Giovanni il Battista era la reincarnazione di Elia? Catechesi - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

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Giovanni il Battista era la reincarnazione di Elia? Catechesi

Catechesi seconda parte
Giovanni il battista era la reincarnazione del profeta Elia?

Molti credono che Medjugorje sia solo un imbroglio (un imbroglio che apre i cuori e converte centinaia di persone ogni anno) e preferiscono credere alle parole dei cartomanti, dei santoni indiani o del primo arrivato che si autoproclama "guru" oppure Dio in terra ed inizia a diffondere insegnamenti privi di logica per ogni buon cristiano.
Prendo atto di questo, per cui mi soffermo ad analizzare le parole della Bibbia, stiamo parlando della parola diretta di Dio.
La maggior parte dei nuovi "guru" afferma che il Cristianesimo storico avrebbe insegnato la reincarnazione attraverso i padri della Chiesa (precisamente attraverso Origene) e che tale insegnamento sarebbe stato poi eliminato nel secondo concilio di Costantinopoli, dichiarandolo meritevole di scomunica e dannazione.
Tutto ciò è falso.

Coloro i quali affermano questo prendono in prestito il concetto di "apocatastasi", che letteralmente significa "ritorno allo stato originario", oppure "reintegrazione".

Questo concetto, data la sua etimologia, può facilmente essere associato alla reincarnazione e i "guru" lo sanno bene, per questo lo prendono in prestito tralasciando però di specificare che la Chiesa non si riferiva alla reincarnazione dopo la vita terrena, bensi’ alla reintegrazione di tutte le anime (tra cui quelle dannate e di tutti i demoni, per le quali come ben sappiamo non è prevista redenzione) alla fine dei tempi, quando ci sarà il giudizio finale.


Secondo Origene infatti,  alla fine dei tempi avverrebbe la redenzione universale e tutte le creature sarebbero reintegrate nella pienezza del divino, compresi Satana e la morte: in tal senso, dunque, le pene infernali, per quanto lunghe, avrebbero un carattere non definitivo ma purificatorio. I dannati esisterebbero, ma non per sempre, poiché il disegno salvifico non si potrebbe compiere se mancasse una sola creatura.

Questo concetto è affascinante, ma eretico. Gesù attraverso i Vangeli ci ha insegnato che la dannazione purtroppo è eterna, chi rifiuta Dio fino alla fine è destinato a perire eternamente,  per sua scelta:

«Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste,  fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere?  E quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O ignudo e ti abbiamo rivestito? E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?". E il Re, rispondendo, dirà loro: "In verità vi dico: tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me". Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Poiché ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere, fui forestiero e non mi accoglieste, ignudo e non mi rivestiste, infermo e in prigione e non mi visitaste". Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato, o assetato, o forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione e non ti abbiamo soccorso?". Allora egli risponderà loro dicendo: "In verità vi dico: tutte le volte che non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me".  E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna».

(Matteo 25,31-46)

Nessuna reintegrazione quindi per chi ha rifiutato Dio, la nostra libertà è rispettata fino alla fine, chi sceglie di rifiutarLo per tutta la vita non sarà costretto a stare alla Sua presenza beatifica in eterno.

La reincarnazione ad ogni modo non ha nulla a che fare con il concetto di apocatastasi, che tra l’altro fa riferimento ad una una redenzione che avverrebbe alla fine dei tempi (quando si compirà la resurrezione dei morti nel giudizio finale) e non alla fine della vita terrena.

Come vedete mescolare i due concetti è molto facile e i "guru" hanno affinato alla perfezione la tecnica del sincretismo (a proprio uso e consumo).Altra affermazione molto divertente che questi nuovi falsi profeti sono soliti fare è la citazione dei Vangeli in cui si parla della  venuta di Giovanni Battista:

"Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, l’hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

(Matteo 17:10-13,  Marco 9:11-13, Luca 9: 33)

Attraverso questa citazione i "guru" affermano che Giovanni il Battista sarebbe la reincarnazione del profeta Elia.
Purtroppo se i "guru" fossero stati più attenti durante le lezioni di Catechismo base avrebbero imparato che Gesù si riferiva alla venuta di Giovanni Battista come proseguo della missione del profeta Elia.

Mi sembra opportuno citare anche la spiegazione del Cardinale Ravasi in merito:

Questa frase di Gesù è una risposta a un quesito di Pietro, Giacomo e Giovanni, mentre stanno scendendo dal monte della Trasfigurazione: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Per spiegare l’enigma di quel "prima" e di questo ritorno del profeta Elia sulla scena del mondo, dobbiamo risalire alla fonte che aveva generato questa credenza sostenuta dagli scribi giudaici di quel tempo. Essa è da identificare in una frase del profeta Malachia nella quale Dio dichiarava: «Io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore» (3,23). A sua volta, questa evidente base biblica dell’affermazione degli scribi ha la sua matrice nel racconto della fine di Elia, assunto in cielo per una piena comunione con Dio (2Re 2,1-13).Era sorta, così, la convinzione che il profeta, vivente per sempre presso Dio dopo la sua ascensione al cielo, sarebbe ritornato ad annunciare al mondo la venuta del Messia e il giudizio finale. Non mancherà nella tradizione successiva ebraica, cristiana e musulmana – di stampo, però, esoterico e fin eterodosso – chi affermasse la sua reincarnazione, dottrina in verità aliena all’antropologia biblica che, invece, proclama la risurrezione.
La tesi del ritorno di Elia, vivacemente sostenuta da certi testi apocrifi giudaici come il Libro di Enok, ha lasciato tracce nel rituale ebraico della circoncisione, durante la quale si lascia libera la cosiddetta "sedia di Elia" nella speranza che egli si renda presente.

Nella cena pasquale si ha il "calice di Elia", tenuto colmo sperando che egli venga a comunicare l’arrivo del Messia attraverso la porta di casa lasciata socchiusa. Si riteneva anche, a livello popolare, che Elia venisse costantemente sulla terra, senza essere riconosciuto, a sostenere i poveri, i malati e i moribondi. Si spiega, così, il fatto che, quando Gesù in croce grida l’avvio del Salmo 22 in aramaico ’Elî, ’Elî, lemâ sabachtanî («Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»), la folla che assiste confonda quell’’Elî, ’Elî come un’invocazione rivolta al profeta protettore dei moribondi: «Alcuni dei presenti dicevano: "Costui chiama Elia!"… Gli altri dicevano: "Vediamo se viene Elia a salvarlo!"» (Matteo 27,47.49).

Con questi antefatti è facile comprendere la risposta di Gesù ai suoi apostoli: «Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, l’hanno trattato come hanno voluto». Cristo si proclama, dunque, come Messia e dichiara che il suo Elia annunziatore fu Giovanni Battista. Ma la gente non lo riconobbe come precursore del Messia Gesù e lo condannò al martirio. L’evangelista Matteo alla fine esplicita questa interpretazione aggiungendo: «Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni Battista» (17,13). Già in un’altra occasione, dopo aver tessuto l’elogio del Battista, Gesù aveva ribadito questa identificazione simbolica: «Se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire» (11,14).

Purtroppo quando si perde la fede in Dio si finisce per credere a qualsiasi cosa e spesso non ci si preoccupa di approfondire talune affermazioni.
L’uomo non è Dio, come tanti amano affermare, coloro che credono a questo non sono in grado di accettare il fatto che siamo semplici creature nate per volontà di Dio e che lasceremo il mondo terreno solo quando Dio lo deciderà.
Se fossimo degli dei saremmo in grado di decidere quando nascere e quando morire, ma questo purtroppo non è in nostro potere e tutti i presunti poteri millantati da questi falsi profeti non sono altro che fumo negli occhi.

Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?
(Matteo 6, 26-28)

Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?
Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto?
(Lc 12,25-26);

Accettiamo dunque con umiltà la nostra condizione di creature e se proprio vogliamo sviluppare un potere, preoccupiamoci di aprire il cuore e sviluppare il potere dell’amore.
Ma soprattutto attenzione a queste teorie strampalate, per un cristiano non esiste reincarnazione, credere ad essa significa sminuire e rendere vano il sacrificio d’amore che Gesù ha compiuto per noi.
Dio vi benedica

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