tutti, e in ogni momento, è di sola  pertinenza divina. Solo Dio ci conosce nell’intimo più profondo, il  Diavolo non può entrare nell’anima e non conosce i nostri pensieri, può  solo suggerirci i suoi e studiarci accuratamente per vedere come ci  comportiamo esternamente. Conoscendo le nostre debolezze, i vizi, i  peccati, le aspirazioni, è pronto a darci le risposte che più ci  aspettiamo per renderci soddisfatti, con l’unico scopo di legarci a lui e  portarci su strade sbagliate.
A parte il caso dei numerosi ciarlatani e dilettanti in circolazione,  coloro che leggono le carte sono veri e propri operatori dell’occulto  che si muovono sotto la guida invisibile di entità spirituali maligne.
Coloro che si fanno leggere le carte violano apertamente il primo  comandamento, entrano in contatto diretto con il mondo infernale aprendo  delle porte difficili da richiudere ed esponendosi al rischio di  infiltrazione spiritica.
Non fatevi leggere i tarocchi, confessatevi se l’avete fatto e distruggeteli se li possedete.
E’ inoltre opportuno pregare Dio affinché spezzi ogni vincolo occulto  creatosi e rinunciare nel nome di Gesù ad ogni spirito magico e di  divinazione a cui potremmo esserci legati.
fonte: sito  diosalva.net
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